Da Milano a Londra… solo andata!

 

Elena Torresani è uno dei tanti Italiani che ha deciso di lasciare il proprio Paese. Originaria di Lodi, cresciuta a polenta e nebbiacome dice lei,  Elena si occupa di social media e lo fa anche attraverso il suo blog. Ma detto così è riduttivo. Elena è molto di più: esperta di comunicazione – partner dellagenzia Brand It Upè anche una scrittrice e una appassionata viaggiatrice. Di Elena, a parte il suo registro stilistico unico ed originale, mi ha colpito il suo ultimo post; quello nel quale racconta i motivi che lhanno spinta a lasciare tutto e a cambiare vita. Noi labbiamo incrociataproprio durante il suo trasloco a Londra. Leggete la sua intervista!

 

Da quanto tempo ti occupi di social media e com’è nata l’idea di aprire un blog di viaggi?

 

Mi occupo di Social Media da cinque anni, ma ho un blog personale da sette: lui è stato la culla di tutto, libri, progetti, sogni. Quando poi ho incontrato il mio compagno, abbiamo deciso di costruire insieme una casa digitale che raccontasse la nostra passione per le bellezze del mondo, con la speranza di produrre stimoli e felicità.

 

Come mai la scelta di mollare l’Italia?

 

Il mercato del lavoro frustrante, la tassazione folle, la politica vergognosa. Sono tante le ragioni e diventano sempre più evidenti.

 

 

E come avete scelto il vostro futuro paese di residenza?

 

Ci abbiamo pensato a lungo e abbiamo fatto valutazioni piuttosto tormentate. Alla fine abbiamo pensato che il Regno Unito potesse essere un buon punto di partenza per realizzare il nostro sogno, quello di diventare nomadi digitali. Un paio d’anni a farci le ossa nel mondo anglosassone potranno farci solo bene, ma poi puntiamo ad altro.

 

Dal punto di vista burocratico e fiscale ci sono molte differenze rispetto all’Italia?

 

Enormi. Nel Regno Unito la burocrazia è infinitamente più snella e molto più digitalizzata: noi abbiamo aperto la nostra Ltd in mezz’ora. La pressione fiscale è, in alcuni casi, un terzo di quella italiana. Banche e Pubbliche Amministrazioni incentivano l’impresa, non la ammazzano.

 

Il costo della vita è più alto rispetto all’Italia?

 

Sì, soprattutto nel settore immobiliare e in quello dei trasporti. A Londra gli affitti sono folli e ovunque i mezzi pubblici sono efficienti ma piuttosto costosi (il livello di efficienza è quasi commovente, a tratti, per chi è abituato a fare il pendolare in Italia). Gli stipendi non sempre sono proporzionati e, a causa dell’immigrazione massiccia, trovare lavoro non è così semplice come un tempo.

 

Se ti chiedessi di farmi da guida a Londra, in un giorno, che cosa mi faresti visitare?

 

Il mio quartiere, Greenwich, adagiato sulle acque del Tamigi. Lo adoro. Passeggerei per ore tra parchi, musei e spiagge fluviali.

 

Per seguire e contattare Elena

www.brandituptravel.com

www.elenatorresani.com

 

A cura di Mary Marchesano

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