Eugenia Tempesta, giovane attrice di grande successo in Italia e all’estero

 

Eugenia Tempesta è un’attrice italo-vietnamita.“Una vita da sogno”, il film di Domenico Costanzo in cui ha lavorato come protagonista, è il lavoro che le ha dato la forza di credere in ciò che faceva. A New York ha studiato in una delle più prestigiose scuole di recitazione al mondo, la Lee Strasberg Theatre and Film Institute, dove si è scontrata con la realtà di giovani attori-registi-sceneggiatori provenienti da tutto il mondo. Attualmente interpreta il personaggio Ling, nella fiction “E’ arrivata la felicità” di Riccardo Milani, e l’anno prossimo la ritroveremo al cinema nei film “La habitaciòn” e “Zoolander 2”.

 

Eugenia, raccontaci quali sono le tappe fondamentali della tua carriera:

Il primo film che ho fatto da protagonista, “Una vita da sogno” di Domenico Costanzo, è il lavoro che mi ha dato la forza di credere in ciò che facevo. Il provino è arrivato in un momento della mia vita in cui ero quasi decisa a lasciar perdere per intraprendere una carriera diversa. E’ stato molto importante per me. Ora invece, dopo aver raggiunto alcune soddisfazioni personali in Italia voglio tornare a New York a lavorare ad alcuni progetti americani. Trovo che in questo lavoro sia molto importante viaggiare, imparare nuove lingue, lavorare con persone di diverse culture. Credo che il rispetto che un attore deve avere per il personaggio che sta creando debba essere alimentato dal rispetto che si coltiva per le diverse culture e per le persone in generale.

 

Cosa significa per te recitare?

Per me è un modo come un altro per esprimermi. Alcune persone usano strumenti come appendici del corpo, una chitarra, una macchina fotografica, un pennello. Io mi trovo a mio agio usando i miei ricordi, le mie esperienze, il mio corpo.

 

Per quale motivo ti sei trasferita negli Usa?

In Italia è un momento difficile per il cinema, ancora di più per il teatro, ed è difficile trovare progetti vari. Per di più, avendo io dei tratti abbastanza definiti, è difficile per me trovare dei ruoli che non cadano nei soliti stereotipi. Negli Stati Uniti è più facile fare provini senza essere necessariamente categorizzati in base all’aspetto fisico. Nella stanza di attesa di un provino si possono trovare persone di età, altezza ed etnia diverse, che competono tutte per lo stesso ruolo! Dall’altra parte, però, negli ultimi anni molte produzioni americane sono venute a girare in Italia e, parlando molto bene le lingue e grazie anche alla mia agente, spesso sono riuscita a conquistarmi degli ottimi provini. Uno di questi era Zoolander 2, di Ben Stiller, che poi abbiamo girato nella primavera scorsa qui a Roma e che uscirà nella sale a febbraio dell’anno prossimo.

 

In cosa ti ha migliorato vivere e studiare negli Usa?

A New York ho avuto la fortuna di studiare in una delle più prestigiose scuole di recitazione al mondo, la Lee Strasberg Theatre and Film Institute. Lì mi sono scontrata con la realtà di giovani attori-registi-sceneggiatori provenienti da tutto il mondo in cerca di ispirazione, esperienze e formazione. E’ bello sentirsi parte di una comunità artistica così forte, di persone che vogliono creare insieme e che credono fortemente in ciò che fanno. Credo fermamente che la forza di New York sia proprio il multiculturalismo, che consente un notevole ricambio di idee e di modi di lavorare diversi.

 

 

Quali sono le tue ultime esperienze lavorative? E quali ruoli hai interpretato?

L’anno scorso sono stata molto attiva in Italia. Ho recitato nell’ultimo film di Gianni di Gregorio “Buoni a Nulla”, poi nel film “Ho Ucciso Napoleone”, secondo film della regista-sceneggiatrice di “Amiche da morire” Giorgia Farina, e nel film horror “The last apartment” di Larry Rosen. In televisione in questo momento sta andando in onda una fiction in cui interpreto il personaggio Ling, “E’ arrivata la felicità” di Riccardo Milani. L’anno prossimo poi dovrebbero uscire al cinema due altri film, “La habitaciòn”, film messicano prodotto dalla Machete Producciones, e “Zoolander 2”.

 

Che tipo di ruoli preferisci interpretare?

Sono sempre molta attratta dai ruoli caratteristi. Quando mi preparo per un ruolo complicato penso ad attrici come Hilary Swank, Tilda Swinton, Frances McDormand, Toni Collette, tutte attrici la cui forza è proprio nella loro personalità marcata. Guardando le loro performance mi rendo conto che non si deve aver paura di sperimentare, di andare oltre i confini di quello che sembra “appropriato”, che il processo di creazione di un personaggio non può passare attraverso la paura del ridicolo, ma che la deve superare per poi tornare indietro in un giusto equilibrio.

 

 

In base alla tua esperienza, quale consigli senti di poter dare a coloro che desiderano intraprendere la tua stessa strada?

Più che a una carriera, penso al mio percorso come a un percorso interiore. Cerco di fissarmi degli obbiettivi personali sulla qualità del mio lavoro, e di raggiungerli man mano. In questo campo è molto facile buttarsi giù, per questo il proprio successo non deve essere valutato sui numeri di provini, di “no”, di conoscenze, di lavori. Il percorso è diverso per tutti, ed è proprio questo che lo rende intrigante! Non ci si può misurare su una scala di valori universale, ma piuttosto bisogna cercare dentro di sé il prossimo limite da raggiungere.

 

I miei contatti:

Facebook: www.facebook.com/eugenia.deborah.ylan.tempesta

Twitter: @EugeniaTempesta 

 

A cura di Nicole Cascione

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