Innamorarsi (di qualcuno o di se stessi) al Templo de Debod

 

Quello che mi piace di Madrid è Madrid, cioè tutto. Le strade, i bar, la gente, i turisti italiani con le Hogan, gli Erasmus che si aggirano per la città sempre e comunque con una birra in mano… io a volte mi siedo in un angolino qualsiasi di una qualsiasi strada del centro, mi metto a guardare la gente che gira por Madriz, e penso che qui si sta bene.

 

Poi però ci sono anche dei momenti in cui più che guardare la gente voglio sentire la calma, e li la cosa si complica. Esiste a Madrid un luogo dove è possibile trovare la pace, ascoltare il silenzio e abbandonarsi ai pensieri tranquilli? Io penso di no, ma il luogo che più si avvicina a questo vago concetto di calma e di tranquillità è il Templo de Debod. Questo particolarissimo parco, giardino o congiunto di edifici (che dir si voglia) è un po’ la prova che a Madrid abbiamo di tutto, anche pezzi dell’Egitto! Il Templo è infatti un regalo che nel relativamente lontano 1968 l’Egitto fece alla Spagna, come riconoscimento per l’aiuto che la penisola aveva prestato per salvare i templi di Nubia, in pericolo di distruzione (fu prima smontato in Egitto, trasportato a Valencia via mare e poi a Madrid su dei camion, però poi essere rimontato). Anche l’Italia ricevette un tempio in regalo, proprio per lo stesso motivo: il luogo di culto di Ellesiya, che si trova attualmente nel Museo Egizio di Torino. Però siccome los madrileños son gente callejera (cioè da strada) e non da luoghi chiusi qui si decise di piazzare i reperti archeologici vicino a Plaza de España, e costruirci attorno un luogo di relax, dove passeggiare, innamorarsi e guardare meravigliosi tramonti.

 

 

Ed ecco che la curiosa contraddizione di Madrid qui si concretizza nell’architettura: Plaza de España è uno spiazzo quasi senza personalità, con edifici di un gusto modernista di discutbile bellezza che si affacciano, imponenti e volgari, sulla statua di Don Quijote e Sancho. A pochi metri invece facciamo un salto nella storia: il Templo de Debod, dedicato ad Amón, divinitá dell’aria e del vento, ha ben 2200 anni! Passeggiando attorno alla struttura noterete differenze di colore nei vari blocchi che la compongono: perchè? La sua ricostruzione in Spagna fu fatta seguanto la tecnica chiamata anastilosi, cioè collocando elementi originali con altri ricostruiti (e quindi di differente colore) per poter distinguere gli elementi antichi dai nuovi. Sebbene il tempio abbia un valore artistico indiscutibile fino al 2007 è stato scenario delle attivitá più disparate: cinema all’aperto, spettacoli teatrali, feste e (ovviamente) botellones, cioè grandi bevute di gruppo.

 

Questo fino a quando la Dirección General de Patrimonio Histórico di Madrid ha dichiarato il Templo de Debod Bene di Interesse Culturale. Da allora la natura di questo luogo è profondamente cambiata, trasformandosi in un’oasi tranquilla dove rilassarsi e, perchè no, viaggiare indietro nel tempo. Soprattutto questo è il luogo ideale per sendersi con l’innamorato, lasciarsi circondare dai rossi, gialli, verdi, azzurri e blu del tramonto, giurarsi amore eterno e riposare un po’ prima di lanciarsi nella frenesia della cittá. 

 

Chechi

www.vivereamadrid.it

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