Non si possono vedere eppure sono in mostra: ecco il Museo dei fantasmi a Pilsen

Non si possono vedere eppure sono in mostra: ecco il Museo dei fantasmi a Pilsen

 

di Gianluca Ricci

 

Sembra impossibile, ma esiste un museo dei fantasmi: si trova nella città ceca di Pilsen ed ospita un’esposizione di tutte le creature fantastiche che hanno popolato la fantasia degli abitanti della zona per secoli e secoli.

 

Come si possa riuscire a mostrare concretamente il frutto delle paure e delle ansie degli uomini, costruite sulla narrazione e sulle suggestioni pazientemente accumulate in anni di racconti e fiabe, lo sanno solo coloro che si sono inventati un’attrazione che riscuote da tempo un discreto successo, al punto da essere considerata una delle più importanti della città della birra.

 

Ricavato negli scantinati di un palazzo medievale – e non ci poteva essere ambientazione più adeguata, visto che antri e angoli bui si susseguono uno all’altro come se fossero stati realizzati appositamente per quello scopo – il museo racconta tra sorrisi ed esagerazioni il variegato mondo dei mostri e degli esseri fantastici che hanno popolato le principali saghe locali: il Principe Radouš, protagonista di vicende leggendarie in cui la magia e gli incantesimi la fanno da padroni; lo spirito dell’acqua, che minaccia di trascinare con sé chiunque non gli porti il necessario rispetto; il diavolo saraceno, antico retaggio dell’epoca in cui l’Europa centrale era stata a un passo dalla conquista turca; il cane infuocato, parente dei più noti draghi anche se le sue prerogative fantastiche sono leggermente diverse.

 

E poi streghe, maghi, fantasmi assortiti in un turbinio di personaggi che affascinano i più piccoli e divertono anche i più grandi.

 

Certo, la concretizzazione delle fantasie ha richiesto a quanti si sono occupati di organizzare l’esposizione più ingegno di quello degli autori che quelle fantasie avevano partorito, ma il fascino del museo risiede anche e soprattutto in questo, nell’osservare in che modo sono state rese concrete creature la cui immagine è rimasta per secoli impressionata nelle menti di coloro che ne avevano solo sentito parlare.

 

Dal pensiero alla cartapesta, dall’idea alla gommapiuma: un passaggio non certo banale che ha richiesto – incredibile ma vero – anni di lavoro e preparazione. Ma il museo non si limita a questo: oltre ad ospitare feste di compleanno all’insegna del brivido, permette agli studenti di asili ed elementari di fare un tuffo nel mondo della fantasia e al tempo stesso in quello della storia antica attraverso alcuni affascinanti laboratori, che a Pilsen sono particolarmente apprezzati.

 

Ogni tanto interviene pure qualche scrittore di fantasy e i ragazzi finiscono per pendere dalle sue labbra, soprattutto quando i suoi racconti e quelli messi in mostra nelle sale finiscono per sovrapporsi.

 

Ciò che insomma affascina di più è questo costante scontro fra l’impalpabile e il reale, dove l’uno sovrasta l’altro senza però delegittimarlo, anzi finendo pure per ravvivarne l’anima. Ecco allora che la storia e i tanti, tantissimi episodi che la innervano si trasformano e diventano narrazione, racconto misterioso, un mondo reale intorno al quale però fanno la loro comparsa ectoplasmi misteriosi, a cui si cerca di dare una precisa identità.

 

A spaventare, tutto sommato, è l’ignoto, a cui, nelle sale del museo di Pilsen, si prova a mettere la maschera.

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