Tapear al Mercado de San Miguel

 

 

Per non essere monotona e parlare sempre di bar oggi vorrei raccontare di un luogo davvero speciale, magico, a due passi da Plaza Mayor, dove fino al XVII secolo si ergeva una chiesetta dedicata a San Miguel. All’inizio del ‘700 un terribile incendio distrusse la parrocchia, di cui non resta assolutamente nulla ma che mi piace immaginare meravigliosa, ed ecco che l’area si trasformò in un mercato.

 

Un mercato di frutta, verdura, carne, pesce, ortaggi…un mercato vero, come quelli che in cui noi viaggiatori amiamo perderci quando visitiamo una città. Qui si comprava, si vendeva e si svolgeva parte della fervida vita economica di Madrid, proprio mentre la capitale cresceva e diventava una cittá di tutto rispetto. Nel XIX secolo però per ragioni igieniche si decise di chiudere tutti i mercati scoperti, a causa di un propagarsi senza freno di epidemie, cattivi odori e disagi igienici di ogni specie. Che fare? Qui intervenne il genio spagnolo, in una soluzione che permetteva di continuare ad avere un mercato (essenziale per la vita economica della città), e al contempo mostrava ricchezza e potere di una città profondamente moderna: la creazione di un mercato coperto costruito con ferro e vetro, seguendo i precetti di una delle correnti architettoniche più usate nella capitale spagnola, l’architettura del ferro (la stazione di Atocha ne è un altro straordinario esempio). La struttura fu inagurata nel 1916, ma solo da qualche anno il Mercado de San Miguel ha preso quel carattere vibrante e particolare che lo caratterizza, diventando meta obbligata per golosi di tutti i gusti. Tra le pareti di vetro e ferro potrete provare (e trovare!) qualsiasi cosa, e persino fare la spesa potrè risultare un’attività interessante.

 

 

Frutta di stagione? Ostriche? Champagne? Dolci viennesi o cioccolata artigianale? E se provassimo un tapa che ricorda un po’ la nostra amata Italia, con mozzarella di bufala e aceto balsamico? A metà strada da un autentico bar madrileno e la celeberrima Boqueria di Barcellona (che per qualche ragione a me sconosciuta è profondamente amata dagli italiani) il Mercado de San Miguel ha un carattere 100% iberico con uno discreto sguardo orientato verso la moda. Ed ecco che qui i rumori si fanno più soffusi, l’odore di fritto si mischia con l’aria pulita, la calca lascia spazio a file più o meno ordinate di curiosi…

 

Se mangiare stando in piedi, strattonati, tra musica e urla come avviene nel 90% dei bar della capitale non è affatto rilassante: in questo mercato coperto lo scenario cambia, e l’atmosfera si fa più ordinata. Quello che resta invariato è la quantità di alcol che scorre tra i banconi: che siano bicchiari di vino o calici di birra non si può ir de tapas senza bere qualcosa! La profonda novità sta nella qualità delle tapas, che nel Mercado de San Miguel sono caratterizzate da combinazioni inconsuete di sapori e odori: la mia preferita è una bruschettina con cipolla soffritta (non caramellizzata!) e marmellata. Se vi sembra disgustosa vi invito a bere due bicchieri di vino rosso e a riprovarla, scommettiamo che cambiate idea?  Se siete in perenne lotta con l’ago della bilancia potrete lasciar stare le tapas e comprarvi un po’ di frutta, come per esempio le ciliegie a Dicembre, a “soli” 30 euro al kg.

 

 

E se piove? Acquistate un ombrello nel negozietto di piante (un ombrello nel negozio di piante in un mercato di tapas? No, non sto farneticando!) più bello che abbia mai visto. Non lo descrivo perchè voglio e pretendo che vi affacciate personalmente a vederlo! C’è il sushi, c’è la pasta fresca, la carne, i gelati, le tapas per vegetariani, la tortillas, i legumi, i salumi…

 

Se proprio devo trovare un difetto a questo straordinario mercato dirò che è troppo turistico per i miei gusti, e la causa di tanti stranieri sono i prezzi decisamente più alti della media. Se proprio vogliamo essere puntigliosi, l’etimologia della parola tapas viene da tapar, cioè coprire, perchè la tapas copriva il bicchiere di vino per evitare che moscerini e insetti cadessero dentro, quindi nei bar “seri” la tapa è gratis. Invece al Mercado de San Miguel si paga. Perchè?  Inoltre seppur sia profondamente convinta che la straordinarietà di Madrid sia fatta dai madrileños, che in questo posto sono più unici che rari, devo ammettere che dedicare un paio d’ore a San Miguel è imprescindibile se si vuole conoscere la città.

 

Ecco, all’imporvviso rileggendo il mio scritto mi sono resa conto di non aver mentenuto fede all’introduzione, ed anche oggi ho parlato di tapas, bar, birre e vino. Ma possibile che in Spagna non si faccia altro? No, in Spagna si fa tutto, ma il TUTTO merita di essere celebrato o dimenticato in un bar. Detto questo sono certa che troverete qualche centinaio di buone ragioni per passare a tapear nel Mercado de San Miguel.

 

Chechi

www.vivereamadrid.it

ULTIMI ARTICOLI

CATEGORIE

SEGUICI SU FACEBOOK

ISCRIVITI ALLE NEWSLETTER

SEGUICI ANCHE SU