El tomate frito, ¡corazón de España!

 

I dolci ricordi della mia infanzia di quando si andava tutti a casa della nonna a fare la salsa, e noi cugini piccoli porgevamo le bottiglie di vetro vuote ai cugini grandi (ancora si rompevano!), e le zie si affannavano attorno ai pentoloni fumanti, e di nascosto si beveva la salsa cruda o ci si lanciava addosso i pomodori bollenti, tutte queste poeticissime memorie di un passato che mai tornerà vengono violentemente distrutte ogni volta che il mio campo visivo incontra lui, il re dei supermercati spagnoli, EL TOMATE FRITO!

 

El tomate frito, questo terribile nemico da sconfiggere, non è altro che la passata di pomodoro fritta e messa nel brick, pronta per l’uso. Come dice la confezione stessa “abrir y servir”,¡sin calientar ni ostia! (senza riscaldare né niente!).   Questo prodotto è venduto in brick o barattoli di vetro, ed è davvero comunissimo in tutte le case degli spagnoli! Oserei affermare che il tomate frito sta allo spagnolo come lo spaghetto sta all’italiano, quindi in nessuna casa iberica potrà mai mancare questa densa materia di colore rosso che sa lontanamente di pomodoro.

 

Di tomates fritos ce ne sono infiniti, ma il più famoso è quello della marca HACENDADO: ha un sapore molto forte, con un vago retrogusto di pomodoro, e si presenta in stato semi-solido, tipo balsamo per i capelli. La cosa che più mi affascina di questo alimento è che agli occhi di tutti noi italiani residenti in Spagna è un prodotto pessimo, mentre per gli spagnoli si tratta di un nutrimento sano e naturale, e lo danno da mangiare agli ammalati e anche ai bambini! Insomma in Spagna ai bambini il parmigiano non si dà ma il tomate frito si: parliamone.

 

L’altro aspetto discutibile del tomate frito è che è fritto non con olio di oliva bensì con olio di girasole, quindi é veramente grassissimo, contro la nostra passata che è molto dietetica proprio perché è ancora cruda (il fatto che mia mamma la faccia cuocere per 4 ore con 3 dita d’olio e mezzo kg di cipolla e carne macinata non mi sembra rilevante in questo momento!).

 

 

Ma un grande dubbio amletico che mi assale: perché gli spagnoli non personalizzano un po’ questo basico prodotto con uno spicchio d’aglio, una cipollina, una fogliolina di basilico, un cucchiaino d’olio?? Il tomate frito va usato direttamente così, dal brik al piatto senza passare dal via.

 

Sempre a proposito di tomate frito e sughi l’altro grande dubbio amletico della mia vita in Spagna è: perché gli spagnoli pensano al condimento della pasta solo quando mancano 30 secondi alla fine della cottura?? Mio caro spagnolo ma in tutti quei lunghi 20 minuti in cui hai fatto cuocere la tua pasta di grano tenerissimo di marca iberica cosa hai fatto??? Non hai proprio avuto tempo di domandarti cosa ci avresti messo sopra??? Evidentemente no! Ed ecco che el tomate frito salva lo spagnolo distratto!

 

Un altro uso davvero tipico del tomate frito è usarlo sull’hamburger a mo’ di salsa. Preciso che anche in Spagna abbiamo il ketchup.  I più audaci (=il mio fidanzato) usano un pochino di tomate frito anche sulle uova ripiene di maionese e tonno, sul riso e sulla salsiccia. Perché? Non si sa!

 

In realtà se non ami il tomate frito potrai comprare i pelati, che si vedono interi o a pezzi, ma posso dire con una certa sicurezza che i pelati in Spagna non li compra nessuno. Infatti una volta nel supermercato dietro casa misi una lattina di pomodori pelati della seconda fila rovesciata, per vedere quanta gente li comprava, e dopo tre giorni tornai e la lattina del sospetto era ancora lì, più rovesciata che mai!

 

¡Tomate frito o muerte! distrutta dal tomate frito me despido.

 

Chechi

 

www.vivereamadrid.it

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