Ri-Attivare la relazione con la Pachamama: popoli nativi e società “moderna”

 

Ci sono giorni in cui pedali. Pedali tra valli di una bellezza tale che non immaginavi neanche potessero esistere qui sulla terra, avresti piuttosto detto che appartenevano a Pandora (il pianeta del film "Avatar"). Vallate circondate da alte cime all’apparenza imponenti, tutt’altro che arroganti. Pacifiche, sagge e solenni mi guardano mentre io, piccolo puntino su 2 ruote, pedalo li giù, in basso, facendo su e giù sulle dita dei loro piedi. Valli dai mille colori grazie ai minerali che un giorno hanno deciso di unirsi per dare forma ad un insieme superiore; vedo tonalità di rosso, di verde, di grigio e di marrone. Valli tagliate al centro da un unico lungo grande fiume che dove passa lascia la vita come stesse inseminando la terra fertile che per l’occasione prepara i suoi miglior semi e di fatto, è proprio così. Sono un seme, bagnato dalla luce che mi da la vita in ogni istante. Sono l’acqua del fiume che scorre nella valle, bagnando la terra che brama il suo umore. Sono il cristallo d’acqua che essendo nato dal ghiacciaio più puro manifesta con la sua perfezione l’amore incondizionale.

 

Poi incontro Mario, detto "El Indio", che mi ricorda un insegnamento che forse negli ultimi tempi avevo messo un pò da parte: "nella natura troviamo tutte le risposte alle nostre domande". Naturalmente dentro di noi portiamo il seme di tutte le risposte che cerchiamo ma spesso abbiamo bisogno di connetterci ad una fonte di energia esterna, ancestrale e più evoluta di noi per far si che "tutte le nostre risposte" germoglino e restino incise nello spazio sacro del nostro cuore pronte a fluire quando ne abbiamo bisogno. Nostra madre, Pachamama (la madre terra), é la fonte primaria di tutti i nostri insegnamenti. Quando sei nel dubbio chiedi a lei; al vento, ad un albero dalla sabiduria (saggezza) ancestrale, all’acqua di un fiume o di un lago, al fuoco, ad una pianta o ad un altro animale dalla sensibilità più evoluta della nostra che è ancora intimamente connesso con la madre terra.  Questo é il modo più diretto per riuscire a riattivare "la rete wi fi della vita": attingere informazioni e conoscenza direttamente alla fonte originaria. Restare connesso alla natura, alla madre, é il requisito piú importante. Il secondo é coinvolgerla nella tua vita: attivare la relazione.

 

 

All’inizio era così. Tutti i popoli nativi del pianeta alimentavano costantemente la relazione con la pachamama. Per questo, senza necessità di comunicare tra loro, maya, hopi, inca, mapuche della patagonia, cabaclos del brasile, huicioles messicani, monaci buddisti, tibetani, sufi, Zen, Masai, aborigeni australiani etc etc avevano riti, cerimonie e credenze analoghe. Tutti erano intimamente connessi alla madre terra, attingevano dalla medesima fonte. Ascoltavano quello che la madre diceva loro, lo consacravano e attuavano in risposta. La terra è l’essere vivente più evoluto con cui possiamo entrare in contatto e questa verità è sotto gli occhi di tutti. Non a caso la gente commenta "la natura è perfetta". Si tratta dell’essere con il livello di coscienza più alto in assoluto. Insomma, si tratta di una "variabile" nell’equazione della vita dalla cui esistenza sarebbe assurdo prescindere. Per questo i "popoli nativi" della terra, oggi anche detti "primitivi" in senso dispregiativo, non conoscevano la guerra (così come la intendiamo noi oggi: sopraffare per sottomettere e saccheggiare), non conoscevano le carestie, la povertà, il cancro, l’inquinamento, la contaminazione, l’aids, le bombe (neanche quelle intelligenti), non conoscevano lo stress, le carceri, il cibo spazzatura, il debito esterno etc etc. Siamo proprio sicuri che quelli "primitivi" non siamo noi?

 

Melissa ed io siamo certi che queste persone fossero e sono tutt’oggi molto più evolute di noi. Ma poi allora cosa è successo? Io la chiamo "sostituzione coatta della fonte di informazioni e conoscenza". La classe dominante del pianeta si è resa conto che per attuare il piano di dominio globale aveva bisogno di controllare la vita (attraverso la mente) di tutte le persone viventi sul pianeta. Per farlo hanno creato il modello sociale in cui viviamo oggi. Ci hanno letteralmente disconnesso dalla nostra Madre, ci hanno staccato dall’unica fonte originaria di informazioni e conoscenza e ci hanno riattaccato ad una fonte creata da loro. Questo è ovvio. Chiedete alla gente cos’è la natura, vi risponderanno che è un bel quadro o il parco pubblico sotto casa. Siamo stati fisicamente allontanati dalla nostra Madre-terra, portati a vivere in delle gabbie di cemento chiamate città. Non poggiamo più neanche i piedi sulla terra. Tra noi e lei hanno messo una cappa ben spessa di asfalto e cemento. Siamo stati isolati dalla nostra fonte primaria di vita. Disconnessi e poi connessi alla fonte illusoria creata apposta per controllarci come marionette. Prima imparavamo da un albero, dal raccolto, dal viaggio del sole lungo le stagioni, dal volo di un condor e dal ruscello che scorre lento nel suo letto. Oggi, la conoscenza ci arriva dalla fitta maglia di condizionamenti che sono stati creati: da internet, dalla televisione, dalla radio, dalla scuola, dalla religione, dalle persone con cui interagiamo, dai politici, dagli scienziati etc etc. Programmano i nostri pensieri, la nostra educazione e le nostre opinioni come fossimo dei piccoli soldatini su una linea di produzione. Viene premiata l’omologazione ("essere come" oppure "essere parte di"). Essere unico viene inteso come "essere strano" e nasce l’etichetta "anticonformista" riempita di propaganda negativa che può addirittura sfociare in "anarchista" o peggio "anarco insurrezionalista" per finire in "terrorista". Ecco, per le cose che stiamo scrivendo, Melissa ed io potremmo essere tacciati di "terrorismo". Il sistema teme la gente che come noi si sveglia e urla al mondo questa scoperta sensazionale. Il sistema cancella i diversi perchè possono sovvertire lo status quo di dominio che tanto sapientemente hanno messo in piedi. Il sistema aborra le mine vaganti e per questo uccide Ghandi, Lady D, John Lennon, Bob Marley, CheGuevara, Martin Luter King, Chavez, esilia il Dalai Lama e rapisce il Panchen Lama (seconda persona più importante del Tibet) etc etc.

