Debora e Roberto, Siamo nati negli anni ’70 e siamo content creators vintage.

Viaggiamo per il mondo con un debole per il sud-est asiatico

L’infanzia e l’adolescenza di Debora e Roberto, coppia nella vita oltre che in viaggio, è stata scandita dalle giornate passate in strada a giocare con i coetanei, “perché siamo nati negli anni ’70 e, quando eravamo ragazzi, viaggiare era costoso. Lo diciamo sempre, ai giovani di oggi, che devono essere molto grati per tutte le opportunità che hanno.”

La base di questa dinamica coppia, che sui social è conosciuta come Storditi On The Road, è la Toscana, terra che amano e che non vorrebbero lasciare (“se mai ci dovessimo trasferire all’estero, sarebbe a Bali”) ma la loro lista dei viaggi è lunghissima, con tante esperienze vissute nel loro amato sud-est asiatico.

“Molte persone pensano ancora che i travel bloggers o i travel Influencers siano degli scrocconi che viaggiano gratuitamente”, raccontano Debora e Roberto, “Ma dietro a ogni viaggio c’è tanto lavoro, prima, durante e dopo.”

Debora e Roberto hanno ancora i loro lavori full time ma le collaborazioni in campo travel stanno aumentando, “Ci stiamo impegnando tanto, frequentando diversi corsi di travel Influencers più esperti di noi. Creare una community non è facile ma noi siamo sempre noi stessi e collaboriamo solo con brands veramente affini a ciò che siamo e al messaggio che vogliamo veicolare. Crediamo che la nostra community lo apprezzi molto.”

Ciao ragazzi, raccontateci qualcosa di voi. Chi siete, da dove venite…

Ciao a tutti, siamo Debora e Roberto, content creators toscani e viaggiatori con l’amore per il sud-est asiatico.
Siamo di Forte dei Marmi.

Quando nasce la vostra passione per i viaggi?

Ci siamo conosciuti nel 2015, non eravamo più ragazzini, io – Debbie – sono del 1972 e Roberto è del 1978. Abbiamo capito subito di essere fatti l’uno per l’altra e, senza aspettare troppo tempo, dopo poche settimane da quando abbiamo iniziato a frequentarci, siamo andati a convivere.
Il nostro primo viaggio insieme è stato in Thailandia ed è proprio durante quel viaggio che è nato lo smisurato amore per il sud-est asiatico.
Prima di allora non avevamo viaggiato molto. Quando eravamo adolescenti viaggiare era molto costoso, lo diciamo sempre ai giovani di oggi, che sono molto fortunati ad avere le possibilità e le occasioni di viaggiare e lavorare in giro per il mondo.

Siete content creators con più di 40.000 followers sulla vostra pagina Instagram, dal nome che trovo simpaticissimo, “Storditi on the road.” Quando e perché avete deciso di crearla?

Uscivamo da uno degli anni più bui e dolorosi degli ultimi tempi, il 2020.
La pandemia aveva frenato i nostri entusiasmi, tutti i nostri progetti e sogni erano chiusi in un cassetto.
È stato proprio in quel periodo che è nato in noi il bisogno di raccontare, di condividere con gli altri le emozioni vissute nei nostri viaggi, dando consigli e fornendo informazioni che avrebbero ispirato i futuri viaggiatori.
Così, nel 2021, durante il nostro folle on the road nella penisola scandinava, abbiamo dato vita a Storditiontheroad.
Siamo due creators vintage, nati negli anni ‘70, ma non definiteci boomers, siamo della generazione X, quella di Ambra e “Non è la Rai”, dei cartoni animati più belli di sempre, dei paninari e degli Yuppies.
Gli anni ‘80 sono stati mitici, noi eravamo bambini, ma possiamo dire di aver vissuto uno dei più bei periodi degli ultimi anni.
Non avevamo la tecnologia, non potevamo viaggiare perché costava troppo, siamo cresciuti per strada, giocando con gli altri bambini, e la strada è stata la più grande scuola di vita.
Per questo, quando stavamo cercando il nome che avrebbe dovuto rappresentarci sui social, abbiamo subito pensato alla strada “On the Road” e abbiamo aggiunto “Storditi”, perché lo siamo di nome e di fatto.

Come vi siete mossi per far sì di riuscire a dar vita a una pagina che potesse diventare un lavoro?

Abbiamo iniziato a studiare, investendo tempo e soldi per una formazione, prima la scuola di travel blogger di @Miprendoemiportovia e poi decine di corsi e la Instagram Academy dei @Thetravelization, che tutt’oggi frequentiamo.

Che consigli dareste a chi vorrebbe diventare travel Influencer?

