Italiani a Monaco, il blog di Gianpaolo

 

La ricerca di una realtà migliore e differente dal triste scenario italiano, associata ad una situazione di precariato diffuso, spinge i più ad abbandonare la propria terra. Una scelta che porta ad allontanarsi dai propri familiari e dai propri affetti. Una scelta dura ma consapevole, quella affrontata da Gianpaolo che, a fine 2012, si è trasferito a Monaco. Prima di mettersi alla ricerca di un lavoro, Gianpaolo ha preferito imparare la lingua, intanto cura il blog www.italianiamonaco.com, un portale in cui è possibile trovare informazioni utili per un eventuale trasferimento, tutte a portata di click.

 

Gianpaolo, quando e per quale motivo hai deciso di trasferirti a Monaco insieme alla tua ragazza?

 

A fine 2012 abbiamo concepito con Anna l’idea di un trasferimento all’estero. Siamo stati qualche giorno a Monaco a fine marzo 2013 per avere un primo approccio con la città. Lei c’era già stata ma io non avevo mai considerato la Germania, nemmeno per una vacanza! Il motivo del nostro trasferimento è abbastanza comune: cercavamo una realtà migliore e differente dal triste scenario italiano.

 

 

Quali sono le difficoltà che hai dovuto affrontare all’inizio da un punto di vista linguistico?

 

Ricordo i primi giorni in città: ero completamente spaesato! Sebbene ci siano parole tedesche che richiamano in qualche modo l’inglese o l’italiano, senza le giuste basi la lingua mi risultava, almeno inizialmente, incomprensibile. Il lato positivo è che chi ha studiato latino, come ho fatto io, è già abituato a districarsi tra generi e casi. Come dico sempre, il tedesco è ostico, ma non impossibile.

 

E da un punto di vista lavorativo?

 

Arrivati in Germania è possibile percorrere due strade: imparare (o migliorare) il tedesco e poi candidarsi per un lavoro inerente al proprio percorso formativo oppure cercare, da subito, un’occupazione in ambienti in cui la lingua non è richiesta. Io ho preferito dedicarmi completamente all’apprendimento della lingua, frequentando per 6 mesi una scuola privata. Sono ben lontano dal parlare e dal comprendere perfettamente il tedesco, ma ora ritengo di avere più possibilità di fare buona impressione in un eventuale colloquio conoscitivo.

 

Di cosa ti occupavi in Italia?

 

Lavoravo in un’importante società di recupero crediti, mi occupavo di segnalare alle finanziarie le lavorazioni svolte dai nostri funzionari.

 

Ed ora di cosa ti occupi?

 

Quando mi chiedono cosa faccio a Monaco, rispondo “studio il tedesco”. Ora, dopo aver fatto tradurre il mio curriculum e la lettera di presentazione in tedesco, sono alla ricerca di lavoro. Nel frattempo curo www.italianiamonaco.com, con cui speriamo di fornire utili informazioni a chi intende fare, o ha già fatto, il nostro passo. La nostra idea è di realizzare un portale unico per tutti gli italiani in città. Secondo noi manca un sito del genere, con tutte le informazioni a portata di click.

 

Quali sono i contenuti del tuo sito? E quali sono gli obiettivi che speri di raggiungere?

 

Dai documenti necessari, ai primi consigli utili: la sezione primi passi permette al nuovo arrivato in città di trovare tutte le informazioni necessarie per un buon inserimento nella comunità. E poi, attrazioni turistiche, i segreti dell’Oktoberfest, approfondimenti su musei, monumenti e parchi cittadini. Inoltre, organizziamo cene tra italiani o tra persone che parlano italiano, per dare modo a tutti di conoscersi e di scambiarsi informazioni e consigli. Infine, con un servizio di newsletter segnaliamo eventi in città, annunci di lavoro e di alloggi, e altro ancora. E in corso ci sono altri progetti! Crediamo che ogni italiano abbia una storia da raccontare e un patrimonio da condividere, l’intento del sito è proprio quello di unire e di aiutare.

 

Ci sono molti italiani che si rivolgono a te?

 

Negli ultimi mesi ho ricevuto decine di richieste di amicizia su Facebook, messaggi privati ed email. Purtroppo sempre più italiani considerano l’estero come l’unica possibilità di sopravvivenza e, chiaramente, la Germania viene vista come la meta migliore. Mi scrivono tanti ragazzi, spesso neolaureati, ma anche persone più grandi e con alti profili lavorativi, che hanno perso il lavoro, hanno una famiglia da mantenere e sono costretti a ricominciare da zero. Ci contattano anche persone che vivono già in città, per avere informazioni specifiche o perché desiderosi di conoscere altri loro connazionali e fare nuove amicizie.