 

 

Il sistema stermina i popoli nativi del pianeta, gli unici portatori del segreto, della conoscenza ancestrale. I pochi sopravvissuti vivono oggi nella selva profonda o tra le montagne più alte e meno accessibili. Altri, meno fortunati vengono chiusi nelle riserve e tra un whisky economico ed una foto ricordo vendono artigianato ai turisti.

 

La prima osservazione che potreste fare è: "capisco ma noi abbiamo bisogno dello sviluppo e del livello di tecnologia che abbiamo raggiunto oggi, come cureremmo altrimenti le malattie, le dipendenze compulsive (droga, shopping, sesso, lavoro etc), come ci proteggeremmo dalla delinquenza, dall’insicurezza e dai pericoli che ci sono in giro ad ogni angolo della strada?". Bene, il sistema "ha creato" le malattie che ci sono oggi attraverso il cibo che mangiamo (tossico per i pesticidi/erbicidi nella frutta e nella verdura, per gli ormoni della crescita nella carne, per il mercurio nei pesci, per i conservanti e additivi in tutti i cibi confezionati industriali – vedete su You Tube il documentario francese "I nostri figli ci accuseranno" – e infine per l’alterazione genetica del mais, della soia, del cotone grazie a Monsanto – cercate su You Tube il video Food Inc -), l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo (il 70% delle cause dei tumori viene ricondotta al cibo e aria tossici). Dopo aver creato le malattie, il sistema, attraverso le grandi multinazionali farmaceutiche-ospedaliere, vi offre la cura; adesso siete dipendenti, schiavi, avete bisogno del sistema ("ti prego sistema aiutami tu").

 

Droga ed alcool vengono messi in circolazione dal sistema, così come altre dipendenze compulsive come lo shopping (consumismo sfrenato globale nel quale viviamo oggi) e il sesso (prostituzione, bordelli e pornografia). Per farlo c’è bisogno che prima venga la privazione altrimenti la dipendenza compulsiva non può scattare. Ecco che la chiesa condanna la droga, il sesso, il consumismo sfrenato e predica il "senso di colpa" fin dai primi giorni della nostra vita; siamo tutti macchiati dal peccato originale. Chiediamo aiuto al signore che lui ci salverà. Infine, insicurezza e delinquenza sono solo la conseguenza del sistema di diseguaglianza capitalista-consumistico che è stato messo in piedi. Siamo la società del desiderio e non della necessità.  Il disegno è perfetto: tienili nella paura e nell’ignoranza, fa che siano consapevoli che solo tu puoi aiutarli e li controllerai per sempre.

 

 

Infine, viene inventato "il lavoro": il mezzo più sottile per esercitare la schiavitù. Per vivere in un sistema del genere ho bisogno di denaro e per averlo devo lavorare, ovvero dedicare il tempo che ho da vivere ad un’attività che altrimenti non farei. Ecco materializzata la catena più grande: il lavoro tiene la mente della gente occupata che così non ha tempo di pensare a cosa sta accadendo davvero; "al tempo stesso pregheremo per diventare schiavi perchè senza lavoro in un sistema del genere non puoi sopravvivere, non mangi, sei un barbone e la gente ti chiuderà la porta in faccia".

 

Secondo voi, I popoli nativi del pianeta, quelli senza bombe ne aids, senza carceri ne stress, senza droghe ne shopping ne cibo tossico, insomma quelli "primitivi", che lavoro facevano? Ciascuno onorava liberamente il proprio talento e certamente, ciascuno secondo il proprio compito, svolgevano le attività necessarie per garantire la vita della collettività in cui vivevano. Lavoravano per garantirsi il diritto alla vita: diritto alla salute fisica (cibo, acqua e aria puri); diritto alla salute psichica (onoravano le relazioni); diritto ad una visone comune (benessere collettivo, vivere il tempo come arte e non come denaro). Infine, Le malattie venivano curate con le "piante medicinali" (i cui estratti sono chimicamente riprodotti nelle medicine allopatiche della società moderna) o con metodi di sanazione energetica poichè loro curavano la causa e non il sintomo.

 

Melissa ed io abbiamo deciso di uscire da questa illusione. Abbiamo deciso di riappropriarci del nostro "diritto alla vita". Ci siamo disconnessi dall’illusoria fonte di conoscenza del modello sociale dominante e ci stiamo riconnettendo alla fonte originaria, alla madre-terra. Il nostro lavoro è tutelare il nostro diritto alla vita. La nostra missione è vivere la vita alla ricerca di libertà e conoscenza.

 

Pierluigi e Melissa

In Lak’ech- Tu sei un altro me

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