Creare una nostra community non è stato semplice, eravamo solo una goccia d’acqua nell’immenso oceano dei travel bloggers.
Ci sono stati periodi di crisi in cui volevamo mollare tutto ma la fiducia che ci davano le persone che incontravamo, i messaggi di stima e i complimenti che ci arrivavano per messaggio, ci hanno dato la forza di non abbatterci e di andare avanti.
Attraverso i consigli di travel bloggers esperti abbiamo trovato il nostro stile di story telling, abbiamo costruito una community affezionata e sono arrivate le prime collaborazioni.
Abbiamo ancora i nostri lavori full time ma il lavoro di content creators sta crescendo e ci sta dando molte soddisfazioni.
Il nostro consiglio è di studiare e formarsi per avere gli strumenti necessari a svolgere questo lavoro, che sembra semplice, ma non lo è.
Ci vogliono tanto studio e tanto impegno.
Noi spesso ci ritroviamo la sera, dopo aver lavorato 8 ore, a creare contenuti, editare foto e montare video.
La cosa fondamentale è essere sempre autentici e genuini, prendere ispirazione non significa copiare, non fatelo mai, sareste poco credibili e fareste dei danni solo a voi stessi.

Potete parlarci meglio dei vostri lavori full time?

Roberto è barman e Debora store manager per un brand di pelletteria. Lavorando in un paese che vive di turismo, possiamo viaggiare solo nei periodi di bassa stagione. Non abbiamo mai fatto una vacanza d’estate e durante le festività.

Torniamo al discorso content creators. Molte persone guardano ancora con scetticismo a chi lavora grazie ai social. Cosa direste loro?

Il lavoro di travel blogger e content creator è visto spesso con scetticismo.
Molte persone pensano erroneamente che un travel blogger sia uno scroccone che viaggia gratuitamente.
Creare contenuti di viaggio a livello professionale è molto impegnativo, significa alzarsi all’alba per essere in un luogo prima delle flotte di turisti e dover progettare e pianificare ogni video nei minimi particolari, per poter fornire al cliente un servizio eccellente.
Per essere credibili dobbiamo dimostrare serietà e professionalità.

Parliamo di viaggi. Dove siete stati finora?

Cambogia, Bali, Thailandia, Myanmar, Laos, Corea del Sud… come abbiamo detto in precedenza, siamo innamorati del sud-est asiatico.
E poi Australia, Marocco, Giordania, Norvegia, Danimarca, Svezia. Budapest, Praga, Sofia, Berlino, Lisbona, Londra, Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda.
Non siamo mai stati in America, l’est ci chiama più forte dell’ovest.

Quali, fra questi Paesi, vi ha colpito di più in positivo e quale vi ha sorpreso più di tutti?

Myanmar, Laos e Cambogia ci hanno lasciato dei ricordi indelebili nel cuore.
Luoghi con una cultura e una storia affascinanti, popoli meravigliosi, sguardi e sorrisi che ti entrano nell’anima.
L’Australia è incredibile, il viaggio che ci ha sorpreso di più, e che non avremmo immaginato che ci sarebbe piaciuto così tanto.
Lo stile di vita, le australian vibes, ti fanno venire voglia di trasferirti

Come vi organizzate quando dovete pianificare un nuovo viaggio?

Noi organizziamo tutto nel minimo dettaglio, pianificando ogni viaggio mesi prima della partenza.
Cerchiamo idee e itinerari consultando blog di altri viaggiatori e, per prendere ispirazione sui contenuti da creare, guardiamo i video di altri creators su Instagram e TikTok .
Abbiamo quaderni pieni zeppi di appunti, nulla è lasciato al caso, anche perché i tempi sono stretti e le cose da fare e da vedere sempre troppe.

Cosa sperate di trasmettere ai vostri followers tramite i vostri contenuti?

Siamo sempre noi stessi, sui social come nella vita di tutti i giorni, e la nostra spontaneità è ciò che i nostri followers apprezzano maggiormente.
Ogni nostro consiglio è sincero, ogni info che diamo è precisa e testata, non parliamo mai di cose che non conosciamo.
Attraverso i nostri video cerchiamo di dare più info possibili e d’ispirare chi deciderà di intraprendere il nostro stesso viaggio.

Parliamo delle collaborazioni. Come vi siete mossi per trovare le prime?

Le nostre prime collaborazioni sono state con attività di zona, per farci conoscere.
Man mano che i nostri contenuti sono diventati più performanti, brands, strutture e locali hanno iniziato a contattarci.

In base a cosa scegliete quale collaborazioni accettare e quali no?

Noi vogliamo dare il massimo alla nostra community e consigliare solo il meglio. Quando riceviamo una proposta di collaborazione, analizziamo e valutiamo se può essere in target con la nostra nicchia. Ci è capitato di rifiutare delle collaborazioni, proprio perché non allineate a ciò che siamo e vogliamo trasmettere.

