Cosa serve per trovare un lavoro all’estero? E’ facile ambientarsi in un Paese straniero? Sono solo alcune delle domande a cui noi di EazyCity rispondiamo ogni giorno. EazyCity è un’agenzia che dal 2004 aiuta le persone a trasferirsi in Regno Unito e Irlanda, offrendo servizi d’alloggio, corsi di lingua, assistenza alla ricerca di lavoro e viaggi studio in tutto il mondo. Nel 2015 l’agenzia ha anche aperto due uffici in Italia, a Cagliari e Milano, dove Annastella e Chiara offrono una consulenza personalizzata a chi è in cerca di opportunità all’estero. Nel corso degli anni molti clienti sono passati dai nostri uffici, alla ricerca di un’esperienza all’estero che avrebbe permesso loro di cambiare vita. Alcuni sono rimasti, altri hanno cambiato meta, ma per tutti è stato un passo in più per costruire il loro futuro. Riusciamo ad aiutare le persone perché capiamo le loro esigenze. Infatti il team di EazyCity è composto di persone di diverse nazionalità, non solo italiani, ma anche spagnoli, francesi, tedeschi, irlandesi, brasiliani… Ogni persona del nostro team ha vissuto all’estero e capisce come si sente chi si trova in un Paese straniero.
Ecco allora l’esperienza di alcuni membri italiani del Team: Sergio (a Londra da 3 anni), Silvia (a Dublino da 8), Chiara a Milano, ma ha vissuto in Irlanda e in Grecia. Annastella ora vive a Cagliari, ma ha vissuto prima sul Mar Rosso e poi in Irlanda.
SERGIO
Come sei arrivato a Londra? E cosa facevi prima?
Una volta terminati gli studi al conservatorio di Musica di Ferrara nel 2010, decisi di lasciare l’Italia e cominciare a viaggiare e vivere in posti e città che fin da piccolo avevo sempre sognato. Negli ultimi sei anni ho vissuto in città come New York, Toronto ed infine nella magnifica Londra, dove vivo ormai da 3 anni. In precedenza lavoravo come musicista freelance in orchestra e come solista in Italia e in Europa.
Perché hai deciso di vivere un’esperienza all’estero?
La mia volontà di viaggiare è sempre stata forte e, viste le condizioni economiche/lavorative in Italia, decisi di cercare un’esperienza all’estero, all’inizio per un breve periodo di un anno… Ne sono passati sei e vivere all’estero non mi dispiace affatto.
Quali sono le differenze tra lavorare in Italia e lavorare a Londra?
Avere un contratto di assunzione, sentirsi gratificati del proprio lavoro, vivere in ambienti lavorativi molto sereni. Sono le prime tre differenze sostanziali assenti in Italia.
C’è stato un momento in cui ti sei innamorato di Londra?
Mi sono innamorato di Londra durante la mia prima vacanza a 17 anni. Ricordo come se fosse ieri: uscire per la prima volta dalla stazione di undeground di Westiminster e trovarmi di fronte il Big Ben. Amore a prima vista!
Cosa ti piace di più del vivere all’estero?
Opportunità, servizi e onestà della gente.
Non tornerei per:
1) Mancanza di servizi
2) Chiusura mentale
3) Mancanza di opportunità per i giovani
Cosa pensi che serva per andare all’estero? Di quali qualità ha bisogno chi si trasferisce?
Per andare all’estero bisogna avere un buon budget a disposizione in partenza, in maniera da coprire tutte le spese per almeno il primo mese. Dopodichè, tanta dose di determinazione, energia, forza di volontà, voglia di cambiare ed imparare e infine, un fattore ancora più fondamentale, mettersi costantemente in discussione, penso che siano i fattori più importanti per cambiare vita e andare all’estero.
Ripensando al tuo trasferimento all’estero, c’è qualcosa che faresti diversamente? Cosa avresti voluto sapere prima di partire?
Non ascolterei le paure di amici e conoscenti, che da mia esperienza non sono state affatto d’aiuto.
Quale consiglio daresti al tuo io passato in procinto di lasciare l’Italia?
Prima di partire avrei voluto avere una serie di informazioni iniziali, per esempio consigli su come trovare lavoro, alloggio, consigli sul come muoversi in una grande realtà. Tutte quelle informazioni che se acquisite prima della partenza riducono di gran lunga i tempi per la sistemazione inziale.
SILVIA
Come sei arrivata in Irlanda? E cosa facevi prima?
Sono arrivata per migliorare l’inglese dopo la laurea.
Perché hai deciso di vivere un’esperienza all’estero?
Per imparare l’inglese.
Quali sono le differenze tra il lavorare in Italia e in Irlanda?
In Irlanda si puó lavorare in un team multiculturale.
C’è stato un momento in cui ti sei innamorato dell’Irlanda ?
No.
Cosa ti piace di più del vivere all’estero?
Conoscere sempre nuove persone e di diversa nazionalità.
Cosa pensi che serva per andare all’estero? Di quali qualità ha bisogno chi si trasferisce?
Serve molta flessibilità e spirito di adattamento.
Ripensando al tuo trasferimento all’estero, c’è qualcosa che faresti diversamente? Cosa avresti voluto sapere prima di partire?
Rifarei tutto come prima.
CHIARA
Come sei arrivata all’estero? E cosa facevi prima?
Sono arrivata in Irlanda nell’Ottobre 2006. Avevo terminato l’ennesima stagione estiva in Grecia, come assistente turistica, e volevo impegnare l’inverno a migliorare la conoscenza della lingua inglese. Navigando in internet mi sono imbattuta nel sito dell’allora EazyCork. Cercavo una stanza/aiuto nella ricerca di lavoro e loro cercavano un madrelingua italiano con media conoscenza della lingua inglese disponibile a lavorare per loro. Ho inviato il cv e pochi giorni dopo ero a Cork. Voleva essere una parentesi invernale, ma il lavoro mi dava soddisfazioni e mi sono trovata bene sin da subito col team. Sono rimasta quasi tre anni.
