Gabriella, architetto e creatrice del sito www.aupairs.it

 

 

Gabriella, oltre a svolgere la professione di architetto a Firenze, è l’ideatrice e creatrice del sito www.aupairs.it, una grande banca dati internazionale in grado di supportare tutti coloro che desiderano realizzare un’esperienza alla pari o tutoraggio in qualunque parte del mondo. Per oltre 15 anni lei stessa ha ospitato ragazzi e ragazze au pair, vivendo esperienze indimenticabili e creando legami indissolubili. In quest’intervista Gabriella spiega quali sono le modalità per partecipare e vivere al meglio un’ottima opportunità di scambio culturale.

 

Gabriella ci parli del nuovo sito www.aupairs.it ? Come e quando è nato questo progetto?

 

Partiamo dal principio, sono nata e vissuta a Firenze, dove mi sono laureata in architettura e dove svolgo da tempo la mia libera professione. Tutto è partito quando la mia primogenita aveva sei mesi di vita e abbiamo deciso di ospitare una ragazza alla pari: da allora abbiamo ospitato per oltre 15 anni ragazze e ragazzi, con grande soddisfazione ed entusiasmo sempre crescente, abbiamo anche partecipato a quattro matrimoni di ex-au pair e tuttora, durante il periodo estivo, tornano a trovarci “le nostre ex” (ormai soltanto per una breve vacanza naturalmente!). Coniugata, con due figli (18 e 21 anni), ho avuto per oltre 10 anni un’agenzia “tradizionale” con la quale selezionavo au pair e famiglie ospitanti. Poi, durante il mese di settembre scorso, ho pensato che quel tipo di agenzia non poteva più essere al passo con i tempi (vedi Facebook, Twitter ed internet), così ho ideato e creato www.aupairs.it, da un mese online.

 

Qual è l’idea di base?

 

www.aupairs.it è una grande banca dati internazionale, che aiuta le famiglie ed i giovani che vogliono realizzare una esperienza au pair o tutor in tutto il mondo, attraverso l’ iscrizione free o top, con l’uso di una banca dati aggiornata e tanti nuovi iscritti ogni giorno.

 

Quali vantaggi avranno gli utenti?

 

www.aupairs.it è facile da usare perché è intuitivo; sicuro perché sono stati inseriti importanti accorgimenti; è ben controllato ed inoltre è efficace perché è utilizzato da molte persone. Gli utenti si cercano tramite contatti, si presentano, fino al momento in cui decidono di iniziare la loro esperienza che potrà essere più o meno lunga: referenze, foto, contatto Skype ed altro possono essere inseriti nel proprio profilo. Il sito di aupairs.it può essere utilizzato soltanto da utenti che abbiano lo scopo di trovare una famiglia ospitante o un giovane per uno scambio culturale alla pari o tutor. Sono esclusi dalla registrazione e dall’uso del sito le famiglie che non hanno figli e tutti coloro che cercano badanti per anziani o personale per qualsiasi altro tipo di lavoro oppure per incontri di amicizia.

 

Cosa significa diventare un au pair? Quali sono i compiti da svolgere e quali invece i riscontri?

 

L’esperienza alla pari è un’ottima opportunità di scambio culturale per i giovani che, durante quel periodo, risiedono presso una famiglia con figli da accudire, in un Paese straniero. Possono ottenere in cambio di vitto, alloggio e qualche ora di babysitting, un pocket money settimanale o mensile, imparando o approfondendo una lingua straniera e conoscendo un nuovo stile di vita del Paese e della famiglia ospitante. Per le famiglie ospitanti invece, l’obiettivo dell’esperienza alla pari è quello di inserire, all’interno del proprio nucleo, la conoscenza di culture nuove e diverse, vivendo a stretto contatto con un giovane straniero che si prenderà cura dei loro figli quotidianamente. Il tutor è un giovane (maggiorenne) che viene ospitato per una esperienza culturale in una famiglia con figli ed al quale, in cambio di alcune ore settimanali di lezione della propria lingua-madre ai figli della famiglia, viene offerto vitto e alloggio presso l’abitazione della famiglia stessa. Tutti i soggetti coinvolti in questa attività apporteranno ciascuno il proprio contributo di crescita ed esperienza, soprattutto culturale e formativa.

 

 

Per un au pair quali sono i costi da sopportare?

 

Generalmente le spese del viaggio di andata e di ritorno sono a carico dell’au pair, mentre la famiglia si fa carico delle eventuali spese per raggiungere il domicilio: fermo restando che possono essere presi accordi diversi tra le parti.

 

La tua agenzia di cosa si occupa precisamente?

 

Il sito web offre una banca dati utile per contattare famiglie ospitanti e giovani au pair/tutor.

 

Che tipo di supporto offrite?

 

Riceviamo e-mail e telefonate e supportiamo gli utenti di tutto il mondo che hanno anche un minimo dubbio in merito all’esperienza.

 

Quali sono i requisiti per diventare un au pair?

 

L’AU PAIR è un giovane di età compresa tra i 18 ed i 30 anni che viene ospitato presso una famiglia di un altro Paese, anche monoparentale e con bambini, nell’ambito di una esperienza di scambio culturale per conoscere nuove culture e viaggiare. Sono esclusi dalle mansioni dell’AU PAIR i lavori domestici pesanti, perché non è e non deve essere considerata una domestica, date le sue caratteristiche e l’esclusivo scopo culturale del suo soggiorno in un Paese straniero, mentre dovrà prendersi cura dei bambini per alcune ore ogni giorno, accompagnandoli anche nelle loro attività. Le persone che intendono intraprendere l’ esperienza di AU PAIR devono avere i requisiti di adattabilità in una famiglia, una buona dose di pazienza con bambini e ragazzi: senza queste caratteristiche questo tipo di esperienza è sconsigliata.

 

 

Qual è l’iter da seguire? Ci sono dei documenti da presentare?

 

Nella compilazione del profilo su www.aupairs.it vengono richieste varie informazioni, tra cui la possibilità di inserire due referenze, fotografie, scrivere una lettera di presentazione. Ci sono anche indicazioni di links utili per verificare tipi di permessi e visti di soggiorno-studio nelle varie nazioni.

 

Quali sono i pro e i contro del vivere un’esperienza come questa?

 

Data anche la mia esperienza personale, ritengo l’esperienza au pair magnifica per tutte le famiglie ed i giovani e quindi la consiglio: non è un lavoro, ma è una buona chance per tutti quei giovani che vorrebbero provare a staccarsi dalla propria famiglia di origine, per capire come potersi gestire, sentirsi utili ed acquisire nuove amicizie, un vero accrescimento. L’unico aspetto negativo sarà il distacco da queste famiglie “adottive”, poiché sarà dura salutarsi a fine esperienza, ma al tempo stesso rimarranno sempre dei contatti da poter gestire in futuro.

 

Contatto: in**@au*****.it

 

A cura di Nicole Cascione

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