Maurizio vende il suo ristorante in Grecia, il “Basilico”

 

Cercavamo una via d’uscita. Poi, ricevetti una piccola eredità e il sogno di aprire un locale su un’isola, nato durante le nostre estati greche, divenne realizzabile.” Così è nato “Il Basilico”, un ristorante tipico italiano, nel villaggio di Halki, sull’isola di Naxos. Purtroppo però, nel corso degli anni, l’evolversi di alcune situazioni familiari hanno portato Maurizio a mettere in vendita il locale per rientrare a Milano. In quest’intervista, oltre a raccontare le bellezze del posto, Maurizio ci parla dell’investimento da sostenere per l’acquisto del ristorante, i vari permessi da ottenere e tutto quel che concerne il locale stesso.

 

 

Maurizio quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

 

Nel 2007 ero un freelance della comunicazione di Milano. Mia moglie lavorava come assistente personale del titolare di una delle più famose case di moda. Avevamo due problemi opposti: io ormai lavoravo sempre meno e lei sempre di più. Ci univa il fatto di essere poco pagati e di vederci solo la sera tardi e nei week-end. Al suo stress da super lavoro, si aggiungeva la mia ansia per il futuro. Cercavamo una via d’uscita. Poi, ricevetti una piccola eredità e il sogno di aprire un locale su un’isola, nato durante le nostre estati greche, divenne realizzabile. Ci divideva solo il fatto che io non avessi un lavoro fisso da perdere e lei sì. Alla fine però, lei fu in grado di trasformarsi da impiegata a venditrice di moda; questo le permetteva di lavorare solo durante le campagne di vendita. E così partì la ricerca.

 

E quindi? Come siete riusciti a realizzare il vostro sogno?

 

Siamo partiti senza sapere se comprare o rilevare un’attività; se andare a vivere in una casa in affitto o di proprietà. Molti sostenevano che bisognasse rilevare qualcosa sul lungomare o su una spiaggia (in queste posizioni nessuno vende, se non a prezzi eccessivi). Si diceva che i veri guadagni erano lì. Ma poi c’era un affitto da pagare e dubitavamo. Alla fine, nel villaggio di Halki, trovammo questa casa: era stata l’antica scuola elementare del paese, due piani antichi, piuttosto malconci, ma in pietra, col tetto spiovente in tegole e un giardinetto inselvatichito con due limoni, un amareno, un prugno. Era in vendita e ci parve subito la soluzione: casa e negozio, senza buone entrate o affitti da pagare e soprattutto da ristrutturare a nostro gusto. Abbiamo aggiunto alla vecchia struttura la cucina del ristorante, che è stata strutturata per la massima efficienza, e la nostra camera da letto, con cabina armadio. Due anni di lavoro, fra licenze, opere e permessi. Dopo molte vicissitudini (speravamo di aprire nel 2008), a Pasqua del 2009 è nato il Basilico.

 

 

Perche Naxos?

 

Per la verità noi andavamo tutte le estati a Tilos, un’isoletta lontana nel Dodecanneso; ci piaceva perché, pur con la presenza del mare, la sua natura arida e impervia respingeva le masse. Niente auto o cellulari. Ma naturalmente, queste erano anche le ragioni che non la rendevano adatta all’apertura di un locale. Rodi, che era l’alternativa più vicina, era ahimè l’opposto: caotica, rovinata dal turismo di massa. Poi, ad una festa, un architetto greco di Naxos, residente a Milano, ci consigliò la sua isola: ricca d’acqua e di agricoltura, di storia e di paesaggi, con un turismo di nicchia e ancora lontana dai prezzi di Mykonos o altri posti alla moda. Quella primavera decidemmo di raggiungerlo a Naxos e cominciammo le nostre indagini.

 

Che riscontro ha il ristorante sul posto?

