Desigual, non uguale dappertutto!

 

Come dice il nome, Desigual non è una marca di vestiti uguale alle altre. E chi passa per Barcellona, sede della casa madre, difficilmente resiste alla tentazione di fare almeno una sosta in uno degli innumerevoli e coloratissimi negozi disseminati in quasi tutti i quartieri.

 

Molti turisti infatti finiscono, spesso per caso, in almeno uno di questi universi policromi e molto fashion che si concentrano particolarmente nel centro storico, tra Rambla e Barrio Gotico, e nella “via della moda”, il Passeig de Gràcia.

 

Anche se gli abiti colorati e divertenti, gli accessori per uomini donne e bambini hanno già da alcuni anni varcato i confini della Catalogna, conquistando le vie principali delle più grandi capitali del mondo, Desigual resta una marca di Barcellona, una di quella che ricordano i dorati anni ’90, quando la città viveva il suo grande fermento creativo, tra architettura, moda e design.

 

 

Per i più curiosi e per quelli che, pur non essendo modaioli, non potranno fare a meno di dare un’occhiata a las tiendas che inevitabilmente si fanno notare in città, la success-story di Desigual inizia nel 1983 … a Barcellona? Ebbene no! A Ibiza, dove il ventenne svizzero Thomas Meyer, oggi presidente di un piccolo impero, vende nel mercatino degli hippy delle magliette dipinte a mano. Creativo e pieno d’idee, il chico si mette a confezionare dei giubbotti ricavati da stock di vecchi jeans. Il primo dei pezzi di “moda ribelle”, come sono percepite all’inizio le creazioni di Meyer, è una giacca, stile bomber, battezzata con il nome di Desigual.

 

Dopo l’apertura della prima boutique a Ibiza (1984), Mayer si sistema a Barcellona (nel 1992), dove prendono corpo le prime collezioni vere e proprie: un mix di fantasie di fiori, colori decisi e tanto patchwork. “Desigual no es lo mismo” (che significa “Desigual non è la stessa cosa” in spagnolo) è lo slogan di partenza di chi si presenta come l’enfant terrible della moda e continua ad essere la filosofia della marca, nel frattempo cresciuta, forte di un design originale, ottimista, pieno di colori e dai prezzi competitivi. 

Con l’arrivo nel 2002 del catalano Manel Adell, direttore generale oggi in via d’uscita dalla società che ha contribuito a far crescere, comincia il volo verso l’internazionale.

Alcune cifre? Presente in 70 paesi, Desigual possiede almeno 275 negozi monomarca in giro per il mondo; si trova in 7.000 negozi multimarca e 1.800 corner di grandi magazzini. La società ha, inoltre, una previsione di fatturato pari a 700 milioni di euro quest’anno che segna anche il suo sbarco in Cina.

 

Che piaccia o meno, l’esuberanza di Desigual non lascia indifferenti e con l’arrivo di accessori e abiti per bambini la “moda non uguale” espande i propri confini. Colori, effetti di sovrapposizioni, patchwork … queste sono rimaste le parole chiave degli indumenti che puntano a “desigualizzare” il mondo. Le collezioni anticonformiste e facilmente identificabili sono supportate spesso da campagne pubblicitarie o eventi esilaranti. Un esempio? Qualche anno fa, in pieno periodo di saldi, a Barcellona si offriva ai primi cento clienti che sarebbero arrivati in negozio in slip e canottiera l’opportunità di potersi vestire gratis.

 

C’è da dire, però, che da queste parti il marchio ha perduto un po’ del suo smalto e della sua originale freschezza – difficile comunque da mantenere quando le proporzioni cambiano – e c’è chi, tra i più attenti alle tendenze “ultra anticipatrici”, prova della disaffezione, considerando che le proposte Desigual siano rimaste un po’ bloccate allo spirito degli anni ’90.

 

Ma l’azienda dalla “S” al contrario non sembra farci troppo caso e, forte di uno strepitoso successo nazionale e internazionale, continua la sua traiettoria con sempre nuove associazioni e trovate. Dopo la prima collezione fatta disegnare da Christian Lacroix (nel 2011), arriva un partenariato con il Cirque de Soleil, il circo canadese. Il frutto di ciò è una collezione completamente ispirata alla magia, la ricchezza di colori, l’originalità dei costumi e dei personaggi dell’emblematico universo del circo più famoso al mondo.

 

 

Nell’imminente futuro, la società continuerà senza dubbio a “tentare di mettere un abito Desigual in ogni armadio del mondo”, mentre è in procinto di lanciare la prima collezione “Home” di decorazione e articoli per la casa (autunno-inverno 2012-2013). Un altro progetto importante è il trasferimento degli uffici dal centro storico in riva al mare. Qualche anno fa, infatti, è stato acquistato un edificio di circa 20.000 mq, creato da Ricardo Bofill, adiacente al famoso hotel W, nel porto vecchio di Barcellona.

 

Individuare la nuova sede, la cui inaugurazione è prevista per la fine del 2012, non sarà difficile, basterà seguire lo skyline a forma di Vela dell’hotel concepito dallo stesso architetto che sta accoccolato sulla punta estrema de la Barceloneta scrutando l’orizzonte.  

 

Paola Grieco

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