Il sistema sanitario in Australia

 

 

Una delle preoccupazioni maggiori quando si sta per partire per l’Australia è come farò a spiegarmi per farmi tagliare i capelli?

 

La seconda preoccupazione più grande riguarda invece cosa si deve fare nel caso qualcuno vi investa con la macchina e vi trascini per centinaia di metri lasciando pezzi di voi lungo la strada, o qualcuno vi accoltelli ripetutamente scambiandovi per un puntaspilli umano all’uscita di Kings Cross o, ancora, veniste centrati da una pallottola vagante durante una delle sparatorie a Redfern.

 

Come vi capisco.

 

Tuttavia state tranquilli, queste cose succedono sempre a qualcun altro, mai a voi. In ogni caso, per quelle persone, si renderebbe subito necessario l’utilizzo del sistema sanitario (nel caso i pezzi lasciati sull’asfalto non siano sufficienti per un trapasso).

 

Ecco quindi il nocciolo di questo articolo: come funziona il sistema sanitario in Australia?


Spulciando blog, forum e vari gruppi su Facebook (questi ultimi ricettacolo della più assurda disinformazione riguardo l’Australia…), mi sono reso conto che non esiste chiarezza in merito. Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza. Per comodità, piuttosto che dilungarmi in una lunga e noiosa spiegazione di tutti i meccanismi, riassumerò brevemente cosa succede a seconda dei casi.

 

Caso uno: Siete appena arrivati in Australia, con un Working Holiday Visa, o comunque non avete ancora superato i primi sei mesi di permanenza. Durante una giornata di sole decidete di andare sotto casa a prendervi un gelato, quando all’improvviso un cecchino improvvisato decide di spararvi da chissà dove centrandovi in un punto non vitale. Vi accasciate al suolo tra mille schizzi di sangue sulla vostra t-shirt griffata, con le bolle alla bocca e rantolando qualcosa di incomprensibile che soltanto più tardi verrà decifrato come cazzo, per una volta che sgarro la dieta… Nonostante la situazione vi sembri disperata, rimanete calmi: con il Working Holiday Visa e per i primi sei mesi di permanenza, siete coperti dal Sistema Sanitario Nazionale, conosciuto come Medicare. Tale servizio, vi assicura di mantenervi in vita e in buona salute senza esborsi particolarmente esosi, in quanto per questo periodo di tempo verrete equiparati ad un cittadino Australiano. Probabilmente dovrete pagare qualcosa in anticipo, ma poi, recandosi agli uffici preposti, vi verrà rimborsata la spesa (anche se non completamente). La t-shirt insanguinata e sporca di pistacchio invece rimane a carico vostro. Per ottenere questo trattamento è sufficiente andare in un qualsiasi ufficio Medicare con passaporto e copia del Visto, compilare un modulo, fornire un indirizzo esistente (vivo sotto un ponte non è contemplato) ed attendere l’invio della card. Tenete presente che eventuali fogli o certificati provenienti dall’Italia hanno lo stesso valore di una rivista porno per un cieco. Dopodiché, aspettate il primo cecchino o pirata della strada per vedere tutto il meccanismo all’opera. Ah certo, il tutto vale anche per una semplice tosse.

 

Caso due: sempre nei primi sei mesi e con lo stesso Visto del caso uno, una sera decidete di recarvi al vostro pub preferito e tracannare una imprecisata dose di alcol, diluita in una decina di birre e/o cocktail. In pieno stato di alterazione e vicini all’estasi alcolica, decidete di abbandonarvi lascivi tra le braccia della prima persona che incontrate, indipendentemente dal sesso di appartenenza e farvi sbatacchiare per bene tra le sudicie mura di un bagno pubblico. Il giorno dopo, tra i sintomi pulsanti di una sbronza ampiamente documentata su Facebook, vi accorgete che il vostro patatino o la vostra farfallina (non chiedetemi perché li ho chiamati così) pulsano rigonfi di strane macchie violacee secernendo liquidi immondi. Il primo pensiero ovviamente va a quel fantastico mojito di troppo, il secondo alla gran performance sostenuta in quella stanza d’albergo di lusso (o era un cesso pieno di piattole?) e il terzo al fatto che non riuscite a smettere di grattarvi. Solo il quarto pensiero viene dedicato al fatto che vi serve un medico. Vi recate quindi al più vicino ambulatorio, dichiarate un misterioso fastidio non identificato alla receptionist, la quale vi chiederà la carta Medicare da strisciare nel pc e poi aspetterete il vostro turno facendo finta di cercare qualcosa in tasca mentre invece ci state dando dentro di grattoni. Nessun problema, ci siamo passati tutti. Al medico confesserete pieni di imbarazzo di aver esagerato un po’ con il lato Social e che forse il condom non è stato usato fin da subito, ma d’altronde chi si aspettava di contrarre i vermi in un hotel di lusso (o era il retro di una bottega di concime?). Il medico vi guarderà compiacente e comprensivo, facendovi intendere di aver creduto ad ogni singola parola, ma prescrivendovi misteriosamente una pomata micidiale al limite del velenoso, salutandovi con un occhiolino carico di tranquillo, quel cesso lo conosco anch’io…

