Steven Forti sopravvive con “arte” a Barcellona, in tempo di crisi

 

 

Se qualcuno si domanda che “fine facciano” gli Erasmus, che partono a studiare in giro per l’Europa, Steven Forti (31 anni, di Trento), potrebbe rispondere: “A volte ritornano!”. Arrivato a Barcellona per la prima volta nel 2003, nel quadro del programma Erasmus, mentre studiava storia contemporanea all’Università di Bologna, Steven, non soltanto ci è ritornato dopo la laurea, ma si è fermato … almeno fino ad oggi. Nel 2006 il ritorno a Barcellona è stato reso possibile grazie a una borsa di dottorato (allora in Spagna ancora disponibili!) per una ricerca di storia comparata europea tra Italia, Spagna e Francia.

 

Steven il tuo dottorato è terminato, com’è andata?

 

Sì, si è concluso. Ho avuto per 4 anni una borsa di studio del ministero spagnolo che mi ha permesso di approfondire i miei studi di storia contemporanea all’Università Autonoma, presso il CEFID (Centro di Studi sull’Epoca Franchista e Democratica). Questo è il motivo per cui sono tornato in Spagna. Mi ero trovato bene a livello umano e avevo piacere a tornare qui, avevo dei contatti e in quel momento si finanziava la ricerca … un insieme di fattori, insomma! Dalla mia tesi di dottorato – che si occupa del transito dalla sinistra al fascismo nell’Europa interbellica – è stato tratto un libro in via di pubblicazione: El peso de la nacion. Nicola Bombacci, Paul Marion y Óscar Pérez Solís en la Europa de entreguerras”

 

Ma a Barcellona non ti sei fermato alla ricerca? Tu fai molte cose, giusto?

 

Ho sempre avuto molti interessi a livello artistico e intellettuale e quindi ho iniziato a collaborare nel 2009 con un programma radio: Zibaldone di Radio Contrabanda (con sede nella centralissima Plaça Reial, n.d.r.), una radio libera barcellonese …

 

È una radio di quelle libere “veramente”, giusto? Ce ne sono altre a Barcellona?

 

Radio Contrabanda esiste da 22 anni è una delle radio libere storiche della città. Ci sono poi Radio Bronka (nella zona di Roquetes al Nou Barris); Radio RSK (nella zona di Sant Adreu) e radio linea 4, sempre in periferia. La prima di tutte fu Radio Pica, ma quest’anno ha smesso di emettere. Noi siamo gli unici con una sede tanto centrale, siamo nel cuore del Barrio Gotico.

 

Come funziona Radio Contrabanda?

 

Ci sono una trentina di programmi attualmente, la maggior parte in catalano e castigliano, però ce ne sono altri in altre lingue. In passato erano molti di più, ma oggi è rimasto un programma tedesco (Niemandsland) e poi ci siamo noi con Zibaldone.

Raccontami un po’ la storia del programma. È in circolazione da molto?

 

Il programma è nato nel 1997, fondato da Roberto Fenocchio, che ha vissuto per più di vent’anni a Barcellona e poi è dovuto rientrare in Italia (due anni fa). Io collaboravo con lui da un paio d’anni; dal momento in cui se n’è andato ho pensato che sarebbe stato un peccato lasciare sfumare quest’esperienza e ho deciso di portarla avanti. Il programma è in italiano e assieme ad altri collaboratori parliamo un po’ di tutto. Zibaldone è un grande contenitore di molte cose che va dalla musica, alla cultura, alla politica, ai movimenti sociali, alla satira, all’ironia …

 

La programmazione è molto ricca e varia.

 

Sì, cerchiamo di capitalizzare sugli artisti, attivisti, intellettuali (italiani e non solo) di un certo livello che arrivano a Barcellona o che risiedono qua. Molti di questi passano per i nostri microfoni. Poi c’è la promozione di artisti emergenti e, allo stesso tempo, guardiamo sempre un po’ all’Italia attraverso dei collegamenti telefonici … compatibilmente con i nostri mezzi che sono scarsi per non dire nulli!

 

Come si porta avanti una radio libera “senza mezzi”?

 

Beh, con molto impegno e poi con una forte volontà di voler dare il nostro contributo perché questo tipo di punti d’incontro continuino a sussistere. Durante le due ore di programma abbiamo varie sessioni. Enrico Banzola si occupa di movimenti sociali e di politica (rubrica: Repressione Today); Laura Orlandini dà il “consiglio musicale della settimana” (rubrica: Ultimo Trago) e chiude sempre con un gruppo emergente. Eva Vignini ha una sessione di satira dedicata alla cultura trash italiana, figlia soprattutto della TV berlusconiana (Rubrica: Trash zone). Oltre ad Angelo Scimia e Daniele Ridolfi, ultimamente collabora con noi anche Angelo Orlando, attore e regista italiano, che ora vive qua. Lui fa uno sketch comico interpretando un personaggio che si chiama Bruno. Io sono l’autore e lo speaker del programma. Coordino tutto e mi occupo delle interviste. Cerchiamo di avere un ospite di rilievo ogni settimana.

 

Quali sono le frequenze in FM per chi vi ascolta a Barcellona?

 

Zibaldone è in onda su Radio Contrabanda il venerdì pomeriggio dalle 18:00 alle 20:00, al 91.4 FM. Poi c’è lo streaming (la diretta internet) e il podcast (che va molto forte). Abbiamo anche un blog dove sono enumerate tutte le puntate e le attività, le feste che organizziamo con artisti blues, rock … Sono delle forme per autofinanziarci perche la radio è autogestita e partecipiamo con quote che tentiamo di “guadagnarci”. Ad esempio, abbiamo fatto un CD, The Zibaldone Radio Experience, a cui hanno partecipato tutti gli artisti che sono passati dalla radio, tra cui gli Agricantus, trasferiti da poco a Barcellona.

