“Avventure nel mondo”, la passione ed il lavoro di Maya

 

 

Maya e la sua passione per i viaggi che l’ha portata a visitare ben 55 Paesi del mondo. Coordinatrice di “Avventure nel mondo”, associazione culturale che promuove e realizza una vera e propria esplorazione turistica del mondo al di fuori di ogni canale di turismo organizzato, è anche la promotrice di Carnet di viaggio, un particolare progetto in cui ciascuno crea un proprio taccuino di viaggio personalizzato, diverso da quello di chiunque altro, in cui esprime, attraverso la libertà e il piacere del disegno, le impressioni più forti ispirate dal luogo visitato.

 

 

Maya parlaci di te ..

 

Nasco nel lontano 1954 a Pistoia, a 6 mesi sono andata a vivere in Lombardia, a Brescia, successivamente mi sono spostata a Como. Qui ho frequentato il liceo classico, unica scuola in cui non c’era il disegno come materia di studio. Il liceo artistico, istituto che desideravo frequentare io, non c’era a Como e i miei non volevano che andassi a scuola a Milano. Quindi fui costretta a mettere da parte le mie aspirazioni artistiche. Costretta da mio padre a fare Lettere per diventare bibliotecaria o archivista, da sempre innamorata del disegno, a 4 esami dalla laurea, con tesi in numismatica già pronta, ho mollato tutto per dedicarmi alla mia passione: il disegno. Mi sono iscritta ad una scuola d’arte serale e ho conseguito il diploma di disegnatrice tessile.

 

Lasciare tutto a 4 esami dalla laurea per dedicarsi alla propria passione è stato decisamente un atto coraggioso:

 

Me ne sono anche pentita molti anni dopo… Mancava così poco, è stata una follia non prendere la laurea dopo tanto lavoro, ma in quel momento volevo solo disegnare e non c’era tempo per finire gli studi! Aprii con successo uno studio di disegni per tessuti, dove proponevo collezioni di foulard ai maggiori stilisti, contemporaneamente mi si offrì la possibilità di insegnare disegno in una scuola professionale della regione. Ben due lavori insieme a soli 24 anni! Oltre al disegno avevo anche un’altra passione, quella per i viaggi. Iniziai così a viaggiare in modo alternativo, zaino in spalla, alla scoperta del mondo, spinta dalla curiosità e dalla sete di conoscenza. Il mio primo viaggio extra europeo fu nello Sri Lanka, per 25 giorni senza nessuna prenotazione, libera e on the road!

 

E poi?

 

La mia vita si divideva tra la mie due passioni: il disegno e i viaggi. Spaziavo in vari campi della decorazione, dalla ceramica alla decorazione di interni, dai dipinti su tela ai murales, insegnavo disegno anche alle carcerate e continuavo a viaggiare. Poi ci fu la scoperta di “Avventure nel mondo”, la possibilità di diventarne coordinatrice e quindi di poter continuare a girare il mondo in lungo e in largo. Da qui l’inizio di una vita da vagabonda. La mia passione per il viaggio e per i gruppi da coordinare è smisurata, prediligo l’Oriente e i viaggi in Africa: il deserto, la tenda, gli accampamenti. Fino ad ora ho visitato più di 55 Paesi…

 

 

Cos’è “Avventure nel mondo”?

 

E’ un’associazione culturale, con sede a Roma, che fin dall’anno 1970 ha promosso e realizzato una vera e propria esplorazione turistica del nostro mondo, al di fuori di ogni canale di turismo organizzato, mettendo a punto progetti e programmi per la diffusione e la divulgazione del viaggio, inteso come strumento unico di conoscenza e di arricchimento dell’uomo. Ha in programma quasi mille itinerari in tutto il mondo, per tutti i gusti, ma sempre in maniera abbastanza alternativa.

 

Quali sono le difficoltà nel coordinare un viaggio del genere?