 

In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti ad un italiano che desidera trasferirsi a Monaco di Baviera?

 

Sicuramente di imparare prima il tedesco. È fondamentale conoscerlo e permette di ridurre i tempi di integrazione ed inserimento. Altro fattore importante è la ricerca dell’alloggio: qui è difficilissimo trovare casa e bisogna essere mentalizzati al sacrificio. Infine, ponderare bene il trasferimento, considerando un investimento economico iniziale per i primi mesi.

 

 

A proposito di lavoro, è difficile trovare un’occupazione lavorativa a Monaco?

 

È molto più difficile trovare casa! Qui trovare lavoro è ancora possibile, sebbene la Germania non sia più l’El Dorado di una volta. Il continuo flusso di immigrati ha ridotto e modificato la richiesta sul mercato. Esistono tuttavia settori in cui è molto più facile trovare lavoro, tramite gli annunci sui quotidiani, i social network dedicati al lavoro e le autocandidature, l’importante è essere qualificati: meritocrazia, titoli ed esperienza sono i principali metri di giudizio.

 

Cosa può offrire Monaco in più rispetto all’Italia?

 

Monaco offre sicuramente maggiori servizi ed infrastrutture, funzionanti ed efficienti. I bavaresi, a dispetto dell’opinione comune, sono persone calorose e potrebbero sorprendere per disponibilità e simpatia. La burocrazia è distante anni luce da quella italiana: seppur complessa, è molto puntuale e rapida.

 

Cosa puoi raccontarci del posto?

 

A Monaco si ha sempre la sensazione di vivere in una piccola città. Tutto è a misura d’uomo: fermate della metropolitana disposte capillarmente permettono spostamenti facili e veloci e l’intero centro città racchiude buona parte delle attrazioni degne di nota. Monaco è adatta a ragazzi e famiglie e, complice il fitto calendario di eventi, è una buona meta turistica tutte le stagioni dell’anno. L’efficiente (e temuta!) polizia monacense, inoltre, ne fa una delle città più sicure d’Europa.

 

Quali sono i pro e i contro del viverci?

 

I vantaggi sono numerosi: dagli ampi spazi verdi ai mezzi pubblici puntuali, che permettono di trascorrere piacevoli giornate in totale relax, senza lo stress del traffico e dei rumori metropolitani. Monaco è il connubio perfetto tra Germania e Italia: l’efficienza tedesca e il calore italiano. In fondo, dista solo poche ore dal confine! I difetti di Monaco sono i difetti dell’intero stato: il cibo, a cui non sarà facile abituarsi e il clima. Tanto freddo e tanta pioggia possono ripercuotersi sull’umore.

 

E’ molto più difficile trovare casa!”….e voi, come ci siete riusciti?

 

Io ed Anna iniziammo a cercare casa quando eravamo ancora in Italia, via internet. Esistono numerosi siti di annunci e passammo intere giornate a sfogliare le inserzioni. Ricevemmo solo rifiuti: senza lavoro e senza busta paga, i proprietari non consideravano le nostre candidature. Inoltre, gli affitti sono molto alti. Dopo tante ricerche e tanti rifiuti, abbiamo trovato un annuncio di un ragazzo italiano, su http://www.internations.org/, con cui siamo riusciti ad accordarci.

 

E siti guida per la ricerca di un lavoro?

 

Stepstone, LinkedIn e Xing sono i tre social network di riferimento per chi è alla ricerca. Dopo aver compilato il profilo online è possibile candidarsi per le numerose posizioni pubblicate. Altra strada percorribile sono le agenzie interinali private e gli Arbeitsamt, centri per l’impiego in cui è possibile iscriversi.

 

C’è qualcosa che eventualmente ti indurrebbe a tornare in patria?

 

È chiaro che lasciare familiari e amici non è mai piacevole: andando via ti rendi conto di star lasciando le tue sicurezze e i punti di riferimento nel quotidiano. Considerata l’attuale situazione italiana però, tra precariato e ingiustizie non ritengo sia possibile fare progetti a media e lunga scadenza.

 

gi*******@it*************.com

 

A cura di Nicole Cascione