Come trovare lavoro a Berlino

 

Molti lettori mi scrivono perché sono stufi dell’Italia e vogliono venire a Berlino per cambiare vita. Le loro mail si assomigliano un po’ tutte: troverò lavoro? Serve davvero sapere il tedesco? Anche se ci sono già montagne di articoli su quest’argomento, ho deciso quindi di dire la mia su questo tema. Partiamo da una constatazione di base: se davvero il vostro interesse principale é il lavoro, allora Berlino non é la città giusta. Monaco, Stoccarda o Amburgo (tanto per nominare tre zone davvero ricche della Germania) offrono molte più possibilità. Berlino ha un tasso di disoccupazione molto alto, stipendi bassi e, soprattutto, una concorrenza tra stranieri che aumenta di giorno in giorno e che rende sempre più difficile trovare un posto di lavoro soddisfacente. Eppure tutti vogliono venire a Berlino, per tanti motivi: perché costa poco, perché é cool, perché c`é così tanto da divertirsi. E in questo si annida il pericolo principale di Berlino, quello di perdersi. Ho visto un sacco di persone arrivare qui con grandi sogni, accontentarsi di un lavoretto qualsiasi „che tanto s’ha da campare“ e poi lasciarsi galleggiare per anni nel mondo delle feste, dei progetti artistici che non si realizzano mai e nel „faccio cose vedo gente“ , trasformandosi lentamente in individui insoddisfatti che ripetono senza sosta che „prima era tutto meglio“ e, appunto, si perdono. Ci siamo passati tutti, noi italo-berlinesi di vecchia data. Non vi ho ancora scoraggiati? Bene. Allora ecco una piccola guida per come muovere i primi passi nella giungla berlinese e uscire dalla lotta con un contratto di lavoro in mano.

 

Un paio di premesse

 

Non mi stancherò mai di ripeterlo: non venite a Berlino parlando solo l’italiano. L’inglese é assolutamente indispensabile per trovare lavoro, qualsiasi lavoro, e il tedesco é la marcia in più che spesso fa la differenza. Se non avete la possibilità di frequentare lezioni in una scuola affidatevi a corsi di lingua online (ce ne sono di ottimi, come ad esempio quelli di Babbel), ma arrivate in città preparati o prendetevi il vostro tempo per studiare qui.  

Oltre che sotto il profilo linguistico, arrivate preparati anche economicamente: avere risparmi sufficienti per sopravvivere almeno tre o quattro mesi vi permetterà di cercare lavoro con un minimo di calma e di guardarvi intorno senza l’ansia del conto in banca in rosso. A proposito di conto in banca: ricordate che per l’affitto di un appartamento o di una stanza vi chiederanno due o tre mesi di caparra da pagare in anticipo… e son soldi.

 

I settori migliori in cui trovare lavoro

 

Il settore che in questo momento va per la maggiore a Berlino é quello delle nuove tecnologie: se la vostra esperienza vi ha portato verso l’online e il mobile, la ricerca di candidati in quei settori é continua. Molto ricercati sono anche programmatori e ingegneri informatici, nonché i soliti, onnipresenti addetti al customer care. Le start-up sorgono come funghi e sono alla continua ricerca di personale (per esempio date un’occhiata qui), ma prima di lasciare il vostro posto fisso in Italia ricordatevi che questo tipo d’aziende sono scommesse: quello che oggi sembra un’azienda in crescita domani potrebbe chiudere, e in Germania il contratto a tempo indeterminato non é a prova di bomba come in Italia. Inoltre come regola non scritta ricordatevi che più l’azienda é giovane più le giornate lavorative tendono ad allungarsi.

 

 

Il curriculum: attenzione ai dettagli

 

Esistono innumerevoli guide online che vi spiegano come scrivere un curriculum in tedesco (per esempio su questo stesso sito). Un paio di dritte non troppo conosciute:

  • Non sottovalutate la foto. La cosa migliore sarebbe affidarvi ad un fotografo professionista (coraggio, non é poi così caro!), ma se preferite fare da voi vestitevi bene, curate la luce e non abbiate paura a mostrare il vostro lato „serio“. Le foto dei party o le fototessere tenetele per Facebook.

  • Scrivete una lettera di motivazione credibile. A nessuno interessa se scrivete di essere entusiasti, motivati e qualificati: queste cose devono trasparire da quello che scrivete. Rileggete fino alla nausea l’annuncio di lavoro, cercate nella vostra esperienza quali sono i passaggi che dimostrano coi fatti che voi possedete le caratteristiche che l’azienda richiede. Ultimo ma non ultimo, informatevi sull’azienda e sui suoi prodotti, almeno un minimo.

 

Il colloquio di lavoro: niente panico… se ci riuscite

 

Se avete fatto tutto nella maniera giusta, prima o poi riceverete un’invito per un colloquio. Prima domanda: come ci si veste. Anche se quasi dappertutto a Berlino la gente va in ufficio con quello che capita, ad un colloquio la camicia, il jeans pulito e la scarpa non bucata sono il minimo. Una giacca seria é anche meglio. Meglio essere overdressed che underdressed, per intenderci.  Scelto l’abbigliamento, stampatevi le vostre carte (CV, lettera di motivazione, referenze) e preparatevi un discorsetto se dovessero chiedervi „Bene, ci parli di lei“. Informatevi poi sull’azienda e sui suoi prodotti, se possibile testateli e pensate a due, tre domande che vorreste rivolgere a qualcuno che quell’azienda e quel prodotto li conosce bene (evitate assolutamente „A che ora si esce il venerdí?“ e simili, mi raccomando).

 

La lunga attesa

 

Le aziende tedesche tendono a dare un feedback a tutti i candidati, qualunque sia il risultato del colloquio. Il problema sono i tempi. Per il mio primo lavoro mi hanno fatto aspettare per più di un mese prima di dirmi che mi avevano preso. È consentito (o addirittura consigliato!) chiamare una settimana dopo il colloquio per chiedere un feedback, e continuare a farsi sentire ogni dieci-quindici giorni non viene considerato invadente, quindi lasciate perdere le paranoie e chiamate.

 

 

In caso di successo: la Krankenkasse e altre formalitá

 

Vittoria! Finalmente vi hanno detto preso! Il contratto di lavoro é stato firmato e rispedito al mittente e voi non vedete l’ora di festeggiare il lieto evento. Prima di lasciarvi andare ai party o di partire per una vacanza ricordatevi però di sbrigare un paio di formalità burocratiche: registratevi nell’ufficio del vostro quartiere (Anmeldung) e intanto fatevi dare un permesso di lavoro (Freizügigkheitbescheinigung, niente panico, per i citadini UE ci vogliono pochi minuti) e infine scegliete una cassa sanitaria (Krankenkasse). Il vostro futuro datore di lavoro vi aiuterà a compilare i moduli necessari.

 

In conclusione: trovare lavoro, qui come ovunque, non é facile ma nemmeno impossibile. Berlino non é la terra promessa in cui chiunque arrivi viene accolto con un lavoro, una casa e una pacca sulla spalla, ma se ci si rimbocca le maniche ce la si può fare.

 

Non arrendetevi di fronte ai primi rifiuti… e in bocca al lupo!

 

 

Elisa Menozzi