Però la tua vita barcellonese è ancora più ricca. Racconta di che cosa ti occupi oltre a questo.

 

Sì, oltre a continuare con pubblicazioni legate alla ricerca storica e a collaborazioni con riviste e giornali italiani e spagnoli, partecipo alla realizzazione di un Festival musicale appena nato: Cose di Amilcare (www.cosediamilcare.eu). Sono il coordinatore assieme a Sergio Secondiano Sacchi (uno dei fondatori del Tenco) e Roberto Molteni. È un progetto nato quest’estate da un’idea dell’associazione culturale omonima dedicata ad Amilcare Rambaldi che fu uno dei fondatori del Club Tenco di Sanremo (1972). È una rassegna musicale, ma non solo, patrocinata dallo stesso Club Tenco in collaborazione con il BarnaSants di Barcellona (festival dedicato alla canzone d’autore) e, per ora, con il patrocinio morale dell’Istituto Italiano di Cultura. La prima edizione è iniziata l’ottobre scordo e continuerà fino ad aprile del 2013.

 

E come si svolge?

 

In programma ci sono dieci concerti di canzone d’autore (con artisti italiani e internazionali). Vi è un premio finale che, quest’anno, verrà conferito a Sérgio Godinho (uno dei maggiori poeti e cantautori portoghesi). Parte della programmazione rientra nel Barnasants (www.barnasants.com) e in questo caso condividiamo le sale. Altri concerti hanno luogo (o hanno avuto luogo) nel cuore di Barcellona, al CAT (Centre Artesà Tradicionarius di Gràcia) e poi in altre sale della città. Tra i grandi nomi abbiamo: Eugenio Finardi, Mauro Pagani, David Riondino, Alessio Lega, Dente e Peppe Voltarelli … Non ci sono soltanto artisti che vengono da fuori, ma a ognuno di loro vengono associati dei cantautori o delle band locali che fanno gli onori di casa. L’idea è che il palcoscenico diventi un punto d’incontro tra artisti di paesi e culture diverse. Il festival è, inoltre, inteso come “collante” per le diverse comunità che vivono a Barcellona e possono assistere a concerti di artisti provenienti dai loro paesi. Per la seconda edizione, vorremmo portare la rassegna anche a Milano. In un vero e proprio scambio tra Italia e Catalogna. In questo caso sarebbero gli artisti italiani a fare gli onori di casa.

 

E le altre attività collegate al festival quali sono?

 

Ci sono numerose attività culturali collegate alla libreria italiana Le Nuvole (www.libreriaitalianalenuvole.com). Prima dei concerti vengono organizzati vari eventi: presentazioni di libri, film, documentari legati alla canzone d’autore, incontri con gli artisti. Abbiamo allestito delle mostre fotografiche nel foyer dei teatri e/o delle sale che ci ospitano.

 

Ma non finisce qui? So che animi le notti barcellonesi con letture di poesia nei bar “underground”?

 

Sì, scrivo poesie e le recito in show dadaisti e surrealisti in alcuni locali di Barcellona, tra cui lo storico Bar Pastis, nel Raval (www.barpastis.com). Sono delle vere e proprie “Jam session” di musica e poesia in collaborazione con musicisti, poeti e artisti italiani, come Piero Pesce e Riccardo Massari Spiritini, e di altre nazionalità: Juan de Diego, Riot Über Alles … L’anno scorso è uscito il mio primo libro: "Poesias para una noche de desesperación y una mañana de resaca". I miei sono versi dedicati alla politica, alla critica sociale e alle notti passate nei bassifondi. Due anni fa sono stato invitato dagli “indignados” (movimento 15M) per una lettura in Plaça Catalunya.

Come si vive in un paese e in una città in crisi e, soprattutto, pensi mai di ritornare in Italia?

 

Guarda, qui ora come ora stiamo “con le pezze al culo". Non c’è lavoro e, come molti giovani in Spagna laureati e pluri-qualificati, per sbarcare il lunario devo andare a fare le ore extra nei bar, come cameriere. In tutto questo, c’e la situazione catalana e spagnola (e purtroppo, europea, almeno nei paesi mediterranei) di estrema crisi, di distruzione del Welfare State, di repressione delle proteste … Certo, qui sto bene, porto avanti progetti che mi piacciono (e che forse in Italia non sarei riuscito a sviluppare), ma lo faccio con passione e spendendo tutto il mio tempo e le mie energie senza ricevere nulla, pecuniariamente parlando. Dunque, in Italia non so se ci tornerei, ma non sono più così convinto di voler e poter rimanere qui, sia per la crisi, sia per un ottuso risorgere dei nazionalismi – soprattutto in Catalogna – che, temo, possa provocare una chiusura culturale. Viaggiare? Forse è la soluzione e lottare per quel che si può, sperando di vivere in un mondo non peggiore di quello di adesso … Chissà dove finirò e dove finiremo! Comunque, nel frattempo rimango qui sulle barricate con tutta la passione che ho in corpo. 

 

Sito e Blog di Radiocontrabanda:

 

www.contrabanda.org

http://zibaldone.contrabanda.org

st*********@ho*****.it

 

Steven è il protagonista di alcune delle puntate di Vivo Così – Italiani nel Mondo girate a Barcellona:

www.youtube.com/user/voglioviverecosiwrld

 

 

A cura di Paola Grieco