Il sorriso dei delfini d’acqua dolce

Leggende metropolitane. Quante ne avremo sentite nella nostra vita?

 

In viaggio ne ho sentite parecchie ma nessuna ha mai catturato la mia attenzione come quella dei delfini d’acqua dolce.

 

Cambogia, marzo 2013. Mi trovo in una cittadina del sud, Sianoukville, dove ogni mattina affitto una bicicletta per andare a esplorare le spiagge circostanti e la sera rientro nel mio ostello. Qua conosco 2 ragazze, una svizzera e una danese che mi raccontano un fatto alquanto singolare: una loro conoscente sta andando in una sperduta e ignota zona del Mekong, (il grande fiume che nasce dalle montagne cinesi e attraversa il Laos e la Cambogia per poi sfociare a delta nel Vietnam), ad avvistare i delfini d’acqua dolce. Delfini d’acqua dolce? Ma come è possibile? Non soddisfatta delle loro dicerie, provo a usare una connessione internet a singhiozzi senza alcun risultato. Devo quindi lasciar perdere la mia curiosità su questi mitologici mammiferi e proseguire il mio viaggio verso Koh Rong, una bellissima isola tropicale ideale per rilassarsi in spiagge da cartolina.

 

Nuovi viaggiatori, nuove conoscenze ed ecco che rispunta l’argomento delfini. Qualcuno dice che non esistono, qualcun altro che sono solo delle voci per attirare turisti ma almeno ottengo il nome della cittadina dove si dovrebbero avvistare: Kratie. Andarci o no? Non è per niente nel mio itinerario, devo proseguire per Kampot, Phom Phen e poi entrare in Vietnam attraverso il fiume Mekong. Rimando la mia decisione a qualche giorno dopo, quando mi fermo nella capitale cambogiana per una notte. Mentre sto consumando la mia cena di noodles e verdure fritte, scambio qualche parola col ristoratore. Gli racconto un po’ dei miei viaggi e lui mi parla della sua famiglia, dei suoi fratelli e del suo figlioletto che corre da una parte all’altra del ristorante. Ne approfitto per chiedergli di Kratie e dei delfini d’acqua dolceNon ne sa nulla purtroppo, ma mi dice di aver sentito dire che Kratie è una cittadina molto carina e ancora più a nord, quasi al confine col Laos, ce n’è un’altra, Ban Lung, con uno spettacolare lago vulcanico, dove la gente usa ancora gli elefanti come mezzi di trasporto. Lago vulcanico? Elefanti – autobus? Delfini d’acqua dolce? Quanto basta per farmi decidere di deviare il mio itinerario: caro Vietnam ti prometto che ci vedremo, ma non così presto come immaginavo.

Cerco di carpire informazioni da internet, ma quando metto delfini di acqua dolce su google la pagina non è mai disponibile. Perché? Sarà fatto apposta per alimentare mistero a questa leggenda? Non importa, ormai la verità la scoprirò da me. Compro un biglietto per andare a nord, a Ban Lung e da là dopo qualche giorno riscenderò verso sud per fermarmi a Kratie.

 

Ban Lung, un’inaspettata sorpresa: il lago vulcanico esiste ed è uno specchio perfetto, ma degli elefanti- autobus nessuna traccia. Poco importa, il mio pensiero ora è rivolto ai delfini. Arrivo a Kratie a mezzogiorno, quando l’afa e l’umidità sono al massimo e il sole fortissimo mi ricorda che sono giorni che mi dimentico di comprare degli stramaledettissimi occhiali da sole. Capisco subito di non essere in un posto qualsiasi. L’atmosfera da vecchia città coloniale francese, l’isoletta in mezzo al fiume dove un paio di ore di bici ti fanno scoprire la vita scandita dai ritmi del Mekong e il solito calore e sorriso dei cambogiani, mi hanno convinta che questa deviazione sul mio percorso era la cosa giusta da fare. 

Quasi non mi importa più niente dei delfini quando ecco che conosco altri 3 ragazzi che stanno organizzando una spedizione per l’avvistamento. Decidiamo di affittare 2 scooter ed eccoci al punto di avvistamento. A quanto pare i cambogiani sono organizzatissimi e vedendo che l’attrazione procura dollari a forma di turisti, dobbiamo pagare un biglietto di entrata di 7 dollari e veniamo portati in barca in mezzo al fiume.

 

La nostra attesa non dura a lungo quand’ ecco … il primo delfino! Ma allora è vero! I delfini d’acqua dolce esistono! E quanto son belli! Più timidi dei loro cugini oceanici e fisicamente diversi … dopo un po’ notiamo che il loro muso è più rotondo, il naso non è sporgente e … sorridono!

 

A quando la prossima leggenda da viaggio da verificare? 

Silvia Muscas