 

Non è uno scherzo e non ci si improvvisa coordinatori. Il problema non è l’organizzazione di un viaggio, ma la gestione del gruppo e delle dinamiche che a volte si scatenano, specie in momenti di particolare stress a cui si è sottoposti durante il viaggio, anche solo per stanchezza. Non tutti i viaggi sono uguali, alcuni sono facilissimi, in altri bisogna assolutamente auto selezionarsi, cosa che non capita sempre e che può creare problemi. La vita di gruppo può essere meravigliosa quanto difficilissima. Per essere un valido coordinatore bisogna avere tanta pazienza, disponibilità, essere un po’ psicologi, avere a volte sangue freddo, capacità di farsi rispettare non solo da partecipanti “difficili”, ma anche da corrispondenti locali, dalle guide in Paesi magari musulmani, dove il parere di una donna non vale niente. Essere donna coordinatrice è, talvolta, molto più difficile rispetto all’essere uomo coordinatore.

 

I tuoi viaggi si svolgono in jeep, tenda e cucina da campo. Sicuramente questo modo di viaggiare è ricco di avventure, ma vi ha mai creato situazioni di disagio o di pericolo?

 

La quasi totalità dei 950 viaggi in catalogo si svolge in alberghetti locali. La tenda e la jeep si usano solo in pochi viaggi, in Africa per esempio, nel deserto, nei luoghi cioè dove non vi è altra possibilità di pernottamento se non in tenda. Scartare un viaggio solo perché vi sono dei pernottamenti in tenda, significa rinunciare a vivere delle esperienze davvero uniche e magiche. Solamente in tenda, talvolta, si possono visitare posti straordinari ed inaccessibili diversamente. Non ho mai vissuto delle reali situazioni di pericolo, ma bisogna essere sempre prudenti e vigili. Il reale pericolo nei viaggi è l’uso dei mezzi pubblici, il rischio degli incidenti sulle strade. Nel terzo mondo guidano tutti come pazzi e spesso non esistono regole. Inoltre c’è sempre il pericolo che un cane, un pollo, un bimbo si buttino all’improvviso sulla strada. Di incidenti ne ho visti davvero tanti!

 

Sei la promotrice del progetto Carnet di viaggio. Vorresti spiegare ai lettori di cosa si tratta?

 

Con piacere! Da sempre ritorno dai miei viaggi carica non solo di emozioni che appunto in libricini, corredate di schizzi, disegni ed acquerelli, ma anche di materiali vari che ricordano il mio passaggio in quel determinato luogo: dagli scontrini ai biglietti, alle etichette strane, ai fiori poco conosciuti seccati nelle pagine delle mie guide, ai semi dei grandi baobab del deserto del Kalahari, addirittura anche la pelle della muta di un serpente mamba, che ho trovato di ritorno dalla Tanzania. Dai miei disegni è nato, nel 2008, anche il libro HONG KONG, FBE edizioni. La mia esperienza di ex- insegnante di disegno e di coordinatrice di Avventure nel mondo, mi ha suggerito di mettere insieme le due cose e di provare a trasmettere questa passione per il carnet di viaggio non solo con corsi, articoli, conferenze e proiezioni sull’argomento, ma ideando proprio un viaggio dedicato. Ho deciso così di unire le mie 2 passioni: il viaggio e il disegno! E’ nato così il primo stage italiano di Carnet di viaggio che ho tenuto a Marrakech ed Essaouira nel marzo 2008, presso il centro di creazione artistica della città, a cui ne sono seguiti molti altri che adesso sono diventati viaggi di Avventure nel mondo. Ho aggiunto in seguito altre 2 mete, Chefchaouen nel nord del Marocco e adesso la valle di Kathmandu. Sono luoghi magici che ispirano particolarmente!

 

 

 

Può partecipare chiunque ai tuoi viaggi con il carnet?

 

