Berlin Kombinat: l’agenzia turistica di Marta

 

 

Libri, guide, blog: su Berlino è stato scritto di tutto. Una città che ha affascinato storici, viaggiatori, scrittori, artisti, registi e persone di tutti i tipi, per la sua storia, per quel suo essere continuamente in movimento; sempre Berlino eppure mai uguale a sé stessa. E questo suo non essere mai uguale a sé stessa è ciò che fa sì che a Berlino ci sia sempre qualcosa da scoprire, che su questa città non si finisca mai di raccontare. C’è chi, proprio per questa inesauribile miniera di sguardi con cui la si può guardare, ha creato un’agenzia turistica che propone un modo diverso di scoprire e vivere la città, con le sue vibrazioni, con i suoi angoli che parlano e raccontano storie non ancora conosciute. Parliamo con Marta, nata a Napoli, vissuta poi nelle Marche e a Bologna: dal 2004 Marta vive a Berlino dopo aver lasciato il capoluogo emiliano dove aveva un lavoro fisso. A Berlino il suo amore per la città diventa Berlin Kombinat. Ma andiamo con ordine e facciamo una chiacchierata con Marta.

 

Come e perché, ad un certo punto, hai deciso di vivere a Berlino?

 

Premetto che l’idea di vivere all’estero non l’ho mai vista come una scelta che viene fatta perche’ costretti da situazioni contingenti ma come una cosa alquanto normale; del resto essere “cittadini del mondo” avrà pure un significato. In Italia comunque non mi sono mai sentita nel posto giusto per come sono fatta io; sono rimasta finché non ce l’ho piu’ fatta e, dopo una vacanza nel 2001, ho deciso che il posto che faceva per me era Berlino e nel 2004 vi ho traslocato, tutt’ora felice della scelta.

 

Come nasce l’idea della tua agenzia turistica?

 

L’idea dell’agenzia di visite guidate a Berlino nasce da un mio hobby e passione, oltre che dalla curiosità che ho sempre avuto e che mi spingeva a girare per la citta’ per conoscerla e capirla sotto più punti di vista, oltre a divertirmi a scoprire angoli e luoghi che, seppur significativi, vengono completamente ignorati dalle guide per i turisti. In seguito ho creato il Blog: www.berlin-kombinat-blog.net –  proprio per condividere le mie esplorazioni e mostrare questa metropoli in modo più realistico e autentico rispetto ai luoghi comuni che poco la rappresentano. Il passaggio da passione a professione è stato naturale: ho fatto un corso per guide turistiche (anche se in Germania non è obbligatorio e non servono patentini come in Italia) e ho creato l’agenzia www.berlin-kombinat.com  con la precisa idea di differenziare l’offerta rispetto a quella molto convenzionale e, direi, ripetitiva di molti altri operatori. Sono dell’idea che se si viene anche solo un paio di giorni a Berlino, sia possibile comunque arrivare a conoscerla e a comprenderne molti aspetti: le sensazioni che si avvertono a pelle, girando per le strade, ho voluto che facessero parte dei tour che offro con Berlin Kombinat. Se Berlino viene definita una metropoli particolare e fuori dal comune, visitarla secondo canoni tradizionali non servirà a molto, a parte visitare un paio dei 175 musei e qualche monumento ricostruito.

 

Ti va di dare qualche informazione pratica ai nostri lettori? Cioè cosa hai dovuto fare, a livello pratico e burocratico, per iniziare la tua attività?

 

Non ho dovuto fare niente di particolare a livello burocratico; ho richiesto lo Steuernummer (tipo la nostra partita IVA) e in seguito farò il Gewerbeanmeldung (la registrazione dell’attività). A livello pratico ho seguito un corso che si chiama Existenzgründung e a cui di solito si iscrivono tutte le persone che vogliono creare una propria attività. Con questo corso si ricevono tutte le informazioni base che vanno dal come reperire finanziamenti alle pratiche burocratiche, al marketing fino alla contabilità; perché qui in Germania la dichiarazione delle tasse e la contabilità in generale non necessitano sempre di un commercialista a meno che non si tratti di un’azienda o attività commerciale che ha fatturati consistenti e una contabilità più complessa.

