Luca: un’esperienza in Francia e tanti progetti per tornare in Italia

 

A volte partire non è sempre la cosa migliore”. Questo è quel che afferma Luca, che insieme alla sua compagna, due anni fa si è trasferito nel Nord della Francia in cerca di una sistemazione migliore per entrambi. Purtroppo non tutto è andato come avevano previsto, complice la difficoltà della lingua e la scarsa conoscenza della cultura francese, Luca continua a sentirsi sempre uno straniero: “Non conosco nulla della storia francese, battute, frasi di canzoni, modi di dire. Non so nulla perché non fanno parte della mia vita”. Così, ad un certo punto, ha iniziato a farsi largo la decisione di un rientro in patria.

 

Luca, quando e per quale motivo ti sei trasferito nel nord della Francia?

 

Ormai sono due anni che ci siamo trasferiti, dopo anni di tira e molla abbiamo deciso di fare il grande passo. Il nord è stata una scelta obbligata, qui abbiamo dei parenti e un aggancio non fa mai male.

 

 

 

Quali sono i motivi che ti hanno spinto a prendere questa decisione?

 

I motivi sono diversi, prima di tutto il lavoro. In Italia lavoravo solo io, mentre qui lavoriamo tutti e due. Poi ha giocato molto anche la curiosità di provare a cambiare la nostra vita.

 

Di cosa ti occupavi in Italia? Ed ora invece di cosa ti occupi?

 

In Italia ero un capo officina di una concessionaria auto, mentre qui sono un semplicemente l’ultimo arrivato.

 

E’ stato difficile trovare una nuova occupazione lavorativa in terra francese?

 

Assolutamente no, ho trovato lavoro in tre mesi, lasciando un solo CV. Il tutto senza saper parlare francese.

 

 

 

Durante il nostro colloquio mi ha colpito molto una tua affermazione: partire non è sempre la cosa migliore. C’è un po’ di amarezza in queste parole….potresti spiegarci il perché?

 

Nessuna amarezza, solo una semplice riflessione. Si sente sempre parlare del partire, come se questa fosse la soluzione a tutti i nostri problemi. Purtroppo non è cosi! Prendiamo ad esempio il mio caso. Avevo problemi in Italia, ho problemi anche qui! Sicuramente non gli stessi, ma sempre problemi sono. Con la differenza che risolvere problemi nella mia lingua e nel mio Paese risulta più semplice che doverlo fare in un’altra lingua e in un altro Paese. Quindi….

 

Quali sono le difficoltà contro cui ti sei scontrato dopo il tuo trasferimento?

 

Le difficoltà non sono arrivate subito, ma da quando sono arrivate non sono più terminate.. Burocrazia, legislazioni, lingua, lavoro, etc. Diciamo che la lingua è il problema principale, non è facile integrarsi senza saper parlare bene.

 

E per quel che riguarda le difficoltà culturali?

 

Sarò di parte, ma un italiano ha una marcia in più. Vede le cose a colori ed esce dagli schemi, qui invece o è bianco o è nero, non ci sono le sfumature. Se una cosa si fa così, si fa così e basta, e questo accade sia sul lavoro che nella burocrazia.

 

Hai detto che vorresti tornare, insieme alla tua famiglia, in Italia. Cosa vi ha portato a maturare tale decisione?

 

L’idea è quella di tornare a casa, non so come, ma vogliamo tornare. La decisione l’abbiamo presa un po’ per caso. Qui siamo in affitto, in una casa con dei problemi, per cui si prospetta l’ennesimo trasloco. Nel discutere della cosa è venuta fuori questa frase: “Piuttosto che un altro trasloco ce ne torniamo a casa”. Poi è venuta fuori anche la possibilità di un buon lavoro per me in Italia, così è scattata la possibilità di un eventuale rientro in patria.

 

Attualmente lavorate entrambi. Non sarebbe un grosso rischio lasciare il lavoro per rientrare in Italia, in un Paese che attualmente non è in grado di offrire molto a chi ci vive?

 

Qualcuno diceva che non sono i soldi a fare la felicità! Ti posso assicurare che aveva ragione. E’vero che qui lavoriamo entrambi, ma tra tasse, affitto e costo della vita si fa fatica ad arrivare a fine mese, come lo si faceva in Italia.

 

 

 

Hai anche affermato di sentirti sempre uno straniero nel luogo dove vivi attualmente. In quali ambiti senti maggiormente questo disagio?

 

Sarò sempre uno straniero perché non conosco nulla della storia francese, battute, frasi di canzoni, modi di dire. Non so nulla perché non fanno parte della mia vita. Ma la cosa peggiore è la mancanza di autonomia, per qualsiasi cosa devo chiedere o delegare. Anche la cosa più banale risulta difficile.

 

Tornati in Italia, cosa farete? Quali sono i vostri progetti?

 

Probabilmente torneremo a sorridere. Di progetti ed idee ne abbiamo tante, questa esperienza ci ha sicuramente fatto crescere, conosciamo i nostri limiti e i nostri punti di forza. Ora sappiamo cosa vogliamo, niente di elaborato o irraggiungibile. I sogni devono rimanere nel cassetto, ora vogliamo solo vivere serenamente come fanno tanti italiani.

 

Se avessi la possibilità di cambiare qualcosa della tua vita, su cosa ricadrebbe la tua scelta e perché?

 

Di errori e scelte sbagliate ne ho fatte tante, ma le ho fatte di testa mia e queste scelte mi hanno portato ad essere quello che sono ora e sono felice di quello che sono diventato e di quello che, giusto o sbagliato che sia, sono riuscito a fare, quindi credo che cambierei poco e nulla della mia vita!

 

Pentito di essere partito?

 

No, questa esperienza mi ha aiutato a crescere e la consiglio a tutti coloro che ne hanno la possibilità.

 

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A cura di Nicole Cascione