Mjøstårnet: l’edificio in legno più alto del mondo è in Norvegia

Mjøstårnet: l’edificio in legno più alto del mondo è in Norvegia

 

di Gianluca Ricci

 

 

Si chiama Mjøsa Tower ed è oggi l’edificio in legno più alto del mondo: si trova nei pressi di Brumunddal, a 150 chilometri da Oslo, sulle rive dell’omonimo lago, e misura 85 metri e mezzo.

 

Un grattacielo di 18 piani interamente realizzato con la legna proveniente dai boschi circostanti di cui l’area, nota per la sua tradizione silvicola, è ricchissima. Il progetto, realizzato dagli architetti dello studio Voll Arkitekter, prevedeva in origine l’edificazione di una struttura abitativa alta 81 metri, ma il completamento della torre HoHo a Vienna, anch’essa costruita utilizzando solo strutture portanti di legno, alta 84 metri, ha imposto un supplemento di progettazione, non semplice da portare a termine, visto che i limiti strutturali del legno sono più sensibili rispetto a quelli di qualsiasi altro materiale da costruzione.

 

Alla fine gli architetti hanno capito di poter sfidare i carichi del vento, che a quell’altezza si fanno sentire, semplicemente – si fa per dire – arrotondando le travi a pergola della parte superiore.

 

Un’operazione apparentemente banale, ma tecnicamente complicata, tanto che per la sua concretizzazione è stata interessata un’azienda specializzata, che ha trovato la soluzione applicando alle travi lo stesso principio applicato nella realizzazione dei pali per le bandiere, la cui estremità superiore è arrotondata proprio per ridurre la forza del vento.

 

La struttura principale dell’edificio è in legno lamellare dalla base fino alla sommità della pergola, mentre i balconi e il vano scale sono realizzati in pannelli xlam, una tecnologia di recente implementazione che ha permesso di alleggerire il peso delle strutture in legno senza pregiudicare però la loro resistenza.

 

Per garantire il peso indispensabile a stabilizzare la struttura, i piani dal 12 al 18 hanno solai in cemento: solo così si è potuto raggiungere un equilibrio statico in grado di garantire il massimo della sicurezza e pure del comfort.

 

Tutti gli altri piani invece sono dotati di solai in legno perché ciò che serviva era raggiungere un peso maggiore nella parte superiore. All’esterno le pareti sono rivestite di pannelli in legno in grado di garantire il rispetto di tutti i parametri di sicurezza e abitabilità richiesti dalla rigida normativa norvegese.

 

Il Mjøstårnet, come viene chiamato in lingua locale, è diventato per questo un edificio simbolo: da un lato architettonico, la prova provata che superare i limiti strutturali del legno si può se si progetta con coraggio e innovazione; dall’altro ambientale, visto che edifici di questo tipo permetterebbero di risparmiare una quantità enorme di CO2 per la loro realizzazione, anche solo limitandosi all’ambito dell’approvvigionamento dei materiali.

 

Che il legno possa diventare la nuova frontiera dell’edilizia sostenibile è testimoniato dal fatto che in molti luoghi del mondo gli studi di architettura si stanno impegnando nella ricerca dei metodi più adatti alla realizzazione di edifici in cui a dominare sia il legno.

 

E senza prendere in considerazione l’aspetto estetico: ammirando i palazzi già edificati e i progetti di quelli che stanno per sorgere, il colpo d’occhio, rispetto a quelli costruiti secondo i canoni tradizionali, è di tutt’altra natura.

 

Buono e bello, dunque, possono andare di pari passo. Per l’economico, forse meglio aspettare qualche anno ancora…