50 paesi e 100.000km, da Roma a Roma: la sfida di Simona e Daniele

 

Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo”. Nel caso di Daniele e Simona con una pedalata. Il 12 luglio è il giorno in cui il loro sogno diventerà realtà: il giro del mondo in bicicletta. Un viaggio circolare che li vedrà partire da Roma e li vedrà tornare a Roma. 50 Paesi e 100.000 Km percorsi su due ruote, accompagnati solo dalla voglia di scoperta, di avventura e di vita, che li porterà lontano dalle preoccupazioni della società contemporanea, dalle aspettative e le esigenze mai soddisfatte.

 

Daniele e Simona, “Dai sette colli ai sette passi” è il nome di un nuovo progetto che riuscirà a cambiare completamente le vostre vite. Di cosa si tratta?
 

E’ un “sogno” di giro del mondo in bicicletta, passando per i 7 passi di montagna transitabili più alti del mondo, uno per ogni continente. Sette per richiamare i sette colli di Roma, la città che un tempo fu l’umbilicus mundi e la nostra città natale. Sette passi, avendo suddiviso i continenti in Europa Occidentale ed Orientale, Asia, Oceania, America del Nord, del Sud ed Africa. E’ un cambio di vita ed un’impresa sportiva, ma anche un manifesto di cambiamento. Con il nostro viaggio intendiamo dimostrare che è ancora possibile vivere fuori dagli schemi della società moderna. Vivere e viaggiare lentamente, sulla base dei ritmi naturali del mondo e del nostro corpo. Infatti ci siamo posti altri obiettivi, oltre quello sportivo, ovvero:
 

– Raccogliere dei fondi per la World Bicycle Relief, ONG Americana che mobilita piccole comunità dei Paesi in via di sviluppo donando loro biciclette e formando in loco meccanici specializzati. Il 50% delle donazioni in denaro, che perverranno tramite il nostro sito, verranno devolute appunto a WBR.
 

– Spingere le persone verso una forma di turismo sostenibile, un turismo più vicino alle esigenze dei paesi ospitanti che non tenda allo sfruttamento delle risorse, ma ne condivida i benefici. Un turismo lento e completamente al di fuori dei circuiti tradizionali. Di maggiore contatto con le realtà locali. Insomma un turismo che non è turismo, ma la riscoperta del termine “viaggio”.
 

– Promuovere l’uso della bicicletta, dimostrare che se ci si può girare per il mondo, attraversando climi di ogni sorta, quote dai 1.500 metri ai 5.600, vivere, insomma…ci si può anche andare a lavoro in città!

 

Quando e a chi è venuta l’idea di questo bellissimo progetto?
 

L’idea è tutta di Daniele. Dopo il suo viaggio in bicicletta da Madrid a Roma, ha deciso che questo sarebbe stato il suo modo di vivere il mondo e da allora ha cominciato a pensare a questo progetto. I passi sono venuti dalla passione per la montagna.

 

Quanto tempo avete impiegato per programmare tutto? E soprattutto siete riusciti a programmarlo fin nei minimi dettagli?
 

La vera organizzazione, quella tecnica, di ricerca partners, materiali, è cominciata circa 6 mesi fa ed è tuttora in corso. Impossibile programmare un viaggio del genere nei minimi dettagli, la variante “imprevisto” è la maggiore ed è anche quella che ci affascina di più. La vita di ogni giorno è dettata dal calcolo di ogni variabile: prendo il treno a quest’ora altrimenti poi perdo la coincidenza, esco alle 7 altrimenti arrivo tardi in ufficio e così via…La nostra scelta è anche spinta da questa esigenza di imprevedibilità, di lasciare che sia il cammino stesso a dettarci la strada.

 

Qual è il vostro itinerario di viaggio?
 

E’ talmente ampio che temo non basterà questa intervista! Sono più di 50 Paesi e 100.000 km!!! Comunque proviamo a riassumerlo.

Partiremo da Roma il 12 luglio, da Piazza del Campidoglio (invitiamo chi è a Roma a venirci a salutare e di munirsi di bicicletta per accompagnarci nella nostra prima tappa, Roma – Formello) e ci dirigeremo al confine con la Francia, percorrendo la Via Francigena, per fare il primo passo, il Col de la Bonette. Ci godremo poi l’arco alpino, dove contiamo di dare sfogo alla nostra passione per la montagna, e poi svalicheremo verso la Slovenia, Serbia, Bulgaria fino ad arrivare, attraverso la Turchia, nell’Asia Centrale. Da qui verso la Cina, Tibet, Nepal ed il Sud-Est Asiatico per arrivare in Australia, passando per l’Indonesia. Poi in volo verso il Nord America, dove percorreremo tutta la TransAmericana dall’Alaska alla Terra del Fuoco. Poi risalendo l’Argentina, raggiungeremo il Brasile, dove in areo o in nave o in pedalò, arriveremo in Sud Africa, da qui percorreremo la costa orientale sulla base dei visti e dei permessi. Per rientrare poi in Italia percorrendo la Via Francigena del Sud. Insomma un viaggio circolare che da Roma parte e a Roma torna.

