Come mantenersi durante un viaggio intorno al mondo

 

Innanzitutto toglietevi ogni dubbio o interrogativo: né io né Pier siamo ricchi di famiglia (anzi) o abbiamo vinto al gratta e vinci. Niente di tutto questo. Ogni cosa che vedete far parte della nostra attrezzatura (bici, borse, tenda, cucina da campeggio ecc) è stata acquistata grazie ad una decisione importante e definitiva che entrambi prendemmo al ritorno dal nostro primo viaggio intorno al mondo, ovvero con la vendita delle nostre rispettive auto.

 

Pier nel 2008 si era preso un’Alfa Romeo 147 che vendette al cugino nel 2012 poco prima di partire. Io invece, proprio in concomitanza della mia ultima assunzione in azienda, mi ero presa una Yaris che, quando ho venduto, ancora non avevo finito di pagare. Quanto ci ho perso da questa "furbissima" operazione? Molto, ma d’altra parte il mio rapporto con il denaro è sempre stato molto superficiale, esattamente come reputo debba essere per poter vivere una vita serena e senza catene. Non gli ho mai dato molta importanza, e così, è sempre andato e venuto senza mai accumularsi nelle mie tasche. Che incredibile, dov’essere proprio insito nel mio proposito di vita praticare il non attaccamento; a quanto pare riuscivo già a farlo prima: in un mondo che ruota attorno al concetto di possesso, io, non possedevo nulla, solo qualche paia di scarpe. Insomma due auto usate vendute hanno rappresentato il nostro capitale iniziale con cui effettuare gli acquisti per il viaggio e la rimanente parte, ben poca naturalmente, costituisce il nostro patrimonio con cui affrontare urgenze varie … che speriamo sempre non si presentino! E allora tutto è pronto, partiamo.

 

Entrambi, per mesi ci siamo chiesti, come faremo? Come mangeremo, come dormiremo se non abbiamo soldi? Eppure, pur non avendo mai risposto in modo chiaro e definitivo a questo interrogativo esistenziale, entrambi siamo sempre stati convinti che tutto sarebbe andato per il meglio e che presto o tardi avremmo trovato il "nostro modo" per non morire di fame. Si esattamente, per non morire di fame, perché il cibo è davvero l’unica reale esigenza che abbiamo. Una volta che esci dal circuito del fare, comprare, consumare, ti rendi conto di come l’essenza della vita sia altrove, dentro di te, e non nei tuoi acquisti, fuori di te. Il diritto alla vita. Il diritto alla vita non include gli acquisti, include invece tre punti fondamentali che nessuno, dico nessuno si può comprare: il diritto alla salute fisica e mentale; il diritto alle relazioni; il diritto alla natura. Ecco fatto, noi ci siamo riappropriati del nostro diritto alla vita e, una volta trovato il modo di mangiare, non abbiamo più dovuto affrontare spese di alcun tipo.

 

 

"Tu no puedes comprar el viento, tu non puedes comprar el sol, tu no puedes comprar la lluvia, tu no puedes comprar el calor, tu no puedes comprar las nubes, tu no puedes comprar los colores, tu no puedes comprar mi alegria, tu no puedes comprar mi dolor" cantano i Calle 13 di Puerto Rico.

 

Veniamo ora a dei veri e propri consigli operativi.

 

Vivere in giro per il mondo come facciamo noi è piuttosto economico, soprattuto se comparato al classico modo di viaggiare della maggior parte della gente, che include quanto meno aereo/treno/bus/hotel/ostello/villaggio turistico/ristorante/souvenirs. In giro per il mondo, ma essenzialmente anche in una vita normale, si va incontro a tre tipologie di spese basiche per la "sopravvivenza": trasporto, alloggio e cibo. Più una non fondamentale ma interessante: le escursioni turistiche. Ecco come le abbiamo eliminate e reso il nostro viaggio auto-sostenibile. Per il trasporto, non abbiamo bisogno né di aerei, né di treni, né di autobus; abbiamo delle bici meravigliose che ci portano ovunque. Certo andiamo piano piano e senza fretta, ma noi, con la scelta del nostro stile di vita nomade, per definizione abbiamo chiuso con la fretta e con il concetto di tempo. E quando capita che si prenda un impegno improrogabile e nel mentre uno dei due non si senta bene e non ci si possa fermare ad aspettare che si riprenda, ci sono sempre i nostri amici camionisti pronti a caricare noi e il nostro pesante bagaglio su due ruote, per farsi qualche ore di viaggio in compagnia di un buon racconto come quello che noi possiamo offrirgli.

