Sii ribelle, sii libero, sii creativo

 

Un ribelle è colui che non vive come un robot: istituzioni, società, religione, cultura, famiglia, nulla che appartenga al suo passato, può interferire con il suo stile di vita e la sua crescita. Il ribelle è libero da condizionamenti. La sua vita non è decisa da altri, ma solo ed esclusivamente dalla sua intelligenza, la cui fragranza è la libertà: la libertà per se stesso e per gli altri. Tutti.

 

Per un ribelle la vita è così sacra, che ci può sacrificare riconoscimenti, status sociale nonché la vita stessa. La ribellione è uno stile di vita basato sulla libertà che è la sua unica vera religione. Un ribelle è colui che vive in accordo con la sua propria luce, con il suo percorso di luce: potrà sbagliarsi, cadere, farsi male, ma ogni volta, ogni volta che si rialzerà, sarà più saggio, più forte, più intelligente, più umano. Un ribelle non ha alcun Dio se non la propria coscienza. Un ribelle non ha paura di essere solo, anzi, gode della solitudine come uno dei suoi beni più preziosi; la folla, la massa ci da sicurezza ma ce la offre in cambio della nostra anima, imprigionandoci con i suoi condizionamenti e giudizi, dicendoci cosa fare e cosa no. Limitando la nostra libertà. La folla non approva né accetta i ribelli. Ma i ribelli non hanno bisogno della folla.

 

 

Un ribelle è colui che crea il proprio percorso, percorrendolo concretamente, "esperienziandolo", evitando di finire in coda con il resto della folla. Un ribelle ė disposto a spiccare un salto, un salto nel vuoto, sapendo di perdere tutto e non chiedendosi che cosa guadagna. La sua vita ė pericolosa, perché accetta la sfida dell’ignoto. Vivere nella sicurezza significa iniziare ad aver paura dell’ignoto; vivere nella sicurezza non è vivere perché è vivere nel noto, mentre la vita è nell’ignoto.

 

Ci sono solo due tipi di persone al mondo: quelle che vogliono vivere confortevolmente, e dunque si stanno scavando la fossa, una fossa confortevole e coloro che vogliono vivere pericolosamente, ovvero vivono. Vivono tra la vita e la morte, vivono sull’orlo di un baratro e in quel momento, in quel preciso istante, vivono. Non c‘è noia in quel momento, non c’è polvere del passato ne desiderio di futuro; vivono l’attimo e in quell’attimo, brucia la vita. Vivere pericolosamente significa prendersi dei rischi sia fisici che psicologici che spirituali. Essere spirituali significa capire che le piccole cose non sono importanti; che noi necessitiamo una casa, una macchina, ma non che la casa o la macchina necessitano noi, per essere pagate, pulite, manutenute ecc. C’è una netta differenza! Moriremo sentendoci necessari per la casa o la macchina e la nostra vita sfumerà raccogliendo denaro per mantenerle. Rimarremo imprigionati nella routine, nella sicurezza, nella famigliarità. Ci annoieremo a morte, è naturale.

 

"Scoprì ch’erano la noia e la paura e la rabbia a render così breve la vita d’un gabbiano" – Il Gabbiano Jonathan Livingston.

 

 

Un ribelle rispetta gli altri e tutti gli esseri viventi come rispetta sé stesso e non sarà mai più in alto o meglio di te; il ribelle sta insieme a te. Un ribelle è imprevedibile, incontrollabile. Fa ciò che ritiene giusto per lui, che sia o meno in linea con le aspettative della società. Un anticonformista, un anarchico, non è un ribelle poiché vive di rabbia, violenza ed ego; le sue azioni non sono basate sulla consapevolezza. È un estremista; è colui che va contro il sistema per il piacere di essere contro; è fondamentalmente negativo.

 

Gli anticonformisti per definizione fanno il contrario di ciò che gli viene detto; per questo, per le istituzioni, sono altrettanto facili da controllare quanto lo sono le masse, perché in fondo basta che gli si dica loro di fare ciò che vogliamo che facciano, esprimendoglielo in modo contrario a ciò che vogliamo davvero e loro, facendo proprio il contrario di ciò che che gli è stato detto, in realtà faranno esattamente ciò che vogliono le istituzioni. Gli anticonformisti vengono facilmente "usati" dal sistema; basta essere un po’ più furbi di loro per trattarli come altrettante marionette; gli anticonformisti sono nelle mani della società e dell’establishment esattamente come le masse. Il ribelle non verrà mai usato né dalla società né dall’establishment perché il ribelle lavora per dar vita ad una sua idea di futuro, di uomo nuovo, di umanità. Lavora per trasformare il sogno in realtà; è focalizzato sul futuro ignoto, sulle potenziali possibilità. Infinite secondo la fisica quantica.

 

La creatività è la più grande ribellione dell’esistenza; per creare, devi fare piazza pulita di tutti i condizionamenti sociali, altrimenti ciò a cui darai vita, sarà solo una copia. Non ci saranno gesti creativi, ma solo gesti meccanici; certo dalla meccanicità otterrai dei riconoscimenti, delle onorificenze, uno status, ma di certo non avrai creato, non avrai dato vita a nulla di vivo. Per questo i creativi dell’800 vivevano in modo Bohémienne, vagabondo, nascosto, drogato, alternativo, perché la società li giudicava e non gli lasciava il giusto spazio. Ma i veri creativi rinunciavano alla rispettabilità, all’onore, pur di essere creativi. Ottenere riconoscimenti e premi, significa solo aver servito il sistema, l’establishment, essere un buon schiavo, obbediente.

 

Il vero creativo è un individuo, colui che esce dalla psicologia collettiva. La mente collettiva, è la mente più bassa che esista al mondo; persino un’idiota è meglio della mente collettiva, dello status sociale, dei condizionamenti, dei giudizi, dei pregiudizi, dei confronti maliziosi e distruttivi. L’obiettivo è distruggere la mentalità collettiva ed essere individui. Ogni persona ha il diritto di vivere nel suo proprio modo, senza intervenire nella vita degli altri e senza che gli altri interferiscano nella sua.

 

La creatività è la fragranza della libertà individuale. La fragranza della ribellione. Sentine il profumo.

 

Sii creativo, sii libero, sii ribelle.

 

Melissa e Pierluigi

In Lak’ech – Tu sei un altro Me

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