Il giro del mondo a 80 all’ora

 

Luca Capocchiano, 36 anni, ingegnere meccanico, sta realizzando il progetto della sua vita: girare il mondo a bordo di una vespa d’epoca a 80 all’ora. 40.000 km e 28 Paesi.  Noi siamo riusciti a raggiungerlo, virtualmente, a metà di questo viaggio. Ci ha raccontato la sua esperienza, le difficoltà incontrate, ma anche l’immensa ricchezza spirituale che sta accumulando. Un viaggio di vita. Un esempio di come la tenacia, il coraggio, la volontà sono le armi vincenti e indispensabili per poter realizzare un sogno.

 

Perché hai deciso di fare questo viaggio? e perché proprio in vespa?

 

Estate del 2003, finiti gli esami delluniversità, avevo deciso di trascorrere lestate vagabondando in Spagna prima di tornare per discutere la tesi. Il piano era di andare a Barcellona con un traghetto che parte da Genova e semplicemente trovare un lavoretto lì attorno. Non volevo portarmi dietro la mia moto ma neppure essere a piedi. Così comperai la mia prima vespa, un piccolo Special 50 tutto scassato, per 250 euro. Lo verniciai di giallo, cambiai la candela e partii. Arrivato a Barcellona inizia a innamorarmi di questo mezzo che avevo sempre disprezzato. Io sono sempre stato un motociclista smanettone, la vespa era distante anni luce dalla mia idea di moto. Decisi di andare fino a Valencia, circa 500 km a sud, ma quel viaggio fu linizio di una storia damore che dura tuttora. La Vespa era magia, emozione, pur andando a 50 allora. Non potendo guidarecome ero solito fare iniziai a guardarmi intorno, a sentirmi parte dellambiente che attraversavo, a scrutare lorizzonte davanti a me anziché solo la curva successiva come avevo sempre fatto. Osservavo la gente, mi fermavo a parlare con loro, respiravo vita e libertà pieni polmoni. Non volli fermarmi a Valencia, proseguii verso sud fino a quando sulla spiaggia di Tarifa la strada semplicemente terminò. LAtlantico immenso di fronte. Su quella splendida spiaggia promisi a me stesso che un giorno nulla mi avrebbe fermato, né gli oceani né le montagne: avrei girato tutto il mondo per tornare al punto di partenza ma dalla direzione opposta. E lo avrei fatto in Vespa.

 

 

Immagino che organizzare un viaggio del genere, nei minimi dettagli, non sia facile. Avrai dovuto pianificare tutto a tavolino,,,E’ cosi? Quanto tempo hai impiegato per organizzare tutto?

 

Questo viaggio è stato un sogno per oltre 10 anni. Continuavo a rimandare di anno in anno, perché c’è sempre un buon motivo per non partire: il lavoro e la carriera, la ragazza e gli amici, la famiglia, i soldi. Ho deciso davvero di partire circa un anno fa, il sogno è diventato progetto e solo da allora ho iniziato ad organizzarlo. La cosa veramente difficile è stato questo, decidere di partire davvero. Come buttarsi dal trampolino. Tutto il resto è discesa. Se si ha la volontà tutti gli ostacoli si possono abbattere. Tutti nessuno escluso. Lavoravo alla Ferrari a Maranello e mi sono licenziato circa 5 mesi prima della partenza. Molti mi han dato del pazzo.I documenti sono stati certamente la parte più laboriosa e a volte scoraggiante. Litinerario era già pronto da anni nella mia mente, ho solo dovuto tirarlo fuori dallangolo in cui lavevo costretto, spolverarlo e rifinirlo, e avevo la direzione. Poi ho comperato la Vespa che più ritenevo adatta a un simile viaggio, anche se vecchia di 40 anni. Ma devo anche dire che, fuori dal lavoro, preferisco limprovvisazione alla pianificazione. Limportante era partire, ingranare la prima e dare gas, tutto il resto lo avrei sistemato strada facendo. Sta andando proprio così.

 

A che punto sei del viaggio?

 

Circa a metà. Ho percorso 17000 km dei 40000 km preventivati. Attraversato 15 dei 24 Paesi in programma. Ma il viaggio è un divenire, per me non potrebbe essere altrimenti. Dubai ed Oman non facevano parte dellitinerario e invece sono stato pure lì. Viceversa per il Pakistan, per il quale non sono riuscito ad ottenere il visto di ingresso.

 

 

Dove dormi e quanto ti fermi più o meno in un paese? Anche in questo caso hai organizzato tutto prima?

 

Cerco sempre di risparmiare, in India sono stato in certi alberghiagghiacciantiIn generale cerco sempre ostelli e guest house e utilizzo molto couchsurfing. Ma in Nepal ho comperato tenda e sacco a pelo e penso che inizierò presto ad utilizzarli. E rimango in un Paese fino a quando ne ho voglia, è uno degli aspetti che adoro del viaggio in solitaria. Dittatore totalitario del mio tempo, libero come una bandiera al vento. Ho attraversato velocemente lEuropa, avevo una gran voglia di Asia. In Iran sono rimasto molti più del previsto, soprattutto a causadi un popolo semplicemente splendido. E tuttavia a volte ci sono sosteobbligate. In India sono rimasto sei settimane contro le tre preventivate ma non per mia volontà: ottenere il permesso per attraversare Myanmar è stato difficile e lungo. Ne ho approfittato per girarla in lungo e in largo, ma odio non disporre completamente del mio tempo

 

Con che attrezzatura sei partito?

