Santo Domingo, la capitale

 

È decisamente una città caotica. Molto traffico che nelle ore di punta raggiunge il suo apice in quanto a rumore e confusione. Devo dire che un napoletano “si potrebbe trovare a suo agio nel condurre una vettura in questa città…Il codice della strada, da queste parti, è “interpretato alla maniera caraibica”. C’è però “un’ isola di quasi quiete” in mezzo a tutta questa confusione: la città coloniale. Cioè quanto fu costruito dagli spagnoli, a più riprese, nei secoli della colonizzazione. Si affaccia sul porto. Vi si può passeggiare fra antichi palazzi, musei, luoghi storici. Nelle strette viuzze possiamo trovare ottimi ristorantini e bar, spesso gestiti da francesi, spagnoli ecc. , negozi di souvenirs, abbigliamento . La via per eccellenza per i negozi è “il Conde”, nella quale si può andare solo a piedi. È interessante trovarvi edifici moderni (e anche un po’ cadenti) misti ad altri degli anni del dittatore Trujillo(Anni ’20, ’30), il tutto amalgamato alla bene meglio, come sanno fare solo ai Caraibi.

 

 

Ma c’è anche da dire che molti palazzi antichi sono stati restaurati egregiamente e i musei offrono interessanti reperti, come ad esempio il museo tra El Alcazar de Colon (Diego) 1510 e la Puerta de Atarazanas, con reperti di galeoni naufragati lungo le coste dell’isola. In questa zona sono sicuramente da visitare, oltre a El Alcazar de Colon, La Cattedrale Primada de America,il Pantheon Nacional, Museo de Las Casas Reales, la Fortaleza de Ozama. Se poi avete più giorni a disposizione, spingetevi un po’ più in là a visitare il Museo della Ceramica, dell’ambra, del Larimar (Una pietra azzurra che si trova solo in Repubblica Dominicana). Altri, sono fuori dalla città coloniale, ma meriterebbero comunque una visita (Museo di storia Naturale, Giardino Botanico ecc).

 

 

 

La sera, la zona si trasforma: piccoli locali che di giorno magari rimangono chiusi, adesso li trovate aperti. Li frequentano in genere molti stranieri e dominicani facoltosi, ma altri, un po’ meno costosi sono frequentati da pittori, musicisti e forse, sono proprio questi i locali più interessanti e caratteristici della città coloniale. Il luogo che si popola di più la sera è nella piazza prospicente l’Alcazar de Colon. Ristoranti, bar, musica. Il tutto in un ambiente antico, di edifici ristrutturati conservando lo stile spagnolo dell’epoca. 

 

 

Non voglio annoiare troppo con lo scritto e preferisco lasciare spazio alle fotografie che possono, meglio di qualunque chiacchiera, descrivere un luogo. Un solo consiglio: evitate, la sera, le strade buie e poco affollate, non uscite carichi di catenine, orologi costosi eccetera. Evitare di cambiare soldi da chiunque ve lo offra per strada.

Siate saggi e vi divertirete.

 

Articolo e foto by Antonio Millemaci (sc*******@ya***.com)

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