Franz Ardito, musicista a Berlino

 

Quando fin da bambino tutti accorciano il tuo nome chiamandoti Franz, arrivi sempre puntuale, vai pazzo per birra e wurstel ed hai un feticismo per le patate, in tutte le loro accezioni, come fai a non sentire un irresistibile richiamo verso la Germania e la sua capitale, Berlino? Se poi fai il musicista, lavori con chitarre elettriche e sintetizzatori, e i tuoi concerti in quella terra hanno sempre un’ottima accoglienza allora capisci che non ti basta una visita: la vuoi vivere, ascoltare, degustare , in breve farne il tuo habitat. Esattamente questo é successo a Franz, al secolo Francesco Ardito, chitarrista e produttore musicale che, dopo aver vissuto un anno negli Stati Uniti e cinque a Barcellona, nel settembre del 2011 ha deciso di trasferirsi a Berlino.

 

Ciao Franz. Chi sei? Cosa fai? Parlaci un po’ di te.

 

Sono nato a Bologna, ho 35 anni e sono un musicista. Fin da molto piccolo ho sempre avuto la passione per la musica e da subito ho capito che avrei voluto farne un lavoro. In questo senso sono stato molto fortunato, sia perché ho avuto un obbiettivo di vita chiaro e sia perché la mia famiglia non mi ha mai ostacolato, per quanto quello del musicista sia un mestiere generalmente visto come effimero.

 

Ah, ma allora sei un musicista che suona! (cit.) Davvero di musica si vive?

 

E’ molto difficile però non impossibile. Il mondo dello spettacolo é ambito da molti e la competizione è tanta, molti sarebbero disposti a lavorare anche gratis, per questo è molto importante crearsi una professionalità in tanti campi connessi a questo ambiente. Specialmente al giorno d’oggi in cui le vendite dei dischi non sono più quelle di un tempo è fondamentale potersi confrontare a tanti livelli col mercato musicale. Io ho imparato, per passione e per necessità, a scrivere, produrre, mixare ed eseguire diversi stili musicali: se avessi voluto solo essere un esecutore mi sarei chiuso tante porte.

 

Cosa ti ha spinto a venire a Berlino? Perché Berlino e non un’altra città?

 

Prima di venire qui ho passato cinque anni a Barcelona, e quando arrivai là c’erano tante possibilità di lavorare come musicista, infatti sono stati anni intensi, pieni di lavoro e densi di soddisfazioni. Poi è arrivata la crisi, quella che tutti conosciamo, e il lavoro ha cominciato a calare vistosamente. Siccome qui avevo qualche contatto professionale che avrei potuto sfruttare, non ci ho pensato due volte a trasferirmi: Berlino é una città la cui storia mi ha sempre affascinato e inoltre per la musica è uno dei centri internazionali più importanti. E poi erano già molti anni che in qualche modo mi “chiamava” anche professionalmente ma per varie ragioni ho sempre stabilito la mia base altrove. Questa volta però era il momento giusto.

 

Parlaci del tuo primo anno in città. Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato?

 

Le difficoltà sono state quelle che comunemente si hanno quando ci si sposta in un luogo nuovo e sconosciuto: imparare una nuova lingua, crearsi un network di contatti e nuove amicizie, abituarsi ad un clima abbastanza rigido e imparare a conoscere il territorio.

 

Come ti ha cambiato vivere a Berlino?

 

E’ stato una sorta di incastro quasi perfetto. Berlino può essere una città entusiasmante e depressiva allo stesso tempo, e per quello che è il mio carattere mi calza come un guanto. E´una città tollerante, dinamica, e che offre opportunitá a chi le sa cogliere, ma anche dura ed esigente. In realtà l’unico cambiamento è stato poter finalmente assecondare la mia indole senza dovermi adattare troppo a stili di vita troppo diversi dal mio, come invece mi era successo in altri luoghi in cui ho vissuto.

 

Com’é per un musicista Berlino? È facile inserirsi nell’ambiente? Quanto ha influito la città sulla tua musica?

 

Berlino è la meta europea preferita dagli artisti perché è una città culturalmente molto viva e stimolante. E’ facile incontrare persone coi miei stessi interessi con cui condividere esperienze ed opinioni anche se nel mondo della musica, qui come in tutti gli altri posti, i professionisti tendono a serrarsi in circoli chiusi nei quali è difficile entrare. C’è tanta competizione qui e ci vuole molta costanza e fiducia nei propri mezzi, ma prima o poi le porte si aprono.

 

La cosa che più ami e più odi della città.

 

La cosa che più mi piace è che ogni volta che esco di casa ho la possibilità di imbattermi in qualcosa che stimola la mia creatività, che sia musica che ho sentito in qualche locale, una performance di qualche artista di strada o anche solo un graffito su un muro. Quello che odio di più è il fatto che anche se si esce di casa con un sole che spacca le pietre c’è sempre la possibilità che piova.

 

Il tuo luogo preferito.

 

La zona intorno a Schlesischestrasse, a Kreuzberg.

 

Il tuo consiglio ai musicisti che decidono di trasferirsi a Berlino.

 

Fate qualche buco in più alla cintura che vi aspettano tempi magri, almeno all’inizio, armatevi di tanta pazienza e credete profondamente in quello che fate.

 

Franz è protagonista di due puntate di Vivo Così Berlino:

 

www.youtube.com/user/voglioviverecosiwrld

 

 

Per ascoltare la musica di Franz: http://punktronix.com/

 

 

Elisa Menozzi