Per aprire una società “espresso” a Lanzarote … rivolgersi a Fulvia Pizzamiglio

  

 

Fulvia Pizzamiglio, 49 anni, nata in provincia di Cremona, vive a Lanzarote dal 1995. Dopo una laurea in economia e commercio (Università Bocconi) e un’esperienza decennale in banca, come analista di bilancio, decide di gettare alle ortiche una certa stabilità economica e parte con il marito Lorenzo a cercare un posto “nel mondo” dove vivere “in modo diverso”. La coppia approda alle Canarie, a Lanzarote, decide che questa è “la terra promessa” e qui inizia a occuparsi d’immobiliare e di servizi annessi e connessi. Fulvia è titolare, assieme al marito, della società Inmoatlantica (Atlantico Immobiliare).

 

 

Fulvia, perché con tuo marito avete scelto di vivere alle Canarie e in particolare a Lanzarote?

 

Con mio marito abbiamo viaggiato abbastanza per il mondo, però le Canarie hanno una caratteristica molto positiva. Io sono italiana nel profondo del mio cuore e cercavo un posto non troppo lontano dal mio Paese d’origine, ma differente, dove poter iniziare una vita “diversa” da quella che avevo lasciato. Le Canarie sono abbastanza vicine all’Italia, perché in 4 ore ci si arriva (con Ryanair sono anche 3 ore e mezza), l’organizzazione è di stampo europeo (siamo in Spagna), però siamo pur sempre nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Il clima è molto buono e favorevole, e lo stile di vita molto particolare, decisamente insulare. Insomma, quest’isola incarnava alla perfezione quello che stavamo cercando.

Come si vive a Lanzarote e alle Canarie, in generale?

 

Come dicevo, l’amministrazione pubblica generale è spagnola, però qui esiste lo “stile canario”; ovvero, un certo lasciare fare, lasciare scorrere, un’assenza di stress, dato dalla situazione di doppia insularità. Bisogna pensare che alle Canarie tutto passa per Las Palmas (la capitale di provincia) e poi arriva qui. Di fatto questo è un po’ come un paesino perso nell’Atlantico.

 

 

Lanzarote è stata marcata da César Manrique. In che cosa risiede il suo fascino rispetto alle altre isole dell’arcipelago?

 

Sì, Lanzarote è stata praticamente costruita da César Manrique (artista, scultore, pittore, architetto, difensore della natura di Lanzarote, N.d.R.), che ha influenzato l’immagine dell’isola in maniera decisiva. Grazie alla sua impronta, ancora oggi vi sono delle leggi ferree per l’urbanismo: le autorità decidono persino i colori delle case, in base a delle indicazioni ben precise. Questo conferisce una certa uniformità e distacco rispetto alle altre isole; ci se ne rende conto appena si arriva. Il paesaggio è meno verde (se pensiamo alle altre isole delle Canarie) e molto lunare.

 

Come ha avuto inizio la tua attività?

 

Sono stata abbastanza fortunata. Appena arrivata qui ho preso contatto con un architetto spagnolo e abbiamo aperto l’agenzia immobiliare. Con il mio background e la conoscenza delle lingue (parlavo già bene spagnolo, francese e inglese) ho iniziato a occuparmi dei rapporti con le banche (prestiti ipotecari, traduzioni, burocrazia per l’apertura di società/attività …). Non è stato difficile, se si pensa che l’ordinamento giuridico spagnolo è stato calcato, pari pari, su quello italiano. Insomma, ero preparata. La maggior parte dei nostri clienti era, ed è tuttora, internazionale: Spagnoli, Italiani, Inglesi, Francesi. Dopo alcuni anni, ho rilevato tutte le quote dell’agenzia e ora il mio ruolo è prettamente commerciale.

 

 

Dunque hai vissuto l’epoca d’oro dell’immobiliare in Spagna e la sua rovinosa caduta?

 

Certo. Ho vissuto da vicino il grande boom immobiliare (negli anni ’96, ‘97, ‘98, ‘99, fino al 2005/2006). E ho visto l’esplosione dei prezzi, soprattutto nel 2005/2006. E comunque, in Spagna non hanno voluto vedere lo “tsunami” che si stava avvicinando. Noi avevamo capito che la situazione non era normale, la “bolla” si vedeva arrivare. Quando le banche hanno cominciato a concedere ipoteche a 40 anni e quasi al 200%, dove veniva compreso il valore dell’edificio (spesso sopravvalutato), la ristrutturazione, l’acquisto dei mobili, della macchina, della moto … qualcosa non andava per il verso giusto. E in effetti, subito dopo è successo quello che oggi è sotto gli occhi di tutti.