 

Per quanto riguarda l’alloggio, se la vostra più grande ambizione è dormire circondati da cime innevate, laghi, cascate e fortunatamente sotto un cielo stellato e luminoso come di quelli che in città non si vedono di sicuro (sapete veramente cos’è la Via Lattea?), certamente ciò che fa per voi è una bella tenda. E via eliminati i costi di hotel, ostelli o alloggi vari. Si può fare camping gratuitamente ovunque, soprattuto se si è disposti a rinunciare ad alcuni confort come un tavolo, delle sedie o un bagno caldo. È chiaro che questo tipo di sistemazione non può essere per sempre, almeno per l’assenza di un bagno. Ed ecco che in nostro soccorso vengono le seguenti alternative:

 

1 – Tutte le persone meravigliose che ci avvicinano quando arriviamo in un paese e che ci invitano a montare la tenda nel loro giardino oltre che usufruire di cucina e bagno se non essere addirittura loro a cucinare per noi.

 

2 – Quando si arriva in grandi città, dove il camping selvaggio non è propriamente consigliato a causa dei rischi da criminalità più elevati (dove c’è denaro c’è sempre criminalità), ma non solo, ecco che vengono in nostro aiuto le seguenti strutture: il municipio e il suo centro culturale o sportivo, la comunità italiana, la chiesa, i pompieri, le associazioni dei pensionati e altro ancora. Si tratta di risorse importantissime che non si rifiutano mai, anzi che sono felici di poter aiutare una categoria, preziosa ma ormai rara, come la nostra, quella dei "viaggiatori".

 

3 – Altrettanto fondamentali sono i due network www.couchsurfing.org e www.warmshower.org che offrono sistemazione gratuita (spesso in camera privata) a tutti i viaggiatori; il primo, in particolare ai ciclisti, il secondo, in cambio di poter usufruire della medesima possibilità in un loro futuro ed eventuale viaggio. Per dirla tutta, non è necessario fornire la medesima possibilità, perché il motivo fondante di questo network in fondo è lo scambio culturale e la creazione di relazioni … ricordate? Diritto alla vita, diritto alle relazioni … va oltre il semplice scambio di denaro, molto oltre. Se, come noi, non si ha una casa da mettere a disposizione non importa, si è comunque i benvenuti nelle case dei couchsurfers e dei warmshower members. In genere infatti, si tratta di viaggiatori come noi, aperti, flessibili e disponibili, che sanno cosa va cercando un viaggiatore andante e che si faranno in quattro per rendere il vostro soggiorno indimenticabile. C’è un solo problema nell’utilizzare questi networks: si decide sempre di sostare per una notte e poi, si sta così bene che si rimane per un minimo di tre. Il network si basa su un sistema di feedback reciproci e leggibili da tutti sul relativo sito; tali feedback diventano la referenza che attribuisce determinate caratteristiche/qualità sia all’ospite che all’ospitante. Parliamo forse di baratto? Si, è proprio li che andiamo.

 

4 – Per chi cerca una sistemazione che includa vitto e alloggio in cambio dell’offerta di manodopera, per periodi di tempo medi o lunghi (che possono arrivare fino all’anno), ecco che vi introduciamo ad un altro network, il www.wwoofinternational.org (WOOFing). Network validissimo, grazie al quale abbiamo conosciuto i nostri ormai nonni Argentini, Armando e Teresa.

 

5 – Se invece avete qualche soldo da spendere o se ogni tanto desiderate una notte da luna di miele 🙂 ricordatevi dei due principali network mondiali di ostelli: Hostel International www.hihostel.com (non dimenticate di sottoscrivere, per pochi euro, la fantastica membership card, con la quale potrete usufruire di sconti fino al 10%) e Hostel World www.hostelworld.com.

 

6 – Infine, in questo l’esperienza sul campo aiuta, abbiamo anche trovato il modo di accedere gratuitamente a facilities come campeggi o ostelli (state sereni che un buon letto e una doccia calda sono sempre ben graditi anche da nomadi come noi) in cambio di manodopera utile per tagliare legna o erba, occuparci delle pulizie, ricevere gli ospiti stranieri, raccogliere turisti per le escursioni e così via. La lista si allungherà sicuramente in futuro.

