Da Livorno a Sidney: i CIP “Best New Generation Electro” agli MTV Digital Days

 

The C.I.P., composto da Michele Scheveger Simone Cavalli, è un duo livornese che suona musica electro pop. La band, nata in Italia ed esportata in Australia con base a Sidney, ha da pochi mesi vinto gli MTV Digital Days nella categoria "Best New Generation Electro". La scelta di esportare la propria musica in Australia nasce dalla consapevolezza che il panorama australiano, oltre ad offrire milioni di possibilità in più, è in continuo sviluppo ed è ricco di fonti di ispirazione.

 

Come e quando nascono i The C.I.P.?

Dopo alcuni anni di transizione abbiamo trovato l’equilibrio perfetto a fine 2013, quindi è da lì che ci siamo formati.

 

Da chi è composto il duo?

 

Siamo Michele Scheveger e Simone Cavalli.

 

 

Che emozione avete provato nel vincere gli MTV Digital Days nella categoria "Best New Generation Electro"?

 

È stata sicuramente una grandissima emozione! Eravamo alla Reggia di Venaria, in questa grande stanza/teatro con centinaia di ragazzi dietro e la giuria davanti, appena abbiamo visto la nostra foto sul grande schermo e sentito il nostro nome, ci è sembrato di vivere in un sogno.

 

Cosa vi piace trasmettere con la vostra musica?

 

Ci piace trasmettere sensazioni, quello che viviamo nelle nostre menti, immagini e proiezioni di un altro mondo.

 

Quanto lavoro c’è dietro ogni vostro pezzo?

 

C’è moltissimo lavoro, niente è casuale e ci teniamo che tutto sia perfetto, a costo di stare svegli la notte.

 

Da cosa traete ispirazione per i vostri testi musicali?

 

Michele: Ho uno stile di scrittura molto astratto, a volte illogico che, la maggior parte delle volte, si rifà ad immagini e visioni estetiche. Sicuramente quello che più mi influenza nello scrivere è aver la fortuna di viaggiare spesso, vedere posti totalmente diversi, come gli spazi immensi del Paese in cui vivo, l’Australia.

 

 

Quali sono invece i vostri modelli musicali?

 

Ne abbiamo moltissimi e a volte è davvero difficile scegliere e impostare una canzone su un determinato modello, perché spesso influenze diverse tendono a mischiarsi; partiamo dai Depache Mode fino ad arrivare a band come Chvrches e producer elettronici come Jon Hopkins.

 

Da quale esigenza nasce la scelta di esportare in Australia la vostra musica e perché proprio l’Australia?

 

Perché l’Australia è il Paese in cui vivo e in cui mi sto stabilendo ed è un Paese stupendo. Visto che scrivo in inglese le scelte erano poche: oltre all’Australia sarei potuto andare in America (ma è difficilissimo vivere a causa del visto e di problemi burocratici) o in Uk, ma c’è ancora più competizione lì e gli “italiani” abbondano.

 

In Italia quanto spazio c’è per la vostra musica e per la musica electro pop in generale?

 

Ce n’è abbastanza e siamo contenti per come stia andando, penso però che non si sia pronti per un ascolto più dettagliato, perché semplicemente tante cose non sono ancora arrivate.

 

Quanto è difficile oggi in Italia riuscire ad emergere in campo musicale?

 

È sempre difficile, anche se ci sono maggiori possibilità rispetto al passato, ma niente è mai dato per scontato.

 

 

L’estero, in tal senso, offre una marcia in più?

 

Direi di sì, semplicemente per il fatto che hai milioni di possibilità in più.

 

Quali sono i vostri progetti futuri?

 

Vorremmo girare un altro video per il secondo singolo “The Pretender” e continuare con la promozione del primo e dell’album in Australia.

 

 

A cura di Nicole Cascione

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