 

Il locale è molto conosciuto: pur trovandosi in un villaggio dell’interno, meta obbligata di turisti e residenti per la bellezza della valle e del paese, quasi tutta Naxos è stata qui a mangiare. Certo, ora per i greci la situazione è difficile. Attualmente i miei migliori clienti locali sono le famiglie originarie di qui, che si dividono fra Atene (ma anche Parigi e Berlino) e Halki, tutti proprietari di case nella valle, oppure un gruppo di estimatori della vera cucina italiana: quella che rifugge dal solito napoletana-bolognese-lasagna. E poi c’è la nutrita comunità straniera (tedeschi, inglesi, francesi…) che risiede qui o che ha la seconda casa a Naxos. Tutti clienti fissi e ormai amici. Un discorso a parte meritano gli abitanti del villaggio. Halki è minuscola, però conta: un laboratorio di ceramiche e galleria d’arte, noto in tutta Europa e oltre, Fish and Olive, di una coppia di tedeschi residenti qui da molti anni; Era, un laboratorio artigianale di marmellate, anch’esso gestito da una giovane coppia, lei di qui ma con un’esperienza di studio ateniese e lui di Atene; una storica distilleria, Ballindras, visitata dai turisti, e i cui titolari hanno una splendida casa con parco nella valle; una galleria di foto, anch’essa gestita da una giovane coppia e poi Aromi e Sapori (Aromata ke Geuvses), negozio di prodotti biologici. Per questi amici, da un paio d’anni, faccio una cena pre-inaugurazione: siamo una dozzina, mangiamo in giardino e sperimentiamo insieme le novità del menù.

 

 

 

In questi anni purtroppo, sono nati dei problemi in famiglia, che ti hanno portato a mettere in vendita il ristorante…

 

Purtroppo sì. Un proverbio greco dice: “Gli uomini fanno progetti e gli Dèi sorridono”. Tre anni fa, il nostro matrimonio è saltato. Le cause, come sempre in questi casi, sono delicate e non condivisibili, non fosse che per rispetto della mia ex. Diciamo che non avevano a che vedere né con il ristorante né con la Grecia. Nell’accordo di separazione mi è toccato il Basilico e la proprietà della casa di Halki. Nei due anni precedenti me la sono cavata con onore; e anche quest’anno sono qui, a far ripartire la stagione. Ma non è la stessa cosa. Oltre all’aumento del lavoro, non ho più un sostegno morale. E i mesi prima e dopo l’apertura, che erano i più belli (maggio, ottobre e novembre… splendidi), ora da solo non me li godo più. Tornerò a Milano, sia per la compagnia sia perché insegno latino e greco; e scrivo testi scolastici: queste cose non si possono fare su skype.

 

A quanto ammonterebbe l’investimento per l’acquisto del tuo locale?

 

La richiesta è di 280mila euro per tutto: l’edificio con gli arredi, le macchine e il corredo del locale. Mi porto via solo alcuni pezzi dell’appartamento. Vendo solo in contanti e in un’unica soluzione. Il prezzo è trattabile solo in piccola misura, ho volutamente dato una cifra di partenza estremamente ragionevole, per evitare estenuanti trattative. Si può trattare anche per ottenere il nome e magari la TV, lo stereo, il letto e i materassi di casa, magari anche un’auto con targhe greche. Ma è già un prezzo d’occasione. A proposito: l’appartamento è di 70 mq (escluso terrazza e balconi); la parte coperta del ristorante (bar, cucina, sala interna e bagni) circa 65 mq; e il giardino circa 85.

 

Chi intende acquistare la tua attività ha bisogno di ottenere dei permessi specifici?

 

Serve solo un normale contratto di compravendita e permessi commerciali. E’ necessario avere il libretto sanitario, la partita IVA greca e la registrazione presso l’ IKA (l’INPS locale), ovviamente non si può "ereditare" la mia licenza, ma le pratiche per ottenerla richiedono una settimana al massimo. E non può essere negata (salvo credo precedenti penali o simili in Grecia), visto che c’è la liberalizzazione totale delle licenze. In altre parole, se il locale, come è, è in regola dal punto di vista sanitario, VVFF e urbanistico, la licenza non può essere negata. Vorrei aggiungere che io resto a Naxos solo fino agli inizi di ottobre. Quindi chi è interessato all’acquisto deve tenerne conto. D’altra parte è bene che veda il ristorante in funzione ed io penso di chiudere non oltre metà di settembre (ma potrei anche anticipare, ho altre cose che mi aspettano).

