Tenko, la musica per raccontare la vita

 

Tenko è un artista che trae il personaggio dalla sua identità quotidiana. Nasce artisticamente al fianco di suo fratello Scriba. Insieme realizzano due dischi: "Emicrania" e "Hardcorebaleni" da cui vengono estratti diversi singoli. Tra questi: Check One Two" (feat. Dj Danko): un brano che celebra l’hip hop, presentato da un videoclip dedicato a tutti gli emigranti. Il suo intento è quello di fare musica vera per la gente vera, che lotta ogni giorno sotto ogni aspetto: contro le ingiustizie dello Stato, contro le falle abissali della sanità, contro il tempo quando il tempo è denaro.

 

Chi è Tenko e come nasce?

 

Tenko è un maestro di cerimonia hip hop, nato e cresciuto in un comune sperduto della provincia barese. Ho iniziato ad ascoltare rap verso i sedici anni, ma prima di innamorarmi del suono crudo, rude e vero dell’hip hop, ero già innamorato delle rime, infatti ascoltavo molto De Andrè e Giorgio Gaber. Sono un fedele del “boom bap”, ogni giorno cerco di migliorare il mio livello e ogni volta che ho l’opportunità di esibirmi dal vivo, cerco con ogni mezzo di divertirmi e far star bene la gente che viene alle serate per pensare il meno possibile ai problemi lì fuori. Sono convinto che la musica sia lo spazio ideale in cui muoversi per crescere, condividere e migliorare le cose qui.

 

Hai realizzato il videoclip Check One Two con 20 italiani residenti all’estero. Quando e come è nata quest’idea? E quale messaggi intendevi trasmettere?

 

L’idea è nata l’estate scorsa, in veranda da Carmine (primo ideatore e produttore del progetto). Noi abbiamo sempre coltivato l’idea di unione, il desiderio di abbattere ogni confine e pregiudizio. E questa volta volevamo far cantare le nostre liriche ai tanti italiani sparsi in giro per il mondo, che hanno lasciato i colori e gli odori della propria terra per cercare di meglio altrove, con tutti i rischi e i sacrifici che comporta una decisione del genere. “Check one two” è un pezzo che dice un po’ come stanno le cose dentro e fuori di noi, descrive come la vediamo e soprattutto è un “allelluja” perché abbiamo detto chiaramente che noi vogliamo fare questo e che quando facciamo il rap, che sia serio, triste o spensierato, ci sentiamo lì “dove il blu del cielo sta con il blu del mare”.
Il messaggio è che qui in Italia (e nel sud soprattutto) è dura far emergere le proprie capacità e il proprio talento. Sei costretto a mollare tutto e andare via.

 

 

Cosa desideri trasmettere con la tua musica e con i tuoi video?

 

Cerco di far musica vera, per la gente vera che lotta ogni giorno sotto ogni aspetto. C’è chi lotta contro le ingiustizie dello Stato, chi contro le falle abissali della sanità, chi contro il tempo quando il tempo è denaro e c’è chi lotta contro la fine del mese. Io e la mia musica stiamo dalla parte delle persone che vogliono evolversi ed evolvere. Ma il messaggio che voglio far passare più di ogni altra cosa è che io, quando rappo, mi diverto. Voglio trasmettere questo senso del “divertimento serio”. Dobbiamo andare alle serate per divertirci. Sto vedendo sempre più ambienti “ostili” all’entusiasmo. Se vai a una jam o a un party e c’è un dj che mette musica, vuol dire che sei nel posto giusto per divertirti e non per andare in paranoia.

 

Quanto lavoro c’è dietro ogni tuo videoclip?

 

C’è tanto lavoro! E’ un brainstorming continuo tra me e Carmine. Ogni lavoro è una corsa contro il tempo e a ogni video clip c’è sempre l’intoppo che blocca tutto per giorni. In più noi non facciamo solo questo, quindi intrecciamo con nodi ben stretti lavoro e musica. Ma va bene così, più lavori sodo più il tuo raccolto sarà abbondante.  

 

 

Prima o poi emigrerai anche tu all’estero?

Ci penso spesso.. e sicuramente emigrerei se dovessi ritrovarmi senza lavoro e nessuna speranza di una vita dignitosa qui. Sono andato a trovare degli amici all’estero e in quell’occasione ho conosciuto alcuni italiani che non tornerebbero in Italia nemmeno tra cent’anni.

È inutile, in alcune nazioni si vive meglio perché c’è una maggiore organizzazione. Qui in Italia, ci sono certi meccanismi che vanno “oliati” perché si possa procedere. C’è la chiesa e c’è la mafia. La costituzione italiana ogni giorno se la gioca con i dieci comandamenti e le leggi spietate dei vari “uomini d’onore”. Ovvio che un talento, un cervello prodigioso qui perderebbe tempo prezioso solo per combattere queste barriere che, sarà una mia impressione, si fortificano ogni giorno di più.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Continuare a fare tanta musica e portare in giro i miei messaggi in rima continuando a divertimi. Insomma il mio progetto futuro è: continuare.


Per contatto email, te**********@gm***.com 

Fb: www.facebook.com/tenkobloodlaire/

www.youtube.com/watch?v=YcYg9u-vVIo&feature=youtu.be

 

A cura di Nicole Cascione