Studiare in Europa con il Progetto Erasmus per un massimo di 12 mesi

 

Da qualche settimana, voci di corridoio e non solo, proclamavano l’imminente morte del Progetto Erasmus, il programma di scambio universitario a livello Europeo che, da 25 anni, permette a milioni di studenti universitari di studiare all’interno dell’Unione Europea per un massimo di 12 mesi. Per l’appunto, fino alla settimana scorsa, era sulla bocca di molti che il celebre programma di intercambio universitario fosse arrivato al capolinea per colpa di un bilancio europeo in rosso, fortunatamente, pochi giorni fa, è arrivata la smentita direttamente dall’Unione Europea che ha assicurato agli studenti Erasmus 2012 – 2013 una copertura di fondi necessaria a garantire la borsa di studio Erasmus. È comunque probabile che, nel giro di un anno, il budget destinato ai finanziamenti Erasmus verrà modificato ulteriormente ma, almeno per quest’anno, il Programma Erasmus sembra essere ancora in piedi e in forze.

 

Ad ogni modo, che cos’è il Programma Erasmus e perché è uno dei progetti a livello europeo più conosciuto al mondo?

 

Il Programma Erasmus, insieme al Progetto Leonardo, di cui vi abbiamo già parlato, si inserisce all’interno delle iniziative di apprendimento permanente (LLP Lifelong Learning Programmme) e permette, a qualunque studente immatricolato presso una università aderente al progetto, di frequentare fino ad un interno anno accademico, legalmente e accademicamente riconosciuto a livello di crediti ECTS, presso un’università straniera che sia appartenente all’Unione Europea oppure che faccia parte dello spazio economico europeo (come Islanda, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein) o che sia candidata ad esserlo, come Turchia e Croazia.

 

 

Dalla data della creazione del Progetto Erasmus, correva l’anno 1987, più di due milioni di studenti hanno sfruttato questa occasione di mobilità e apprendimento all’interno dell’Unione Europea che annovera tra i suoi punti di forza non solo la volontà di incentivare la cooperazione e la voglia di trans-nazionalità che risiede in molti cittadini europei, ma anche di fornire l’occasione che permette ai giovani studenti di conoscere realtà formative differenti da quelle di origine, di compararle con quelle di casa loro e mettere alla prova le proprie abilità linguistiche ed accademiche di fronte ad un sistema scolastico, alle volte, completamente differente da quello a cui si è abituati fin da piccoli.

 

Cosa bisogna fare per partecipare al Progetto Erasmus?

Prendere parte al Progetto Erasmus e frequentare per un minimo di 3 mesi fino a un massimo di 12 mesi corsi di laurea specialistici o meno presso una università europea è molto semplice. Tutte le università italiane possiedono convenzioni con altri istituti europei e, ogni anno, mettono in palio un numero limitato di posti di scambio che permettono, a chi riesce ad aggiudicarsene uno, di trascorrere parte del percorso accademico in un altro paese europeo con lo “status di studente Erasmus”. Lo “status di studente Erasmus” permette infatti allo studente di essere regolarmente iscritto presso una determinata università, totalmente a costo zero, e sostenere esami, frequentare lezioni e ottenere, una volta rientrato nel proprio paese, il riconoscimento di tutti gli esami superati. Il Progetto Erasmus prevede, oltre alla possibilità di essere immatricolati presso un’università straniera senza pagare alcun tipo di tassa, di beneficiare altresì di una piccola borsa di studio Erasmus che l’Unione Europea ha fissato intorno ai 230 euro mensili ai quali, in alcuni casi, vengono aggiunti altri fondi provenienti direttamente dall’università di appartenenza, da borse di studio regionali o altri tipi di finanziamento pubblico.

Il Progetto Erasmus, reso famoso anche dal celebre film L’Appartamento Spagnolo, è un programma di intercambio pieno di fascino e che regala, ancora oggi, l’occasione di vivere sulla propria pelle il meltin’ pot che l’Unione Europea, da sempre, cerca di difendere a tutti i costi. Da 25 anni regala fortissime emozioni e una rete di contatti, esperienze, sensazioni e parole straniere che nessun studente Erasmus, passato o futuro, potrà mai dimenticare.

 

A cura di Anna Scirè Calabrisotto

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