Il mio piccolo Super Bowl

 

Qualche giorno fa è stata una giornata campale qui negli Usa. Il super bowl è un evento sportivo così importante da coinvolgere anche altri aspetti. Un po’ come i mondiali di calcio. Ci sono i supermercati che creano offerte ad hoc su patatine, noccioline e bibite, ci sono i negozi di elettronica che ti suggeriscono di prepararti all’evento con un televisore nuovo e poi c’è una pazza pazza corsa per accaparrarsi le pubblicità durante le ore in cui il super bowl viene trasmesso in milioni di case americane. Molte aziende creano degli spot appositi proprio per questo evento. E alcuni di questi sono letteralmente imperdibili.

 

Io me lo sono guardato tutto ed era la prima volta che vedevo una partita di football e così ci ho messo in po’ a capire le regole, ma alla fine non mi è nemmeno dispiaciuto.

 

Soprattutto mi ha fatto venire una gran voglia di tornare allo "stadio". L’ultima volta che sono stata ad un evento sportivo si trattava di basketball ed è stata una delle esperienze più americane che io abbia mai fatto. Nel senso che ha perfettamente aderito a quello che mi aspettavo e che mi ero immaginata guardando i miei film e telefilm preferiti.

 

Provo a fare una breve telecronaca

 

Inizio ore 19,00: le serate  nel northeast iniziano presto e finiscono presto. Qualche bagarino si aggira sospettoso e gentili signori vestiti di giallo all’ingresso controllano borse, zainetti e quant’altro: il timore degli attentati e’ sempre alto. Quando qualcuno mi offre una sciarpa, rifiuto sdegnosa e poi scopro che e’ gratis, per tutti. Appena entrati, sentiamo intonare l’inno nazionale dal vivo e poi scendono in campo le super atletiche cheerleaders.

 

 

La maggior parte dei presenti sembra poco interessata all’azioni di gioco e si distrae con grande facilità. Soprattutto si fa distrarre dal cibo: pop corn e hot dog la fanno da padroni, il tifo e’ decisamente scarso, quello contro quasi inesistente. Ci sono le famiglie con i bambini e non intendo ragazzini tifosi, ma proprio bambini ini ini, quelli in fasce per usare un’espressione da anziana signora quale sono. Se c’e’ qualcuno che alza la voce o dice parolacce, i tizi della sicurezza lo avvicinano e, in base a quanto lo ritengono pericoloso, lo invitano a calmarsi o lo accomagnano fuori, impugnando, udite udite,…un cartello con scritto STOP! C’e’ la musica, a volume piuttosto alto, che segue le azioni di gioco, scandendone il tempo.

 

Durante i breaks comincia il vero show. Succede di tutto.

 

Gli sponsor regalano qualsiasi cosa, per qualsiasi motivo, ci sono le magliette sparate con una pistola apposita verso il pubblico, i cappellini che scendono dall’alto con piccoli paracaduti, gli spettacoli comici delle mascottes, il fastfood messicano che distribuisce burritos, l’estrazione della lotteria, la banca che regala cento dollari a chi esibisce la loro carta di credito per primo.

 

 

E poi la possibilita’ per un fortunato scelto tra gli spalti di vincere un’auto, se riesce a fare tre canestri (rispettivamente da 2, 3 e 4 punti) in un minuto. Tutto viene proiettato su 3 maxischermi dove il pubblico e’ sempre protagonista. Il mio momento preferito e’ stato la kisscam ovvero quando la persona inquadrata deve baciare il proprio vicino. Talvolta durante questo momento avvengono delle vere e proprie proposte di matrimonio, ma noi non siamo stati così fortunati! E’ un evento così comune e vissuto che nemmeno al presidente Obama è concesso sottrarsi e al quale personalità del calibro di Tom Hanks partecipano più che divertiti!

 

Un altro momento clou è quello della dance cam. Dall’inizio dell’incontro scorre sugli schermi un numero di telefono dove mandare un sms per sceglire la propria canzone preferita, tra le tre disponibili. Poco prima della fine comunicano il verdetto e partono le danze. http://youtu.be/6vp29F9naq0

 

Tutto questo accade in due ore e c’è pure la partita!!

 

Ce ne siamo andati tutti quanti tranquilli e ordinati tanto che non potevo distinguere i vincenti dai perdenti. Giovani ragazzi sorridenti all’uscita dello stadio offrivano quintalate di pacchetti di patatine.

 

Ci devo tornare al più presto e la prossima volta saranno i Knicks!  

 

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