Uno sceneggiatore italiano in USA: Andrea Careri

 

Andrea Careri è una persona determinata, un sognatore, ma allo stesso tempo un gran lavoratore, che ha fatto della sua passione un lavoro. Sin da piccolo, Andrea amava scrivere storie ed oggi possiamo definirlo uno “Storyteller”, uno sceneggiatore, un writer, un producer, che lavora tra l’Italia e gli States. Tanti sono i progetti in cantiere e molti di questi negli Sates: una sit-com ambientata a Brooklyn, la scrittura di due film, un cortometraggio e molto altro ancora.

 

Chi è Andrea Careri?

 

Una persona determinata, un gran lavoratore, un sognatore, una persona prolifica, creativa, vulcanica e instancabile. Uno che dopo false promesse e interminabili delusioni, dopo una serie ininterrotta di porte chiuse in faccia, si è sempre rialzato. Che poi è l’unica cosa che conta nella vita.

 

Sceneggiatore e autore tv. Quando e perché hai deciso di intraprendere questa professione? Da cosa nasce questa tua passione?

 

La passione per lo scrivere storie nasce sin dall’infanzia, secondo mia madre l’unico gioco che volevo fare da bambino, quando veniva a giocare a casa mia il mio migliore amico, era quello di scrivere storie sugli animali. Questa passione mi è rimasta nonostante la spietatezza di questo mestiere, nonostante le delusioni continue. Alla base c’è sempre la grande ed immensa esigenza di raccontare storie. C’è chi nasce per essere uno Storyteller, per lui raccontare storie significa vivere. Può fare qualsiasi lavoro, può succedergli di tutto, anche se c’è una sola persona ad ascoltarlo, lui troverà sempre il modo di raccontare una bella storia.

 

 

Se la tua vita fosse divisa professionalmente in tappe, quali sarebbero secondo te i momenti più importanti del tuo percorso lavorativo?

 

Quando ho incontrato un giovane regista francese ed insieme abbiamo scritto un film, si chiamava “A mano a mano”, non è mai stato realizzato, ma avevamo trovato un produttore francese. Insieme abbiamo scritto tre sceneggiature che sono state comprate in Francia. Poi abbiamo scritto le pubblicità per il partito socialista francese e per Greenpeace France. La seconda tappa più importante della mia vita è stata quella di prendere una opzione con una società americana e incontrare varie persone del mondo del cinema americano che hanno creduto subito nelle mie potenzialità e nel mio talento. Grazie ad un mio amico produttore ho iniziato a credere che scrivere in inglese fosse possibile, ho iniziato a farlo e ho preso una opzione per una sceneggiatura con una produzione Hollywoodiana.

 

Come si svolge una tua giornata tipo?

 

Sto lavorando a dei progetti italiani e sto scrivendo delle cose per il mercato americano.

 

A cosa stai lavorando attualmente?

 

Sto lavorando ad una serie ambientata a Brooklyn, con protagoniste europee, e a diversi progetti. Sono stato da poco assunto come associate producer per un film da un milione di dollari, del quale io e gli altri produttori siamo riusciti a trovare già metà del budget. Il film si intitola Ovid ed è una storia vincente.

 

Nei tuoi progetti futuri rientrano gli States. Ci racconti qualcosa su questa importante avventura professionale?

 

Sto lavorando a vari progetti. Il primo è una serie ambientata a Brooklyn, una sit-com che ha come protagoniste ragazze non americane, la protagonista e voce narrante è Joy una ragazza italiana di venticinque anni, da poco arrivata a New York con mille aspettative e mille sogni, che si ritrova a vivere la dura realtà neyorkese, che però riserva una grande vitalità e tanta energia. Una sit-com sarcastica, comica, romantica e dissacrante, una sorta di “Appartamento spagnolo” ambientato a Brooklyn. Poi sto scrivendo due film con Michael Snyder, un giovane writer e producer considerato un talento di Hollywood, dato che è sotto contratto con la Disney. Il nostro film si chiama Neuronemesis, uno Sci-Fi Action ambientato a New York tra il 1989 e il 2013. E sempre con Michael Snyder e il regista producer Emanuele Moretti sto scrivendo un altro film per il mercato Americano, una commedia che ha come protagonisti due zombie adolescenti e un poco hypster. Una storia originale, che mischia Little Miss sunshine con la nuova corrente Hollywoodiana di Zombie. Abbiamo già una produzione di Los Angeles in attachment che cercherà di coinvolgere degli attori noti e una Major. Poi sto scrivendo un Action Mob ambientato a Little Italy, a Brooklyn. La storia di un italo americano che torna nel suo quartiere per evitare che il figlio del fratello morto entri nella mafia. Tornando, fa pace con le sue origini e vendicandosi del fratello morto riesce anche a salvare la sua comunità. Una storia di redenzione e vendetta, in un genere molto amato da Hollywood. Il titolo è KOB-Kiddo of Brooklyn. Poi dovrò andare in Michinghan per lavorare come associate producer al film di un giovane talento americano, lei si chiama Esme Von Hoffmann, è laureata a Yale ed è la pupilla di quello che personalmente considero il mio autore americano preferito, Alexander Payne, regista del recente Nebraska, che ho visto a Cannes e che reputo un capolavoro. Sarà il mio esordio come producer, che è un lavoro per il quale in America si viene pagati. La storia è una bomba e nel cast ci potrebbero essere delle famose star hollywoodiane che per questioni contrattuali non posso nominare. Poi un giovane producer italo americano Andreas O’Dohonue Villaggio produrrà un corto, tratto da una sceneggiatura che ho scritto, intitolata Man of Wax, è una storia molto newyorkese che vede come protagonista una donna 35enne frustrata e ormai stufa di cercare l’uomo ideale, che crea un proprio principe azzurro, salvo poi sentirsi disillusa e infelice e non all’altezza della perfezione che ha creato. Il corto sarà il mio esordio alla regia e l’esordio di Andreas come producer, dopo aver lavorato per anni come assistant producer anche in diversi film americani e hollywoodiani, come Harry Potter. In Italia mi è stato sempre detto di aver un modo di scrivere molto americano e anche molti addetti ai lavori americani credono che io abbia la stoffa e il talento per provarci a Hollywood e in America. Si tratta di una scommessa, come del resto tutto nella vita. Sono nato e cresciuto a Colle del sole, un piccolo quartiere della periferia romana e ho sempre sognato l’America. Non avrei mai pensato che un giorno avrei potuto scrivere film per quel mercato e addirittura lavorare come producer.

 

 

Quando cominceranno i “lavori sul campo”?

 

Tra primavera-estate 2014 dovrei andare negli Stati Uniti per lavorare come producer e writer a diversi progetti. Dovrei rimanere sul suolo americano fino al 2018, dato che la gestazione e la stesura di un film sono processi molto lunghi e richiedono anni di tempo. Ma dovrò fare avanti e dietro, tra Italia e States, dato che ho anche dei progetti qui da portare avanti.

 

Per quanto tempo rimarrai lontano dall’Italia?

 

Non credo di abbandonare l’Italia professionalmente, ho molti legami qui ed essendo un freelance voglio mantenere la possibilità di lavorare in diversi mercati. Sto anche scrivendo dei progetti per l’Italia.

 

E poi?

 

Nessuno può predire cosa accadrà nella vita, si può morire domani, quello che so per certo è che darò sempre il 100% e che ce la metterò tutta per scrivere dei film che siano delle storie che valga la pena raccontare e che possano essere utili per qualcuno.

 

Grazie Andrea, un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura professionale! 

an**********@ao*.com

 

A cura di Nicole Cascione

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