 

 

 

Il giro del mondo vi porterà a stare lontani diversi anni. Cosa vi porterete dietro durante il viaggio e cosa invece volutamente vi lascerete alle spalle?
 

Ci porteremo dietro la voglia di scoperta, di avventura, di vita. Ci lasceremo dietro le preoccupazioni della società contemporanea, le aspettative e le esigenze mai soddisfatte. Ma ti riferisci ai beni materiali? Perché altrimenti la lista è lunga, sia delle cose che porteremo sia delle cose che saremo costretti a lasciare.

 

Come riuscirete a sostenervi economicamente?
 

Premesso che è un modo di vivere e viaggiare a bassissimo costo, dormiremo prevalentemente in tenda, usufruiremo di ospitalità tramite siti di couchsurfing o warmshowers, mangeremo cucinando con il nostro set da campeggio. Daniele, da quando ha cominciato a pensare a questo progetto, ha cominciato a mettere da parte dei soldi. Io sto vendendo l’auto, poi potrò contare sull’aiuto dei genitori e su qualche soldo da parte messo nel tempo. Per il resto speriamo in donazioni sul sito e stiamo lavorando a progetti che potrebbero darci una forma di sostentamento lungo il cammino. Naturalmente prevediamo anche di fermarci a lavorare dove possibile.

 

E come riuscirete invece a superare l’ostacolo linguistico? Poichè sicuramente viaggerete in Paesi diversi….
 

I popoli, le persone, migrano da sempre, è nel DNA umano, solo che lo abbiamo dimenticato e la lingua non è mai stata un ostacolo bensì una ricchezza. Parliamo entrambi le lingue più diffuse, inglese, spagnolo, francese. E comunque faremo una breve infarinatura di russo, almeno per leggere i cartelli.

 

Un viaggio come il vostro richiede sicuramente una notevole forza fisica. Da quanto tempo vi preparate?
 

Causa l’organizzazione flash, sono solo 6 mesi che stiamo lavorando al progetto assieme ai nostri lavori abituali, abbiamo pochissimo tempo per allenarci. Ci muoviamo entrambi su Roma solo in bicicletta, ogni giorno. E recentemente abbiamo fatto un viaggio di 8 giorni in Sicilia che comunque ha rappresentato un ottimo allenamento.

 

Qual è l’attrezzatura e l’equipaggiamento che porterete con voi?
 

Sono molte le cose che porteremo. L’essenziale sono: tenda, fornello, sacchi a pelo per inverno ed estate, abbigliamento invernale ed estivo, generatori di energia “pulita” per ricaricare l’attrezzatura tecnica (macchina fotografica, computer ed altri dispositivi), piccoli pezzi di ricambio per la bici e medicinali di base. Prevediamo un “bagaglio” intorno ai 40 kg.

 

 

 

Cosa ne pensa chi vi è vicino?
 

Un misto di eccitazione e paura. Sono fieri della nostra scelta, ma naturalmente molto spaventati da ciò che dovremo affrontare. Puntiamo comunque a stare lontani da casa e dalle nostre famiglie per i prossimi 4 anni e questo di certo non li fa stare sereni. Alla paura si mescola invece l’eccitazione e l’orgoglio di far parte di un progetto così importante.

 

Quali sono le vostre aspettative?
 

Ci aspettiamo e ci auguriamo di poter viaggiare serenamente, di conoscere un mondo diverso da quello che leggiamo ogni giorno sui giornali. Un mondo fatto ancora di solidarietà ed apertura verso il prossimo.

 

Qual è il vostro stato d’animo pre-partenza?
 

Siamo talmente tanto immersi nell’organizzazione e nei rispettivi lavori (entrambi stiamo ancora lavorando a tempo pieno), che ancora non abbiamo avuto modo di soffermarci sulle nostre emozioni. Di certo sappiamo che non vediamo l’ora di montare in sella e partire, le emozioni verranno sicuramente tutte assieme in quel momento!

 

 

 

I nostri contatti sono: in**@be*******.net

Figli dell’era tecnologica abbiamo impostato il progetto affinché sia visibile all’interno di tutti i social, per cui potete seguirci tramite la pagina web www.becycling.net

pagina facebook www.facebook.com/becycling.net

twitter @BecyclingNet dove abbiamo lanciato l’hashtag #becycling , poi ancora google+ “Dai sette colli ai sette passi” ed instagram becycling.

Praticamente siamo ovunque! #Becycling, BeEverywhere!

 

A cura di Nicole Cascione