Bitte Deutsch sprechen! Tante buone ragioni per imparare il tedesco… persino a Berlino

 

Quando sono arrivata, circa dieci anni fa, vivere a Berlino significava armarsi di santa pazienza e imparare il linguaggio locale: i posti in cui si palava correntemente inglese erano pochi e riservati ai turistici, il personale dei negozi tendeva ad essere poco collaborativo se non interpellato in tedesco e le persone con cui uscivo tendevano a parlare tra loro in tedesco. Del resto per quanto spesso ce ne dimentichi Berlino é in Germania, paese la cui lingua ufficiale é appunto il tedesco, e quindi a me pareva naturale che per vivere qui io dovessi impararlo. E lo feci. Non fu facile, ma nemmeno impossibile.

 

Oggi non é più così: a Berlino si può sopravvivere tranquillamente solo con l’inglese, anche per anni. Conosco molte persone che studiano o lavorano qui e non sanno andare più in là di uno striminzito Danke schön. Del resto da Prenzlauer Berg a Neukölln i cartelli, i discorsi dei passanti e le riviste nei bar sono quasi tutti in inglese, e quella sembra diventata la vera lingua ufficiale della città. Ma non é del tutto così: come in tutti i posti del mondo, anche qui se non s’impara la lingua locale si rimane turisti. Peccato che molti non se ne accorgano.

 

Come dice un proverbio turco, “Una lingua un uomo, due lingue due uomini”: imparare un’altra lingua e cercare di capire il popolo che la parla “dall’interno” é un viaggio che cambia qualcosa nel modo di vedere il mondo che ci si porta addosso. È come acquisire una nuova prospettiva sul mondo. Pur con tutte le fatiche e le frustrazioni che un viaggio del genere comporta, ne vale davvero la pena.

 

Troppo astratto? Di seguito trovate un altro paio di buone ragioni per cui, oggi come ieri, se avete deciso di venire a vivere a Berlino, un buon corso di tedesco dovrebbe essere in cima alla vostra lista delle priorità.

 

No German? No job!

 

In città ci sono molti lavori che si possono fare senza sapere il tedesco, dalla gastronomia all’alta finanza, ma sarebbe stupido ignorare che sono solo una piccola percentuale rispetto ai posti di lavoro totali disponibili. Se siete altamente qualificati potete fregarvene dei requisiti linguistici, ma la mia esperienza mi ha insegnato che sapere il tedesco fa spesso la differenza: anche quando non é indispensabile rimane comunque un punto di forza. Un corso di lingua potrebbe quindi rivelarsi un ottimo investimento per la vostra carriera.

 

 

Il villaggio degli stranieri, una gabbia dorata

 

Gli stranieri all’estero tendono a fare gruppo: gli italiani con gli italiani, i francesi con i francesi e così via. Quando si esce parlando solo la propria lingua e l’inglese si tende a conoscere altri stranieri e si finisce per crearsi una rete di conoscenze composta da persone che, pur vivendo a Berlino, non parlano tedesco. Si può vivere benissimo così, per carità, l’importante é essere consapevoli che parlare questo é limitante. Pensate ai vostri amici tedeschi e mettetevi nei loro panni: se loro abitualmente frequentano altri tedeschi – com’é probabile – e v’invitano ad uscire dovranno costringere i loro amici a parlare inglese oppure tradurvi tutto quello che viene detto. Chi ha vissuto quest’esperienza sa quanto può essere stancante una situazione del genere.

 

I giornali e le riviste tedesche: una prospettiva diversa sul mondo

 

Siete anche voi fan della rivista Internazionale? Fateci caso, un sacco degli articoli che pubblica provengono da giornali e periodici tedeschi. In Germania il giornalismo é una faccenda molto seria: oltre ad avere una lunga tradizione alle spalle, i quotidiani tedeschi possono contare su un altissimo numero di lettori, soprattuto abbonati, e questo permette loro di essere economicamente indipendenti, e se comincerete a leggerli vi accorgerete presto della loro qualità, senza dubbio superiore rispetto a quella dei giornali italiani. Stesso discorso per le riviste, dal famosissimo Der Spiegel (che ha anche un sito con una sezione in inglese) allo Stern: togliersi la possibilità di leggerli è davvero un peccato.

 

 

Cinema, teatro e televisione

 

In città ci sono sale che permettono di vedere film in lingua originale, ma si tratta di una percentuale minima. Per gli amanti del teatro, la scena in città é estremamente viva, i teatri sono pieni… e gli spettacoli prevalentemente in tedesco. Per chi invece ama i libri , oltre alle innumerevoli librerie Berlino é piena anche di Lesebühne, incontri serali in cui diversi autori leggono le proprie opere davanti al pubblico, manna per chi viene dal paese dei non lettori… ma le si può gustare solo capendo il tedesco. Per i pantofolai che preferiscono stare in casa a guardare la tv, le reti tedesche possono venire paragonate a quelle italiane, quindi niente di eccezionale, ma ci sono un paio di punte di diamante davvero imperdibili: il canale franco-tedesco Arte, pieno di film, documentari e programmi di alto livello, e Tatort, una serie poliziesca che da vent’anni inchioda la Germania davanti allo schermo la domenica sera, talmente famosa che alcuni la usano come argomento per rompere il ghiaccio con gli sconosciuti al posto dei classici discorsi sul tempo.

 

 

Prova ad andare in Brandeburgo e vedi dove arrivi con l’inglese!

 

A Berlino con l’inglese si arriva quasi ovunque, va bene. Però basta uscire dai confini della città per entrare in un mondo in cui l’inglese si ferma sui banchi di scuola. Visitare il Brandeburgo o la Svizzera Sassone senza sapere il tedesco é come andare in Giappone senza sapere il giapponese: un gran casino. D’altra parte si tratta di posti bellissimi e non farci un giro sarebbe un vero peccato.

 

Elisa Menozzi

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