Quali sono, nella vostra esperienza, i pro e i contro del viaggiare in coppia?

Noi amiamo viaggiare in coppia, ci compensiamo.
A volte capita di discutere ma troviamo sempre la soluzione che rende felici entrambi.
Per viaggiare in coppia ci vogliono tanta affinità, rispetto e pazienza, perché in viaggio tutto è amplificato e, nei momenti di stanchezza, può capitare quella parola detta male.

Vi suddividete i compiti nel vostro lavoro?

Roberto è il driver, Debora guida solo in Italia e poco.
Roberto è il fotografo, videomaker e preparatore di valigie, è super preciso e organizzato.
Pianifichiamo sempre tutto insieme, scriviamo su un quaderno e nelle note del telefono ogni idea che ci passa per la testa.
Creiamo insieme itinerari e cerchiamo le strutture, i ristoranti e le attività da fare.
Debora si occupa dei social, delle collaborazioni e della creazione dei contenuti.

Potete raccontarci qualche aneddoto divertente accaduto durante i vostri viaggi?
E ovviamente anche una volta in cui vi siete comportati da veri “storditi” 

In Myanmar a Debora si erano scollate le Birkenstock e scuciti i pantaloni, siamo entrati in una merceria e abbiamo cercato di far capire a gesti alle gentili commesse che cercavamo una colla mastice, ago e filo.

In Thailandia comprammo due bei cappellini di paglia e salimmo su una barca veloce per un tour senza toglierci i cappelli, che volarono in mare subito dopo la partenza.

A Stoccolma entrammo in un bar e, mentre ci stavamo accomodando, ho dato fuoco alla mia sciarpa con una tea light che era sul tavolino.

E poi Debora in Cambogia che abbraccia un monaco per fare un selfie (poi ho imparato che i monaci non si toccano).
Potremmo andare avanti all’infinito.

Il divertente è quando in Asia ci fermano per scattare una foto con noi, in Corea del Sud volevano tutti farsi una foto con Debora perché è bionda.

Ci sono degli incontri fatti in viaggio che porterete sempre con voi?

I sorrisi dei bambini e gli sguardi degli anziani in Asia ti entrano nell’anima.
La signora che dormiva per strada a Bangkok e si prendeva cura del suo gattino.
Santana, il proprietario della nostra guest house a Bali, che ci ha accolti come figli, facendoci sentire a casa.
La gentilezza e l’accoglienza delle persone incontrate in Giordania.

Avete mai vissuto all’estero? Vi piacerebbe farlo? Se sì, dove e perché?

Non abbiamo mai vissuto all’estero, amiamo abitare in Italia.
Se un domani decidessimo di andare a vivere all’estero, sarà a Bali.

Vi siete mai sentiti in pericolo?

Non ci siamo mai sentiti in pericolo.
Quello che diciamo sempre anche nei nostri racconti è il come ti poni che fa la differenza.
Rispettiamo sempre il culto, il credo e le tradizioni dei Paesi che ci ospitano e questo dovrebbe essere il modo di comportarsi di ogni viaggiatore.
Avete mai dovuto affrontare difficoltà oggettivamente rognose, tipo aver perso il passaporto?

Fortunatamente no ma un anno a Chang Mai abbiamo perso il portafoglio, con soldi e carte di credito.

Viaggiare per voi significa…

Viaggiare per noi è conoscere popoli con culture diverse dalla nostra, immergerci nelle tradizioni e nella storia di Paesi così lontani da noi.
Viaggiare è imparare a guardare con il cuore.
Viaggiare è spogliarsi delle proprie abitudini e certezze.
Viaggiare è uscire dalla propria zona di comfort e imparare ad adattarsi e arrangiarsi.
Viaggiare è sentirsi a casa in mezzo alla folla.
Viaggiare è imparare a non giudicare ed essere compassionevoli verso gli altri.

Cos’avete imparato finora nei viaggi che avete vissuto e quali sono i vostri progetti futuri?

La grande lezione di vita è stata che ognuno di noi è un essere speciale e non esiste chi è migliore o peggiore, saper guardare con gli occhi degli altri ti apre la mente e il cuore.
Il nostro cassetto dei sogni è pieno di viaggi e di Paesi affascinanti che vorremmo visitare, intanto portiamo avanti le collaborazioni che abbiamo con le attività in Toscana e coccoliamo i nostri gatti.

Per seguire e contattare Debora e Roberto:
E-mail: in**@st***************.it

Sito web: storditiontheroad.it
Social:Instagram @storditiontheroad
TikTok @storditiontheroad
YouTube @storditiontherioad

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