I viaggi si chiamano MARRAKECH PER ARTISTI e KATHMANDU PER ARTISTI, ma non bisogna essere necessariamente artisti per partecipare! Viviamo una settimana dedicata alla scoperta del Paese, instaurando un contatto più intimo con la natura, con i luoghi, con le culture e le persone, immergendoci nella realtà con gli occhi del viaggiatore. Tutto ciò è molto diverso da quello previsto dal turismo di massa: bisogna imparare ad osservare, soffermarsi sui particolari, sentire le emozioni ed imprimerle sulla carta con uno schizzo, un disegno, un appunto. Io insegno come fare un acquerello. Ciascuno crea un proprio taccuino di viaggio personalizzato, diverso da quello di chiunque altro, che esprime, attraverso la libertà e il piacere del disegno, le impressioni più forti ispirate dal luogo. Sono riuscita in passato ad insegnare disegno ed acquerello perfino alle carcerate! Questa è una nuova sfida e anche chi non ha mai disegnato, comincia con me ad avvicinarsi al disegno con grandissima soddisfazione e tutti tornano a casa con il proprio quaderno di viaggio, increduli e stupiti! L’esperienza è entusiasmante per tutti noi! Questi viaggi sono facilissimi e adatti a tutti, bambini compresi. A Marrakech, lo scorso dicembre, ne avevo ben 3, di 12,14 e 16 anni. Adesso in Nepal parteciperanno anche 2 ragazzi di 18 anni. E’ straordinario per me vedere come anche un giovanissimo crei cose magnifiche, come un viaggio simile stimoli la fantasia e la creatività. E a chi davvero non è interessato al disegno, resta il piacere di vivere il viaggio in maniera slow, lenta e di soffermarsi sulla realtà locale, magari con una fotografia.

 

Disegni, collage, acquerelli.. e la scrittura?

 

Certo anche la scrittura può essere importante in un carnet de voyage, ma lascio liberi i partecipanti di scegliere se scrivere o meno. Personalmente, a volte scrivo dei veri racconti emozionali di viaggio, che sono stati anche raccolti, corredati da miei disegni, in una rivista chiamata Geniodonna, in una mia rubrica fissa mensile denominata “Quaderno di viaggio”. Nel 2011 ho avuto anche la grande soddisfazione di vincere il concorso Lufthansa per racconti di viaggio, in cui mi ero imbattuta casualmente in internet! Indovina cosa ho vinto?… Un viaggio!! Un racconto su una mia esperienza in Botswana mi ha fatto volare a Praga per un weekend a spese della compagnia aerea!

 

Quali sono i prossimi appuntamenti con questi tuoi viaggi particolari?

 

Nei mesi precedenti sono stata a Kathmandu con 12 aspiranti artisti, a Marrakech ed Essaouira e per la primavera probabilmente riproporrò queste 2 destinazioni, perché sono luoghi stupendi e tutti prima o poi devono vederli. Arriverà comunque presto anche una nuova destinazione.

 

Tra tutti i viaggi che hai fatto, quale ricordi con maggiore emozione e perché?

 

I primi viaggi sono sempre, nel ricordo, i più emozionanti. In modo particolare ripenso al viaggio più rischioso che ho fatto, nel 1985: la traversata del deserto del Sahara con un’unica jeep, con 3 amici. Roba da pazzi! Ci è andata bene, ma abbiamo corso dei rischi enormi. A quei tempi non esistevano cellulari satellitari o marchingegni vari. ”Navigavamo” nel nulla con il solo ausilio della bussola e della mappa. Se fosse successo qualcosa alla macchina non sarei qui a raccontare questa storia. Forse rimane il viaggio più bello di tutta la mia vita, il battesimo del deserto, l’ansia di certi momenti, le grandi emozioni di fronte a scenari inimmaginabili. E’ stato “IL VIAGGIO”, ma certamente non lo rifarei più a quelle condizioni, una volta nella vita basta e può essere anche troppo!

 

 

 

Ti fermerai prima o poi?

 

E chi ha voglia di fermarsi? Ho ancora tanto mondo da vedere, se potrò, o da rivedere. Tanti disegni da fare, tante emozioni da scrivere. Al momento sto pensando alle nuove mete con il carnet di viaggio, forse andremo nella mitica isola di Bali. Se volete, potete venite a dare un’occhiata al mio piccolissimo blog (non sono molto tecnologica), che si chiama appunto “Acquerelli in viaggio”!

Vi aspetto!

 

 

MAYA DI GIULIO ma**********@ti*****.it

 

Sito web www.acquerelliinviaggio.blogspot.it

 

Scheda viaggio MARRAKECH PER ARTISTI

www.viaggiavventurenelmondo.it/nuovosito/viaggi/schedeviaggi/1540.php?mostradate=no

Scheda viaggio KATHMANDU PER ARTISTI

www.viaggiavventurenelmondo.it/nuovosito/viaggi/schedeviaggi/3335.php?mostradate=no

 

 

A cura di Nicole Cascione

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