Il blog di Luca, viaggiatore dall’età di 18 anni

 

In viaggio dall’età di 18 anni, Luca ha vissuto in numerosi luoghi del mondo: Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Cracovia, Bangkok, Bali, Messico, ne sono solo alcuni. Scrittore e viaggiatore, ha scritto diari di viaggio, pubblicati sul sito www.tripluca.com. Creatore anche di una rete di viaggiatori italiani con www.tripcentre.org, riesce a sostenersi grazie al web, ai guadagni pubblicitari e ad Adomro.com, un sito creato da lui stesso, per mezzo del quale fitta appartamenti. “Adesso vorrei lasciare un segno nel mondo dell’imprenditoria del web per dimostrare a me stesso che in questi anni ho imparato molto e che si può avere successo anche senza passare per le classiche tappe, quali università e anni di ufficio”.

 

Luca, il tuo lungo peregrinare è iniziato all’età di 27 anni. Qual è stata la molla che ti ha fatto allontanare dal Bel Paese?

 

In realtà tutto ha avuto inizio ancora prima. Infatti dai 18 ai 27 anni ho lavorato a Londra, Monaco di Baviera, Parigi e Cracovia, alternando periodi di lavoro a lunghi viaggi, spesso in autostop.

 

In quali posti hai vissuto?

 

Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Cracovia, Bangkok, Bali, Messico. E’ una domanda un po’ difficile, in quanto non esiste un modo per definire quando una persona ha vissuto o solo viaggiato in un posto. Ho elencato quelli in cui ho soggiornato per più di tre mesi. Se invece dovessi mettere la soglia ad un mese sarebbero decisamente molti di più.

 

All’inizio del tuo viaggio eri “indipendente e disorganizzato”, ed ora? Cosa è cambiato in tutto questo tempo?

 

Adesso passo più tempo nello stesso luogo anche se ora ti scrivo da Malacca (Malesia), reduce da un viaggio di due settimane in Birmania, dopo essere stato per quasi tre mesi in Asia.E’ cambiato il modo in cui cerco di ottenere qualcosa dal viaggio, inoltre sento il bisogno di fermarmi più a lungo in un luogo per percepirne gli aspetti interessanti.

 

 

Questo tuo modo di vivere ti ha cambiato caratterialmente negli anni? In positivo o in negativo?

 

Mi ha formato, dato che viaggio praticamente dall’adolescenza. Il viaggiare mi ha soprattutto liberato da una serie di paure che la società mi aveva instillato. Quindi sono libero da molte paure e bisogni e ho meno reticenze a provare a fare cose nuove e diverse.

 

Cosa hai imparato fino ad ora? E cosa ti piacerebbe trasmettere di quello che hai appreso?

 

Se dovessi limitarmi ad un concetto da trasmettere agli altri, sarebbe quello che in realtà basta poco per stare bene. Ciò che ci fa stare male sono le cose in più, non quelle in meno. Viaggiando sei costretto a liberarti della zavorra, solo per scoprire che era appunto solo zavorra. E a casa pensavi fosse indispensabile!

 

E’ cambiato il tuo modo di concepire il tempo?

 

Sono una persona molto attiva e quindi il tempo lo impiego sempre al massimo. La cosa difficile è capire quali siano le attività che meritano questo tempo, la cosa più preziosa. Te ne accorgi sempre dopo. E’ un lusso il solo potersi porre la domanda. Prima credevo che la vita dovesse essere dedicata al 100% a tirare avanti. Senza zavorra, serve poco per tirare avanti.

 

Sul tuo blog c’è scritto così: “Ho avuto momenti brutti, ma li ho accettati e sono stati ripagati da quelli bellissimi”. Col senno di poi, qual è l’errore che non rifaresti mai più?

 

Nessuno. Vivere sperando di non fare errori è come non vivere. Gli errori si fanno, si impara e si va avanti. E’ abbastanza semplice.

 

 

A proposito del tuo blog, come mai hai deciso di scriverlo? Quali sono gli argomenti trattati e che riscontro ha avuto?

 

Scrivo per esigenza. Non posso non scrivere. E’ forse la cosa più importante che faccio. E’ l’unica mia attività dalla quale non mi aspetto nulla ed è quella che mi da più soddisfazioni. Mi ha portato una certa popolarità di nicchia, ma ho sempre cercato di non restare incastrato nel personaggio. Per questo non scrivo solo di viaggi.

 

Di cosa ti occupi? Come riesci a sostenerti?

 

Dal 2001 lavoro con gli appartamenti online. Hai presente Airbnb? Io faccio una cosa simile dal 2001. Adesso si chiama Adormo.com.

 

Ti sei posto dei limiti di tempo per quest’avventura? Pensi di tornare a “casa” prima o poi?

 

Un giorno mi sveglierò e avrò voglia di tanti mattoni e di un giardino. E mi metterò a cercare i mattoni e un giardino. Semplice. Quando questo accadrà non lo so ancora e non importa.

 

Tra gli incontri che hai fatto in tutti questi anni, qual è la persona che si è rivelata più importante “fra i tanti”?

 

Ho conosciuto parecchie persone interessanti che mi hanno influenzato. Sono attirato dalle persone dalle quali posso imparare, anche se non sono brave, oneste o simpatiche. Voglio assorbire concetti, analisi e prospettive, non la solita lettura standardizzata delle società.

 

 

Una curiosità: come eri 8 anni fa e quali sono invece gli obiettivi che ti poni per i prossimi 8 anni?

 

8 anni fa era il 2005. Ero alla fine del mio giro del mondo e viaggiavo da 5 anni. Ero soddisfatto e cercavo nuove sfide. Ho trovato Lek, mia moglie e abbiamo iniziato a viaggiare assieme.Adesso vorrei lasciare un segno nel mondo dell’imprenditoria del web per dimostrare a me stesso che in questi anni ho imparato molto e che si può avere successo anche senza passare per le classiche tappe, quali università e anni di ufficio. Al giorno d’oggi serve una prospettiva diversa per ottenere un’idea e la determinazione necessaria per realizzarla. E’ stato bello in questi anni sapere che alcune persone hanno fatto delle scelte di viaggio leggendomi. Adesso voglio dimostrare che si può anche lavorare online ed essere liberi.

 

In tutto questo tempo, qual è la cosa che ti sei portato sempre dietro, da cui non ti sei mai separato?

 

Ho sempre avuto un computer portatile.

 

Quattro parole, un voto. Da 1 a 10 qual è il punteggio che più ti rappresenta?

 

Coraggio: 4. Non si tratta di coraggio ma di non-paura. Sono cose diverse, perchè il coraggio significa superare le paure. Ma non averle è molto meglio.

Incoscienza: 8. Arriva un’idea e la seguo come una farfalla…sì, direi che sono abbastanza incosciente. Ma tanto alla fine anche i coscienziosi crepano.

Intraprendenza: 9. La farfalla di prima…

Spirito di adattamento: 10. Oddio, potrebbe essere anche uno 0. Farei estremamente fatica ad adattarmi a non poter viaggiare, per esempio. Anzi forse tutta la mia lotta è stata per non volermi adattare al modello di default.

Nostalgia: 0. Quando provo nostalgia per i tempi andati, mi dico che vuol dire che sono stati belli. E’ un sentimento positivo, senza rimpianti e non mi dilungo ad assaporarlo, per cui non fa in tempo a diventare nostalgia. La nostalgia è paludosa. Il mio è uno sguardo fugace all’indietro, con un sorriso soddisfatto. Poi mi giro e vado avanti.

 

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Per le foto :

http://www.tripfoto.com/index.php

 

A cura di Nicole Cascione