Perché hai deciso di vivere un’esperienza all’estero?
Per migliorare la conoscenza della lingua e perché adoro viaggiare immergendomi appieno nella cultura locale. Quale miglior modo se non lavorare direttamente all’estero?!
Quali sono le differenze tra il lavorare in Italia e all’estero?
In Italia, anche quando trovi lavoro, non vieni valorizzato e solo dopo secoli hai forse un piccolo scatto di anzianità. Si va avanti per conoscenze e non per meriti. All’estero esiste davvero la meritocrazia.
C’è stato un momento in cui ti sei innamorata dell’Irlanda?
Ho amato ed amo ancora visceralmente la Grecia. Per quanto riguarda l’Irlanda, ho imparato ad amarla vivendoci e da allora ho anche imparato ad amare le lunghe passeggiate sotto la pioggia.
Cosa ti piace di più del vivere all’estero?
Mi piaceva il continuo contatto con una o più culture differenti, l’apertura mentale e le continue scoperte di differenti modi del vedere la stessa cosa. Paese che vai, usanze che trovi.”
Cosa pensi che serva per andare all’estero? Di quali qualità ha bisogno chi si trasferisce?
In primis ci deve essere una fortissima propensione alle novità ed un grande spirito di adattamento. Si deve essere assolutamente consapevoli che non possono esistere luoghi comuni e, soprattutto, bisognerebbe avere una buona conoscenza della lingua del Paese di destinazione.
“Ripensando al tuo trasferimento all’estero, c’è qualcosa che faresti diversamente? Cosa avresti voluto sapere prima di partire?
Sinceramente? Nulla! Ero più giovane e questo ha reso tutto più bello e avventuroso.
Quale consiglio daresti al tuo io passato in procinto di lasciare l’Italia?
Lascia a casa l’ombrello, il vento lo spezzerebbe comunque.
Come sei arrivata in Irlanda? E cosa facevi prima?
Ho risposto ad un annuncio di lavoro nella sezione estero, trovato su un giornale locale dedicato alla ricerca di lavoro. Ero da poco rientrata dall’ultima stagione come assistente locale per un tour operator nel Mar Rosso a Berenice e, nonostante mi trovassi bene, sentivo il desiderio di cambiare posto. Infatti i miei nuovi colleghi irlandesi, quando ho raccontato le mie ultime esperienze, si sono chiesti come mai fossi passata da un Paese assolato e con clima ideale tutto l’anno, al clima mutevole e molto diverso dell’Irlanda.
Perché hai deciso di vivere un’esperienza all’estero?
Ero già in giro da alcuni anni (ho girato in lungo e in largo il Mar Rosso con una pausa in Grecia), ma da molto tempo avevo il desiderio di andare in Irlanda per migliorare l’inglese e perchè da sempre questo Paese mi ha affascinato.
Quali sono le differenze tra il lavorare in Italia e in Irlanda?
Sicuramente l’Irlanda offre molte possibilità rispetto all’Italia, bisogna però adattarsi molto all’inizio e, migliorando la lingua e aumentando l’esperienza, si può crescere professionalmente. È necessario però darsi molto da fare e rimboccarsi le maniche, se qui ti fai valere, la meritocrazia esiste e il riconoscimento del proprio lavoro pure.
C’è stato un momento in cui ti sei innamorata dell’Irlanda?
Ogni giorno che passava amavo quel Paese e le opportunità che mi stava offrendo. I magnifici ed incontaminati paesaggi hanno poi avuto la meglio su tutto il resto.
Cosa ti piace di più del vivere all’estero?
Convivere con persone provenienti da altri Paesi (ho preferito non vivere con altri italiani per poter praticare di più l’inglese); lavorare in un ambiente giovane e dinamico mi ha permesso di conoscere altre culture e avere a che fare con gente diversa; conoscere il Paese che mi ospitava in tutte le sue sfaccettature; essere totalmente indipendente da molti punti di vista.
Cosa pensi che serva per andare all’estero? Di quali qualità ha bisogno chi si trasferisce?
Per affrontare un’esperienza all’estero bisogna essere sicuramente molto flessibili e avere un grande spirito di adattamento, perchè tutto è diverso dal Paese da cui proveniamo e le difficoltà ci possono essere sia per le cose di tutti i giorni (cibo, orari attività, etc.. ) sia per quelle più importanti (lingua, lavoro, usanze). E poi comunque tutto viene da sé, se si contano gli aspetti positivi di un’esperienza all’estero tutto il resto si sorvola facilmente.
Ripensando al tuo trasferimento all’estero, c’è qualcosa che faresti diversamente? Cosa avresti voluto sapere prima di partire?
Sono soddisfatta dell’esperienza che ho avuto e di quello che mi ha lasciato. Forse col senno di poi avrei cercato di fare qualche corso in più sia per la lingua che per il mio settore lavorativo.
Quale consiglio daresti al tuo io passato in procinto di lasciare l’Italia?
Sono partita molto serena e sicura di quello che stavo per affrontare, anche se all’inizio le difficoltà ci sono state. Ma non ho rimpianti, credo che mi consiglierei di non adagiarmi troppo e cercare diverse esperienze lavorative e professionali oltre a quella che ho fatto e di approffitare di più della possibilità di convivere con persone di altri Paesi, per imparare o migliorare nuove lingue.
Il sito di EazyCity: www.eazycity.com
A cura di Nicole Cascione