Investire e fare impresa negli Stati Uniti

 

Investire e fare impresa negli Stati Uniti

 

È tra i Paesi migliori per le start-up, dove investire e fare impresa conviene davvero. Presenti nelle prime posizioni della “Doing Business 2018” della Banca Mondiale, che ogni anno stila la top ten delle nazioni in cui è più facile fare affari, gli Stati Uniti continuano ad attrarre imprenditori e giovani talentuosi desiderosi di avere un’opportunità.

Dall’accesso al credito alla registrazione delle proprietà, passando per le tasse e il rispetto dei contratti sono diversi i fattori che incidono sulla facilità di investire e fare impresa negli USA. Senza dimenticare la facilità burocratica di apertura di un’attività e la concessione di permessi edilizi di costruzione. Tra le ragioni più importanti, certamente, c’è anche la vivacità di un’economia tra le più grandi al mondo e accordi di libero scambio con tantissimi Paesi. Non stupisce, dunque, se gli Stati Uniti continuano ad essere considerati ancora come la terra delle opportunità.

 

COME APRIRE UN’IMPRESA E I VISTI

 

Iniziamo col dire che chiunque, per legge, può fare impresa negli Stati Uniti anche senza cittadinanza. Aprire un’attività qui, come altrove, ha però le sue regole che vanno rispettate a partire dalle licenze che devono essere richieste presso gli enti preposti suddivisi a seconda delle varie categorie: tabacco, alcolici, alimentare, solo per citarne alcune. Indispensabile poi dare il nome all’impresa, decidere la struttura legale e notificare da quanti elementi è composta questa attività, e se il ruolo che occupiamo al suo interno è di proprietario o semplicemente di collaboratore. Trascorso un anno dall’apertura dell’attività, si può fare richiesta del visto (E2) che permette di lavorare e vivere negli USA senza alcun problema.

Il consiglio, come sempre, è di fare un viaggio esplorativo per capire bene dove si vuole investire e se conviene davvero. In questo caso basterà l’ESTA USA ossia l’Electronic System for Travel Authorization che serve per entrare negli Stati Uniti per un periodo inferiore ai 90 giorni. In caso vogliate rimanere più a lungo, allora sarà indispensabile chiedere il visto B1 Business, pensato e rilasciato a quanti vogliono approfondire possibilità di investimento negli Stati Uniti. Per averlo è necessario presentare un piccolo piano del vostro business con informazioni specifiche sull’attività che si intende aprire nel Paese. Con questo visto non bisogna avere già una società e permette di rimanere continuativamente sul territorio americano per periodi di sei mesi alla volta.

 

SETTORI SU CUI PUNTARE

 

Immobiliare. Secondo molti, comprare una casa negli Stati Uniti rappresenta uno dei migliori investimenti in assoluto. Quindi tra i settori su cui puntare c’è di sicuro l’immobiliare. Gli USA d’altronde sono un mercato abbastanza sicuro, grazie a un sistema giuridico che protegge la proprietà privata e a rendimenti dalle locazioni molto interessanti. Basti pensare che negli scorsi mesi le vendite di immobili sono aumentate del 14,5%, uno dei dati migliori degli ultimi dieci anni.

Hi-tech e telecomunicazioni. Un altro ambito che va sempre forte è la tecnologia, in particolare nella costa meridionale del Paese, California su tutti. In crescita anche Seattle, nello Stato di Washington, dove intorno a giganti come Microsoft (a tal proposito, qui la storia di Enzo), Amazon e Boing si è sviluppato un nucleo di piccole imprese ad alto tasso di innovazione. E lo stesso vale per lo Utah, che ha attratto colossi come Twitter e Adobe grazie a numerosi incentivi, creando così le premesse per la diffusione di altre imprese sul territorio. C’è da dire che negli ultimi tempi, l’incalzare di economie emergenti (Cina in particolare) sta mettendo a dura prova tutti i big dell’hi-tech a stelle e strisce. Ma le opportunità per start-up e nuove idee qui certo non mancano.

Ristorazione e alimentare. Se c’è una cosa in cui noi italiani siamo imbattibili e di cui gli americani vanno pazzi è la cucina. Certo, forse nella grandi realtà il mercato è un po’ saturo, ma si potrebbe pensare di aprire un’attività del genere in città meno turistiche e gettonate oppure optare per uno street food.

 

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