Berlino, ora insieme a Londra, è la città capitale delle start up: perché secondo te? Che cosa rende questa città così accogliente rispetto al nuovo?

 

Allora, a questo proposito darei due risposte: Berlino è sempre stata una città fucina di nuove idee, tendenze, sperimentazioni; uno dei motivi è l’età media della popolazione e questo non è un fatto nuovo. Pensa che con la Rivoluzione industriale, Berlino nel giro di nemmeno 30 anni quasi triplicò il numero degli abitanti arrivando a 2 milioni. Questi erano migranti che arrivavano in città per lavorare nelle industrie e di solito erano giovani che si spostavano; ne conseguì che alla fine dell’800 più del 60% della popolazione era sotto i 30 anni. Questo fattore già all’epoca cosa ha portato? La creazione di nuove professioni e nuove prospettive, dando alla città quel carattere di innovazione e dinamicità che tutt’ora sono due caratteristiche di Berlino, riconosciute ovunque. Un luogo che offre un terreno fertile per nuove idee e che da spazio alla creatività non puo’ che essere perfetto per le Start Up.

 

Come si pone Berlino nei confronti degli stranieri che decidono di viverci?

 

Berlino è sostanzialmente una città di immigrati e la sua storia lo conferma: nel 1700 si insediarono Ugonotti e Boemi (e le loro tracce sono tutt’oggi visibili nelle zone della città in cui si erano stabiliti). el 1800 e fino all’inizio del 1900 con l’industrializzazione arrivarono lavoratori in massa dal resto della Germania e dalla Polonia; con la fine della seconda guerra mondiale si registrò un grande afflusso di fuggiaschi provenienti dall’est dell’Europa; dal 1964 arrivarono anche i Gastarbeiter che venivano dal sud e dal sud-est dell’Europa. Come vedi Berlino è una città di stranieri, è quella meno tedesca della Germania. Ed è proprio perché qui vivono e convivono persone di diversi paesi, culture e mentalità che si respira un’aria di libertà e tolleranza per le diversità e le differenze. Poi, ovvio, non siamo in un mondo perfetto: la burocrazia e il sistema scolastico tedesco non sono cosi’ “aperti” come la società.

 

Quando sono venuta a Berlino, la cosa che più mi ha colpita, è stata questa impressione di "Normale differenza": cioè mi ha dato l’impressione, molto forte, che, seppure con qualche problema immagino, la differenza etnica e culturale fosse davvero fisiologica a Berlino. È così o è solo una mia impressione?

 

Non è una tua impressione e, come ho spiegato prima, quella che tu giustamente definisci “normale differenza” è nel DNA della città, è un fatto storico e culturale.

 

Berlino è uno straordinario mix di storia e di continuo cambiamento: ma come fa questa straordinaria città a tenere insieme questi due aspetti?

 

Il continuo cambiamento è nella natura intrinseca della città, non puo’ essere altrimenti visto che si è trovata spesso a dovere “cambiare”: praticamente un cumulo di macerie dopo la seconda guerra mondiale, Berlino è stata ricostruita quasi ex novo e non rimettendo su gli edifici come erano prima dei bombardamenti ma seguendo gli stili architettonici del momento; in seguito si trova ad essere la vetrina sul mondo dei due sistemi in concorrenza, quello capitalista e quello socialista da cui ne consegue una voglia di sbizzarrirsi su tutti i livelli, architettura inclusa; la costruzione del Muro ha costretto la città a confrontarsi con altri cambiamenti e la ridefinizione di interi quartieri che, da essere al centro della città, si sono trovati a far parte della periferia; infine la caduta del Muro e di nuovo l’intera prospettiva della città deve essere modificata! Di sicuro Berlino non è una “citta’ eterna”.

