Via abiti e cellulari, arriva a Londra il primo ristorante per nudisti

 

Non solo spiagge. Adesso si potrà andare nudi anche al ristorante. Via cellulari e abiti, mangiare non è stato mai così naturale. L’iniziativa nasce a Londra – da sempre città innovatrice e attenta alle ultime tendenze – dove a giugno aprirà il primo ristorante per i nudisti che promette ai suoi futuri clienti di renderli liberi dalle costrizioni e dalle dipendenze della vita moderna.

Il Bunyadi, questo il nome della nuova avventura gastronomica inglese, per il momento sarà un temporary-restaurant ma se avrà successo diventerà permanente. Le premesse per adesso ci sono tutte, basti pensare che la lista delle prenotazioni è già lunghissima. In poco tempo, infatti, il sito del Bunyadi è stato preso d’assalto e la quota di prenotati ha raggiunto già 38mila iscritti.

«Entrerete in un mondo segreto, che ricorda la Pangea – promette il sito – liberi dai telefoni, dalle luci elettriche e addirittura dai vestiti, per ritornare alle origini, in cui tutto era fresco, libero e inalterato dalle catene della vita moderna». Ovviamente tutto sarà “nature”. Il menù prevede piatti a base di ingredienti naturali e a chilometri zero cucinati sulla griglia riscaldata con il fuoco a legna. Ci saranno portate per i vegani e per i non vegani. I piatti saranno in terracotta e le posate commestibili. Il Bunyadi, che prende il nome da una parola hindi che significa naturalè, avrà una parte riservata ai clienti nudisti con uno spogliatoio a loro disposizione e dove anche il personale sarà completamente nudo – fatta eccezione per gli chef, per chiari motivi di igiene -, e una parte per chi ancora non si sente pronto a questo tipo di esperienza. Il ristorante, infatti, si divide in varie zone, una delle quali riservata a chi non vuole spogliarsi.

 

Per chi decide di mangiare nudo ci sarà un’accompagnatrice che condurrà i clienti dapprima nel bar, dove tutti sono vestiti, per prendere un aperitivo. Poi gli mostrerà lo spogliatoio dove verrà consegnata loro una vestaglia. A quel punto si potrà accedere alla zona nudisti, illuminata solamente da candele, così da rendere anche meno visibili le parti intime. Se gli ospiti si sentiranno a proprio agio, allora decideranno di togliersi la vestaglia. Gli ideatori sono convinti che in questo modo i clienti si rilasseranno e potranno godere appieno della loro cena. Se non altro perché non avranno nessun posto dove riporre il cellulare. Non sarà inoltre consentito fare fotografie, con buona pace dei più appassionati food Instagramers.

«Crediamo che la gente debba avere la possibilità di godersi una serata senza impurità: niente sostanze chimiche, niente colori artificiali, niente elettricità, niente telefonini e, per chi lo desidera, niente vestiti – ha spiegato l’ideatore del ristorante, Seb Lyall – . L’idea è di sperimentare la vera liberazione».

Una liberazione che si esplica anche nell’arredamento davvero minimal: i paraventi in bambù naturale e l’illuminazione con le candele rendono il ristorante un posto discreto, per mettere a proprio agio anche i più riservati. Il costo va dalle 55 e 65 sterline a persona, con cibo, bevande e degustazioni incluse. L’ordine sarà quello del "primo arrivato, primo servito".

Per ora il ristorante dovrebbe rimanere aperto solo 3 mesi e considerando che i posti a sedere sono solo 42 difficilmente si riuscirà a soddisfare tutte le persone in lista di attesa. Ancora top secret la location, ma sembra che si troverà nel centro della capitale inglese. Pochi i dettagli finora trapelati, se non qualche foto sul sito del locale.

L’idea, in realtà, non è nuova. Nel cuore di New York, a Manhattan, alcuni locali una volta al mese danno vita al “Clothing Optional Dinner”, un’iniziativa avviata su impulso di un naturista. Uno dei ristoranti che più di frequente partecipa all’iniziativa è il Dorian’s nell’Upper West Side. In questo elegantissimo locale una volta al mese si celebra la serata in cui ogni persona se vuole, può liberarsi da ogni costrizione fisica e mentale.

 

 

Di Enza Petruzziello