Lasciare tutto e trasferirsi a vivere e lavorare Olanda, Raffaella Amato

  

Raffaella Amato esercitava la professione di avvocato in Italia, quando nel 2004, ha deciso di abbandonare lavoro e Paese natio per trasferirsi nella cittadina olandese di Harderwijk. Dopo un primo periodo di difficoltà, legato alla lingua e al dover ricominciare tutto da capo, è riuscita a realizzarsi professionalmente ed attualmente, oltre ad essere un avvocato free lance, insegna in una scuola serale.

Raffaela ti sei trasferita a Harderwijk nel 2004, a cosa è dovuto il tuo trasferimento?

Mi sono trasferita qui per amore, poiché ho sposato un uomo olandese.

Quali sono state le prime cose che hai fatto, appena sei arrivata a Harderwijk?

Ho fatto dei giri di ricognizione per vedere dove erano situati i vari luoghi di riferimento come le banche, il comune, i diversi supermercati, ecc.. Poi mi sono iscritta al comune ed ho cercato una scuola per imparare l’olandese.

Hai una figlia di 19 anni che all’epoca del trasferimento ne aveva 11. Come ha vissuto quei momenti?

Per i bambini é molto più semplice che per gli adulti. I primi 2 mesi, ha avuto qualche difficoltà con la lingua, ma dopo 3 mesi era in grado di parlare fluentemente l’olandese e frequentava una normale scuola locale.

Come sei riuscita a non farle pesare il cambio radicale di scuola, di ambiente, di amici…?

Sinceramente non ho fatto nulla di particolare, le dicevo solo che se fossimo state male saremmo tornate in Italia. Ma lei si é abituata molto presto.

Nel tuo caso invece, come hai vissuto il trasferimento?

Per me é stato molto più difficile, perché ho dovuto ricominciare tutto da capo, anche se parlavo molto bene l’inglese. Sono andata a scuola un anno per imparare l’olandese che ora parlo fluentemente. Ho avuto anche problemi con il lavoro, perché qui se hai una professione tecnica da ingegnere, logistic managers, ICT specialists, customer services hai maggiori possibilità di trovare lavoro, ma questo purtroppo non era il mio caso. 

Perché, di cosa ti occupavi?

In Italia ero avvocato.

E ora?

Continuo ad esercitare anche qui la mia professione, ma free lance, cioè esercito senza vincolo di subordinazione con un datore di lavoro. Ho il mio sito internet e i clienti mi trovano in questo modo.

Tra l’Italia e l’Olanda ci sono delle differenze nell’ambito relativo alla tua professione?

Sì, certamente. Qui é tutto più semplificato e i clienti sanno che devono pagare, in Italia sembra quasi che ti facciano un favore.

Oltre alla professione di avvocato, insegni in una scuola. Ci racconti qualcosa riguardo quest’altra esperienza professionale?

Insegno di sera, presso la Dante Alighieri, ad adulti amanti della lingua e della cultura italiana. Alla Dante assumono solo madrelingua che abbiano un titolo universitario. E’ un’esperienza molto interessante e divertente.

Invece per quanto riguarda il sistema scolastico, tu come mamma di un’adolescente avrai avuto sicuramente delle esperienze in merito. Quali differenze hai potuto riscontrare tra il sistema italiano e quello olandese?

Il sistema italiano é molto più teorico, qui in Olanda accompagnano molto spesso agli studi, degli stage nelle aziende. Dovendo dare un giudizio, il sistema italiano, se ne hai la voglia e le capacità, ti consente di acquisire più conoscenza, ma quello olandese ti mette in contatto molto più direttamente col mondo del lavoro.

E’ più facile crescere un figlio in Italia o in Olanda?

In Olanda, senza dubbio.

Cosa puoi dirci di Harderwijk? Quanto costa viverci?

Per vivere in due ad Harderwijk, devi disporre di almeno € 1.800,00/2.000,00 mensili netti. Gli affitti variano a seconda della grandezza della casa e del tipo (appartamento o case single) e comunque generalmente non vanno al di sotto di € 500/600 mensili. Il cibo é meno caro che a Roma e in generale, la qualità della vita é superiore a quella italiana. 

Se volessi trasferirmi a Harderwijk o in Olanda in generale, a chi dovrei rivolgermi per la ricerca di un lavoro? C’è qualche ufficio specializzato, qualche sito internet o quant’altro?

Sì certo, ci sono vari uffici di collocamento anche per Expats, per esempio: Undutchables, Adamsrecruitment ed altri.

Ormai sono 8 anni che vivi fuori dall’Italia, hai conservato qualcosa del tuo essere italiana?

Sono rimasta italiana all’80%, credo anche perché mi sono trasferita da adulta.

Cosa hai preso invece della cultura olandese?

Ho acquisito un po’ del loro modo di pensare, più lineare ed onesto del nostro. Qui, chi tenta di fregare il prossimo nelle piccole cose di tutti i giorni, é considerato un cretino. Ho imparato ad avere maggiore rispetto e amore per gli animali e a parlare a voce più bassa quando sono in pubblico. Insomma, piccole cose. Qui si vive in modo diverso, più rilassati e senza ansie particolari.

Purtroppo da noi in Italia la situazione è alquanto critica…

La situazione italiana ha assunto aspetti incredibili e si trova a vivere un momento di crisi estrema, che non credo si risolverà in tempi brevi. Purtroppo il problema é stato sottovalutato per troppi anni e ai politici non é mai interessato risolverlo. Ora ci troviamo ad un punto in cui i giovani non sanno più cosa devono fare per avere un futuro accettabile e gli adulti non hanno più certezze.

Ti andrebbe di concludere l’intervista con un messaggio per tutti coloro che ci stanno leggendo?

Vorrei dire a tutti coloro che leggeranno la mia intervista, che a volte nella vita bisognerebbe avere il coraggio e l’incoscienza di ricominciare, per non ritrovarsi poi a vivere di rimpianti.  

  

Avvocato Raffaela Amato

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 A cura di Nicole Cascione