 

 

E come si presenta oggi il mercato post-bolla?

 

I prezzi sono scesi a livelli “più giusti” e va bene così. Diciamo che dopo il febbrone e la cura, ora il settore è più sano di prima. Ora si riesce a comprare bene e al prezzo giusto, non necessariamente a fare “l’affare del secolo”, ma la situazione è più calma. Nelle isole, poi, le caratteristiche sono molto diverse. A Lanzarote, se prima non si riusciva a trovare un appartamento nelle zone turistiche (Puerto del Carmen, Costa Teguise, Playa Blanca) per meno di 80 o 90mila euro (40/50 mq., bilocale con 1 camera da letto). Oggi, con 50/60 mila, e persino 30 mila, si compra lo stesso bene. Naturalmente 30mila euro rappresenta il prezzo minimo, ma si può trovare. La media va intorno ai 50 mila euro, fermo restando che la prima linea del mare, con vista sulla spiaggia, viaggia pur sempre attorno agli 80/90mila euro. Comunque, possiamo tranquillamente affermare che, dal 2007, i prezzi sono calati di un 30%.

 

 

Conviene oggi investire nell’immobiliare turistico?

 

Si, anche se bisogna pensare che gli affitti si sono abbassati e quindi la redditività è calata. Oggi come oggi, un appartamentino in seconda posizione si affitta (su internet) a 200/300/400 euro la settimana. Poi c’è da tenere presente che la cultura “all-inclusive”, ha rovinato un po’ l’economica dell’isola. Il turista di questo tipo tende a restare dentro il resort e consumare tutto all’interno. Questo non è positivo per chi ha appartamenti da affittare al di fuori dei grandi complessi e nemmeno per altre attività turistiche come negozi, bar, ristoranti, pizzerie …

Oltre alla compravendita, in agenzia, fornite altri servizi. Quali?

 

In questo ambito forniamo una consulenza a tutto tondo. Ci occupiamo di residenziale, turistico, apertura di società e tutta la burocrazia necessaria. Siamo soprattutto un utile supporto per gli italiani che approdano a Lanzarote e vogliono costituire una società o aprire un’attività. Infatti, ho scoperto che molti connazionali arrivano completamente a “digiuno” della lingua locale e quindi si rivolgono a noi anche, e soprattutto, per il supporto linguistico. Bisogna essere in grado di interagire in spagnolo con l’amministrazione pubblica e leggere i contratti nella lingua originale.

 

 

Quali sono i tempi per aprire una società a Lanzarote?

 

C’è una formula molto interessante, quella della “sociedad express”. Si portano tutti i documenti dal notaio e lui fa tutte le pratiche. In teoria per costituirla occorre soltanto una settimana di tempo. A volte possono insorgere piccoli problemi, allora bisogna calcolare almeno un mese. È molto rapida, ma costa un poco di più: il capitale minimo richiesto è di 3.010 euro, le spese notarili e di registro vanno attorno ai 660/700 euro.

 

 

Sono in aumento, secondo te, gli italiani che arrivano a Lanzarote e alle Canarie?

 

Sì, sia per quanto riguarda i turisti, da quando c’è Ryanair che vola da Bologna e Bergamo, sia per quanto riguarda gli espatriati (sono almeno 22.000 gli italiani residenti alle Canarie, secondo l’Ambasciata di Spagna, N.d.R.)

 

 

Qual è un consiglio che ti sentiresti di dare a un connazionale che intenda trasferirsi e aprire un’attività a Lanzarote?

 

Di ricordarsi che siamo su un’isola dell’Atlantico e avere pazienza. Il Canario è un po’ flemmatico, “quello che non fai oggi … lo puoi fare domani” … è questa la filosofia dominante. Inoltre, la burocrazia insulare è molto più complicata di quella della penisola. Non si può venire qui e pretendere che le cose funzionino come a Milano.

 

Sito internet: www.inmoatlantica.com

 

e-mail: in**@in***********.com

 

 

Di Paola Grieco

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