 

 

Caso tre: avete superato i sei mesi e siete in Australia con un Working Holiday Visa. A questo punto il Medicare scade. L’unico modo per avere ulteriori sei mesi di assistenza gratuita è quello di uscire e rientrare dall’Australia per almeno un giorno. Sta a voi decidere se approfittare della cosa per farvi un viaggetto in Nuova Zelanda o un rientro in Patria approfittando del volo già prenotato all’inizio. Fate bene i conti in quanto potrebbe anche darsi che la spesa del viaggio sia superiore al costo di una copertura sanitaria privata per i restanti sei mesi (anche se il Medicare rimane la scelta migliore specialmente nel caso doveste aver bisogno del medico per piccole cose, vedi caso due…). Se decidete per il viaggio, al vostro ritorno ripetete la trafila vista nel caso uno e otterrete il Medicare per il resto del vostro Working Holiday Visa.

 

Caso quattro: non volete o potete permettervi un viaggio fuori dall’Australia o il vostro Working Holiday Visa è scaduto e ora siete con lo Student Visa. In questo caso dovete mettere mano al portafoglio in maniera notevole. L’Australia richiede a tutti i non residenti di sottoscrivere una copertura medica privata per tutta la durata del Visto. Per una copertura di tipo base la spesa si aggira intorno ai quaranta/cinquanta dollari al mese. Il tipo di copertura dipende molto dal tipo di compagnia che scegliete. Come funziona questa copertura? Immaginiamo che mentre andate a lavoro veniate centrati da uno scooter di Domino’s Pizza lanciato in pieno durante una consegna in ritardo. Mentre roteate in aria starete già calcolando i soldi che dovrete spendere per farvi mantenere in vita, valutando se non sia il caso di lasciar perdere e cedere il vostro corpo alla scienza. Mentre computate il tutto, rantolando in una pozza di liquidi e paura, sentite il suono delle sirene e vi ritroverete a pensare: ecco l’ambulanza…cazzo non posso più permettermi il nuovo iPad. Tranquilli, in casi di emergenza l’Australia vi mantiene in vita a proprie spese, ma per tutto il contorno, cioè tutto quello che non è urgente, sono cazzi vostri. Anche nell’ipotesi vista nel caso due, il dottore prima di vedere voi vorrà vedere il cash, indipendentemente da quanto interessante sia la vostra vicenda. Solo dopo, con la ricevuta in mano, potrete recarvi agli uffici della vostra compagnia sanitaria e chiedere il rimborso parziale della spesa.

 

 

C’è da dire che quanto scritto potrebbe variare da caso a caso, in quanto la legislazione in questo senso pullula di eccezioni e regole che dipendono da compagnia a compagnia. Durante la mia permanenza ho sentito casi simili venire trattati diversamente. Il consiglio quindi, se non siete coperti da Medicare, è quello di informarvi attentamente per ogni singola eventualità presso la compagnia assicuratrice scelta. Se invece siete coperti da Medicare, siete liberi di farvi sparare, trascinare o infettare a vostro piacimento.

 

Questo a caratteri generali e in base a quella che è la mia esperienza. Preciso che quello della copertura sanitaria in Australia è tema molto complesso e ricco di variazioni, per cui informatevi bene PRIMA di quella performance. Infine una regola generale: per i primi sei mesi non fatevi problemi ad abbandonarvi a comportamenti promiscui nei cessi o nel retro di furgoni. Scaduti questi sei mesi, fate un po’ più attenzione. Ad esempio non cercate di rimuovere quel pezzo di pane dai denti con le dita dopo esservi appoggiati al pavimento di una turca durante quella nuova posizione…

 

Buona Australia a tutti e ricordate:

 

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Una volta fatto tutto questo avrete materiale a sufficienza per far finta di lavorare per ore in ufficio mentre invece raccogliete informazioni sul vostro progetto!

 

Buona Lettura

Giordano Dalla Bernardina