 

La mia ragazza, che mi conosce bene, mi ha trascinato da Dechatlon il giorno prima della partenza. Io sarei partito con quello che avevo nellarmadio di casaUna giacca pesante, scaldacollo e guanti e una borsa nuova. Un amico mi ha portato la sera prima le due borse laterali da moto che non usava più. Sarei partito senza, e davvero non so come avrei fatto. Come vedi, sono molto meno organizzato di quello che sembro. La cosa più ridicola sono state le scarpe: sono partito sotto la pioggia di Genova con le mie preferite ai piedi, le Clarks neri coi lacci rossialla prima sera erano già zuppe e sporche e inutilizzabili. Le ho rispedite in Italia col primo pacco e ho comperato uno scarponcino da trekking, comodo e caldo

 

La scelta dei Paesi è casuale oppure hai deciso un percorso in base a qualche motivazione particolare?

 

Il sogno era di partire verso sud est, verso il sole e lestate, e tornare dalla parte opposta dopo avere toccato i 5 continenti e viaggiando il più possibile via terra. Stabilito questo non ci sono più di 23 itinerari possibili. Le gigantesche difficoltà burocratiche che ci sono per attraversare alcuni Paesi, come Cina e Pakistan, restringono ulteriormente la scelta. Ma una volta tracciata la direzione si è liberi di spaziare. Ad esempio ora mi trovo in Thaialandia e potrei andare direttamente verso Singapore da dove cercherò di spedire la Vespa in Australia. Ma Laos e Cambogia sono Paesi che mi hanno sempre affascinato e quindi, pur non essendo di strada” visiterò anche quelli. Forse anche il Vietnam. Quando sarò in Sudamerica andrò senza esserne obbligatoa Ushuaia, la città più a sud del pianeta, solo perché lho promesso al mio TS. Migliaia di km in più solo per la sensazione impagabile di toccare punti e luoghi magici. Ma i chilometri e la strada sono una splendida opportunità, mai un problema.

 

 

 

Quanto costa più o meno un viaggio del genere?

 

Te lo dico quando lho finitoquello che costa molto, moltissimo è trasportare la Vespa via nave o via aereo, come sono stato obbligato a fare per limpossibilità di transitare in Pakistan. Sono molto preoccupato di quanto mi costerà spedirla dallAustralia al Sudamerica e da lì in Africa. Per tutto il resto ci si arrangia. Lerrore che la gente fa comunemente è di confondere un viaggio con una vacanza. Io non sono un turista, sono un viaggiatore. I soldi servono per le vacanze, per viaggiare serve soprattutto la volontà di adattarsi e trovare soluzioni a costi ragionevoli. E poi lAsia in generale è molto economica rispetto agli standard europei. In India e Nepal spendevo mediamente 2-3 euro al giorno per dormire e uno per mangiare. Chiaramente ho dormito e mangiato in posti in cui mai avrei portato la mia ragazza.ma viaggiare in questa maniera ha anche aspetti positivi. A Varanasi ho affittato per una settimana una minuscola stanza senza finestra in casa di una famiglia che lì viveva. Ho vissuto e mangiato con loro, condividendo la loro quotidianità. Lo considero un lusso che nessun albergo può offrire. Anche Couchsurfing, che non conoscevo, è meraviglioso sotto questo aspetto. Non si tratta solo di scroccareun divano su cui passare la notte, ma di conoscere e passare del tempo con persone di culture e volti a volte diversissimi dai nostri e che non chiedono altro prezzo che parlare con te.

 

Qual è la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare fino ad ora?

 

La rottura del motore in Turchia e lorganizzazione del trasporto della Vespa dallIran allIndia via Dubai. Lindia è un inferno burocratico dove lintelligenza umana è offesa e violentata da una montagna di procedure assurde e inutili. Ci ho messo 8 giorni a tirare fuori la Vespa dallaeroporto di Mumbai, nonostante tutto fosse a posto e pagato.

 

 

 

C’è mai stato un momento in cui ti sei detto: "ma chi me l’ha fatto fare"?

 

No. Certamente è più difficile di quanto immaginassi, ma sono fermamente determinato a tornare a casa in sella al TS. Glielho promesso, e io sono uno che comunque vada che le promesse le mantiene.

 

Che cosa ti hanno detto familiari e amici quando hai deciso di percorrere questo viaggio?

 

Mia mamma lha presa malissimo, non mi ha parlato per mesi.Ho 36 anni, ma per lei sono sempre il suo bambino ed era spaventata. In generale chi mi sta attorno mi ha sentito parlare di questo viaggio per anni e chi mi conosce bene non aveva dubbi che prima o poi sarei partito. Ho la fortuna di avere una ragazza intelligente che ha capito quanto fosse importante per me questa cosa. Non è felice ma lo ha accettato, almeno speroMa se non fossi partito avrei vissuto tutta la vita col rimpianto e il rimorso, avrei deluso me stesso prima di tutto e chi mi vuole bene davvero lo ha compreso

 

Pensi che una volta concluso il viaggio, qualcosa cambierà nella tua vita di tutti giorni? Sarà difficile riprendere in mano la tua precedente quotidianità?

 

Quando tornerò sarò immensamente più ricco. Certo non di denaro, anzi avrò probabilmente bruciato ogni mio risparmio di 10 anni di lavoroMa di conoscenza e consapevolezza. Viaggiare permette non solo di conoscere differenti luoghi e genti e culture, ma soprattutto di comprendere meglio la nostra. Sarò più forte e sereno e migliore. Non mi spaventa affatto tornare alla mia vita precedente, mi è sempre piaciuta Avevo solo questa cosada fare, che spesso mi rendeva inquieto e mi accecava la vista alla bellezza che avevo attorno, avevo paura di tradire e deludere me stesso. Ma ora penso soprattutto a godermi ogni istante del mio sogno e a fare in modo che nulla mi impedisca di portarlo a termine.

 

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Mary Marchesano 

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