 

Per quel che riguarda la tassazione, è differente dall’Italia?

 

L’ IVA è nettamente inferiore: la cambiano in continuazione, ma al momento non supera, se nulla cambia, il 13% su tutto e forse (ripeto, cambiano sempre) il 18% sugli alcolici. La dichiarazione unica è un tema complesso, che io stesso affido alle commercialiste. Per la mia esperienza, malgrado gli inasprimenti ultimi (Merkel…), comunque meno che in Italia. Sugli incassi (certificabili) preferisco affidarmi ai contatti personali per e-mail, con chi mostri serie intenzioni. Ah, come dice il gergo, "no perditempo": siamo in stagione, le mie giornate sono pienissime e quindi sono lieto di fornire dati e precisazioni, ma non nelle ora di lavoro e non a chi non abbia serie intenzioni e possibilità.

 

 

Il futuro acquirente in che modo dovrebbe gestire il locale?

 

Il Basilico è su Lonely Planet e sulla Guide du Routard, tutte tradotte in varie lingue. Ha un nome e una formula che è stata raggiunta nel tempo. Io consiglierei di non disperdere tutto ciò. E poi gradualmente, sulla base delle proprie esperienze, farlo proprio.

 

Raccontaci qualcosa sulle bellezze di Naxos….

 

Difficile essere sintetico: sono tante, nemmeno io le conosco tutte. Ci provo: chilometri e chilometri di spiagge bianchissime, con l’acqua turchese e trasparente. Anche il 15 agosto, se si vuole, se ne trovano 50 metri solo per sé. Poi, tantissimo verde: non boschi, ma agrumeti e oliveti, come nella conca di Halki, che si chiamava anticamente “mare di olivi”. Ed ancora, oltre al Kastro a Chora, il tempio di Demetra, in un sito magico, decine e decine di torri franche e veneziane. Girare Naxos è per me ancora un’avventura se mi inoltro fuori dai luoghi conosciuti.

 

Come si vive a Naxos?

 

Il bello di Naxos è che è un’isola vera, con attività che vanno dal turismo che dura tutto l’anno, ad altre attività, come l’agricoltura e l’allevamento (ci sono anche le mucche, grazie alle quali è possibile produrre burro, latte e formaggi freschi) o le attività di estrazione e lavorazione del marmo. Qui si possono allacciare rapporti con tutti e molti possiedono una cultura di livello internazionale. Inoltre, c’è tutta la comunità di espatriati: italiani, francesi, tedeschi, inglesi… alcuni legati alle attività turistiche (windsurf, ristorazione, alberghi…), ma anche pittori e scultori. D’inverno, basta trascorrere una serata da Irini o da Makis ed un dopocena al Babilnia (tutto a Chora), per entrare immediatamente in un nuovo gruppo di amici. Qualcuno è venuto a trovarmi a Milano…

 

Quali sono, in base alla tua esperienza, i pro e i contro del viverci?

 

Tra i pro c’è la natura, la bellezza dei posti, la vita sana e rilassata, la riscoperta del tempo libero da usare per cose proficue e anche la possibilità di avere amici, scambi e comunicazione: bisogna essere però aperti, apprezzare il meglio e prendere con filosofia le differenze. Tra i contro, invece, soprattutto per i residenti, c’è la mancanza di teatri e cinema (ce n’è solo uno); la disorganizzazione dei greci, a cui conviene sviluppare anticorpi, non facendosene contagiare, ma tollerandola. E la lontananza dagli amici e dalle persone care, che è ovvia, ma va presa in considerazione.

 

Quali consigli daresti a chi desidera trasferirsi a Naxos?

 

Consiglio prima di tutto di apprendere la lingua greca. L’ideale è prendere lezioni, anche collettive, d’inverno, direttamente qui. La nostra Kiriaki era un’insegnate eccezionale. Ma poi, nei caffè e nei negozi, lanciarsi a parlare senza timore. Con l’inglese si fa tutto: ma è parlare la lingua locale che fa la differenza. 

 

Maurizio Sacchi

 

sa****@io*.it (Oggetto della mail "interesse acquisto")

 

A cura di Nicole Cascione 

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