 

 

Per quanto riguarda le escursioni, se passeggiate in bicicletta in giro per il mondo, credeteci che non ne sentirete il bisogno. Sarete parte di un’escursione continua e il campo da gioco, nel vostro caso, sarà il mondo intero. Natura a destra, sinistra, sopra e sotto. Immersi costantemente nel tutto, ne diventerete parte. Vi dimenticherete di tutte le esigenze, necessità, bisogni futili che avevate prima. Lei, sopra ogni cosa, lei maestosa e perfetta, sarà lei a fornirvi tutto ciò di cui avete bisogno, in particolare l’energia vitale, la felicità, la spensieratezza, la leggerezza con cui andrebbe affrontato questo viaggio meraviglioso che è la vita.

 

Veniamo ora al fulcro delle nostre spese, ovvero al di cui sopra "non morire di fame" 🙂 Il cibo.

 

Come vi abbiamo raccontato nel nostro articolo "alimentarsi pedalando", io e Pier ci nutriamo piuttosto bene, non ci facciamo mancare nulla; ciò che non facciamo sicuramente è sovra-nutrirci, ovvero cadere nella trappola di: bibite gasate, acqua in bottiglia (qui è molto più potabile cha da noi), dolcetti confezionati (siamo più per quelli fatti in casa), caramelle, chewing-gum, alcolici (tranquilli, vino e qualche cerveza in compagnia sono assolutamente inclusi), hot dog o altri piatti spazzatura ecc. Mangiamo in modo molto naturale e pensate che il nostro obiettivo è "non perdere peso" vista la quantità di calorie quotidianamente consumate e visto che l’unica cosa che porta veramente in giro la bicicletta siamo noi con la nostra energia e con le nostre gambe. Dunque, da dove vengono i soldi con cui mangiamo? Beh, in giro per il mondo, scoprirete da soli che ci sono opportunità infinite per guadagnare qualcosa. Ovviamente noi non stiamo parlando di cifre esorbitanti con cui risparmiare e comprarsi una casa o un’auto.  La nostra prospettiva non è certo quella dell’accumulo; la nostra prospettiva è invece quella della sopravvivenza. Stiamo quindi parlando di cifre contenute.

 

Quali sono le nostre entrate.

 

Innanzitutto, come vi sarete certamente accorti, scriviamo dei racconti di viaggio per www.voglioviverecosìworld.com e questo ci aiuta non solo sul fronte economico, ma in quella che per noi è la nostra seconda attività fondamentale, dopo il pedalare, ovvero comunicare la nostra esperienza, le conoscenze acquisite, le nostre sensazioni ecc.

 

In secondo luogo, vi parrà incredibile ma poche settimane dopo la nostra partenza, grazie a Pablo, un amico incontrato casualmente in Carmen de Patagones provincia di Rio Negro, abbiamo imparato a lavorare l’artigianato macramè (ovvero la lavorazione del filo incerato) con cui produciamo e vendiamo con successo meravigliosi braccialetti, cavigliere, orecchini, collane, cerchietti e molto altro (se l’idea vi stuzzica, potete dare un’occhiata alla sezione "l’angolo dell’artigiano" sul nostro sito www.theevolutionarychange.com). Con nostra sorpresa, questa è diventata nel breve periodo una fonte di entrate inaspettatamente alta, al punto che abbiamo deciso di intensificare e diversificare la produzione, introducendo altre tipologie di artigianato, come la vendita di pietre trovate per strada, la produzione di mandala e acchiappa-sogni, la produzione di portachiavi utilizzando pezzi di ricambio usurati della bicicletta, la vendita di adesivi, cartoline e magneti da frigorifero fatti con le nostre migliori fotografie.

 

Altra cosa, siamo sempre alla ricerca di lavoretti retribuiti, a breve termine, come insegnare lingue, dare lezioni private di italiano (molto richieste soprattutto qui in Argentina), dare ripetizioni di matematica o altre materie da noi conosciute, dare lezioni del pacchetto Office, e altro ancora. Vendiamo online le nostre foto e abbiamo alcune idee su un paio di libri che potremmo scrivere in futuro.  Anche se questo non ha nulla a che fare con l’acquisto di cibo, abbiamo e continuiamo a cercare degli sponsor: più parliamo del nostro progetto di vita, più incrementiamo le possibilità di incontrare gente seriamente interessata a giocare un ruolo attivo nello stesso; infatti, in cambio di visibilità sul nostro sito, gli sponsor si rendono disponibili a fornirci pezzi di ricambio e/o accessori di cui potremmo aver bisogno negli anni a venire. E come potrete capire, ogni euro non speso per un problema all’attrezzatura è un euro in più a disposizione per mangiare.

