Non c’e acqua? Non e’ vero che non c’e’. E’ che non viene utilizzata come si deve

 

Da millenni, le civiltà che volevano evolversi capirono che la base fondamentale per questo è l’avere a disposizione i mezzi basici ma essenziali per la sopravvivenza e una vita sana, fra questi, il iù’ importante era ed è quel liquido prezioso che è l ’acqua. Gli Inca, gli Arabi, i Romani, e altri ancora, si ingegnarono per portare il prezioso liquido nei loro paesi e città, spesse volte affrontando difficoltà ciclopiche a causa del terreno e della mancanza di mezzi adatti per scavare, costruire. Molte volte, le sorgenti si trovavano a centinaia di chilometri dai luoghi prescelti come insediamenti, ma furono così capaci e intelligenti da poter superare tutte quelle difficoltà, ed ancora oggi, se molti non lo sanno, molte di quelle sorgenti e acquedotti funzionano ancora e asservono metropoli… Gli acquedotti che i romani costruirono in tutta Europa ne sono un esempio.

 

E…”qui che succede…?”.

 

Vedo un reportage della delevisione nazionale (del 5 Maggio 2015), nel quale gli abitanti di vari villaggi, cittadine o zone della capitale, si lamentano per la mancanza di somministro di acqua…tre, quattro giorni o più…senza il prezioso liquido o addirittura razionata. I danni che ne possono conseguire, specialmente considerando che siamo in un paese tropicale, nel quale a causa delle temperature e l’umidità, si possono creare focolai di malattie molto pericolose per causa di mancanza di pulizia, per non parlare di disitratazione, problemi psicolologici legati al problema, etc.

 

Riflettiamo un attimo: la Repubblica Dominicana è un paese grande circa come l’Austria e vi vivono circa 10 milioni di persone (in Austria 8 milioni e mezzo. Lo stesso numero di abitanti di New York). C’è spazio. Vi sono risorse, ma non sono utilizzati in forma razionale ed efficace, e non mettiamoci a parlare del problema dell’energia elettrica… Fra tutte le isole che compongono i Caraibi, questa, forse, è l’unica che potrebbe avere risolto l’approvvigionamento dell’acqua , da decenni. In uno dei vari giri che ho effettuato in giro per l’isola e specialmente nell’area della penisola di Samana e Los Haitises, ho potuto constatare che c’è uno spreco enorme del prezioso liquido, il quale, una volta fosse estratto ed incanalato con apposite strutture, potrebbe beneficiare tutta la penisola e forse anche la capitale e cittadine che sorgessero nei pressi di un acquedotto.

 

 

Ho assistito, nella zona di Sanchez, ai momenti nei quali viene aperta l’acqua dall’acquedotto esistente(Vecchio e mal curato) e veicolata a chi vi è collegato: una volta aperti i rubinetti spesse volte, bisogna lasciar scorrere ‘’acqua per vari minuti, per evitare che il fango inondi la casa…

 

Ho altresì visto, in Los haitises, vari luoghi da cui fuoriescono milioni di galloni di acqua dolce al giorno e che che vanno a perdersi inesorabilmente in mare. La Laguna Cristal è uno di questi luoghi, ma ci sono vari altri, in caverne o all’aperto, da cui fuoriesce copiosamente acqua che potrebbe essere utilizzata se estratta a dovere. Con i mezzi di oggi, cosa costerebbe mettere in atto un piano per costruire nuovi e più efficienti acquedotti? Qual’è il problema per il quale questo problema non viene analizzato seriamente e sviluppato? Possono, 10 milioni di persone, non avere ancora, al giorno d’oggi, accesso ad acqua ed energia così come in tutti i paesi civilizzati? Ritengo sia un problema politico, come al solito, così come lo è quello dell’energia elettrica. Purtroppo il clima del mondo sta cambiando. Che si voglia o no, questo problema dovràessere discusso e risolto in questo paese, pena…Il dover importare l’acqua, così come già avviene in isole meno fortunate dei Caraibi e non.

 

Antonio Millemaci

 

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