 

Infine, ci affidiamo alle donazioni di tutti coloro che ci seguono e che trovano nel nostro sito un punto di riferimento sia tecnico ma soprattuto spirituale; un vademecum per il miglioramento della propria qualità di vita, una guida ad una vita alternativa in tutti i sensi. Il tema donazioni è per noi un tema delicato e controbattuto, visto che la nostra decisione di vita, è stata quella di uscire da un sistema guidato essenzialmente dal denaro secondo il noto paradigma "tempo è denaro". Tale paradigma per noi e secondo tutte le profezie dei popoli indigeni del mondo, è un paradigma ormai defunto. Noi viviamo secondo il nuovo paradigma "il tempo è arte". Detto questo è importante fare una digressione in merito. Innanzitutto, uscire dal paradigma che guida il mondo di oggi ovvero "tempo è denaro" per entrare a pieno titolo nel nuovo paradigma "tempo è arte", profetizzato da tutti i popoli indigeni/ancestrali della terra, non è banale, e non avviene di certo ad uno schioccare di dita. Vi interesserà sicuramente sapere che noi cerchiamo di minimizzare fino ad azzerarlo, l’uso del denaro. Come descritto sopra, cerchiamo alloggio, cibo, una doccia calda, collegamento internet in cambio di ciò che sappiamo fare: si tratta di baratto appunto. Questo è un proposito che mettiamo in pratica sempre e comunque; ogni volta che ci è possibile. È importante non dimenticare però che, in questo momento di transizione da un paradigma all’altro, ci sono situazioni in cui il denaro ancora serve, ad esempio entrando in un supermercato e volendoci comprare una bibita perché i 49 gradi raggiunti dall’asfalto ci hanno disidratato o la cena, perché attorno a noi non c’è nessun coltivatore locale a cui chiedere uova, formaggio e qualche pomodoro. O infine, per mantenere lo stesso sito internet che ci permette di comunicare con molte persone come voi, costa soldi e per noi è prioritario continuare comunicare.

 

 

Il periodo di transizione da un paradigma all’altro è lungo, molto lungo. Pretendere che avvenga in pochi giorni e/o settimane sarebbe arrogante da parte nostra come da parte di chiunque. Certo è che noi lo incarniamo e siamo certi che il mondo conformista, sia morto. Finito. Perché privo di valori come l’amore, l’altruismo, la comprensione, la collaborazione, la crescita spirituale, la vicinanza e il rispetto per la natura. E potremmo andar avanti all’infinito. Una seconda considerazione non meno importante, in merito al ricevere donazioni, si basa su una delle leggi basiche dell’universo, ovvero quella dello scambio energetico. C’è molta gente che ci segue e ci scrive, che in noi vede una luce, la luce del cambiamento. "Sii il cambiamento che vuoi vedere accadere nel mondo" dissi Gandhi e noi lo siamo.

 

Molta gente vede in noi ciò che non può o non riesce più a fare per tutte le costrizione, le briglie tipiche del mondo "moderno, conformista" e che donandoci, vede un modo per ricambiare l’energia che noi doniamo loro scrivendo, rispondendo alle loro mail in cui chiedono consigli, pubblicando una foto o un video. Sono queste stesse persone a chiederci un modo "materiale" per starci vicini. Dovete però sapere anche ciò che accade dopo che abbiamo ricevuto una donazione; proprio basandoci sulle leggi dell’universo che ci governano, ciò che riceviamo, noi tendiamo a rimetterlo in circolo, con altre donazioni e aiutando chi ne ha bisogno. Non cerchiamo mai di trattenere nulla per noi, a meno dei pantaloni nuovi che Pierluigi si è preso qualche settimana fa, dopo l’ennesimo rammendo non riuscito 🙂 E perché lo facciamo? Facile, perché si tratta di far circolare energia e siccome tutti noi siamo pura energia, particelle dell’universo, ogni volta che la mettiamo in circolo, ci sentiamo molto meglio di prima. Come potete vedere, la canasta delle idee è piena, ma qualunque cosa vi possa passare per la testa che possa aiutarci a continuare nel nostro sogno che è quello di "aiutare le persone a svegliarsi, a vedere l’alternativa, ma soprattuto a vivere una vita più vera, intensa e di elevata qualità spirituale", non esitate a contattarci. Ogni vostra idea e suggerimento saranno per noi preziosi sinonimi di vita avventura. Vi aspettiamo numerosi … non aspettatevi alcuna commissione in cambio però 🙂

 

 

Melissa e Pierluigi

In Lak’ech – Tu sei un altro Me

www.theevolutionarychange.com