Passiamo agli aspetti negativi, perché ogni città ha i suoi: quali sono quelli di Berlino?

 

La mancanza di luce. Il periodo invernale può essere lungo e di luce ce n’è poca; questo incide tanto sull’umore: Infatti sto pensando di comprarmi una di quelle lampade per fare la terapia della luce! Un altro aspetto negativo è quello del costo dei mezzi pubblici, decisamente troppo cari. Altri aspetti negativi sono quelli, tipici un po’ di tutte le grandi città per cui tutti sono perennemente molto impegnati e quindi anche i rapporti sociali sono gestiti dalle agende: senza non si sopravvive da queste parti. A malincuore mi sono integrata perfettamente anche con questa modalità. Non mi viene in mente molto altro ma, del resto lo ammetto: non riesco ad essere oggettiva, amo Berlino.

 

Luoghi alternativi, centri di sperimentazione artistica di ogni genere, locali davvero originali e diversi: ma dove la prende tutta questa energia Berlino?

 

La forza e l’energia della città sta appunto nel grande mix della composizione degli abitanti: persone da ogni parte del mondo che a loro volta, come valore aggiunto, portano esperienze, idee provenienti dalle culture e paesi di origine. L’incontro e il confronto a Berlino fanno nascere quindi nuovi idee, di qualsiasi genere, dando linfa vitale alla citt°. Da questa cosa gli italiani che vivono in Italia dovrebbero imparare, perché l’Italia non è “vecchia” per via dell’età media di chi ci vive, ma è vecchia perché, non avendo scambi con l’esterno, non si rigenera. Un po’ come i fiumi: se un canale non ha sufficienti correnti che permettono il ricambio dell’acqua dopo un po’ puzza e muore.

 

Affitti, servizi, tasse, burocrazia: usciamo un attimo dalla poesia e parliamo di queste cose: cosa ci dici?

 

I costi degli immobili a Berlino ormai non sono un segreto nemmeno più per gli italiani che sembra stiano accorendo in massa a comprare case qua.

Gli affitti e il costo della vita sono ancora abbastanza bassi se paragonati con il resto d’Europa e gli USA. Purtroppo la situazione sta cambiando molto velocemente a causa alla speculazione edilizia che, approffittando dell’enorme richiesta, alza gli affitti e la situazione per chi a Berlino vive da molto tempo sta diventando critica. Considera che la popolazione berlinese in media non ha alte entrate mensili e che la percentuale di disoccupazione è la piu’ alta fra i Länder tedeschi (tutto l’opposto di zone come la Baviera). I servizi efficienti, funzionano e questo è sotto gli occhi di qualsiasi persona che passa a Berlino anche solo qualche giorno. Il welfare tedesco è fra i migliori in Europa e avendo fatto esperienza, non posso che confermare. In Italia non avrei potuto fare tante cose che ho fatto qua, perchè bloccata, ad esempio, dall’angoscia di come pagare l’affitto se non si ha un lavoro o solo un lavoro part time. La burocrazia esiste ma è efficiente, lineare, non certo labirintica come quella italiana e inoltre per molte pratiche non serve fare file o andare negli uffici perché si possono fare online. Qui non vedrai mai file alla posta per pagare bollette e le banche non hanno praticamente gli sportelli. È una gran comodità e allo stesso tempo vuol dire che si usano molto meno i contanti il che significa che tutto è tracciabile. E questo ci porta all’argomento tasse: che dire? Si pagano! La compilazione della dichiarazione dei redditi è così semplice che molti lo fanno da soli anche chi ha una propria attività in proprio.

Quali sono i settori lavorativi più vivaci?

 

Berlino è una città di terziario, ma sicuramente funzionano tutti i settori che hanno a che vedere con le professioni creative, quelle legate ai media, poi tutto il giro delle startup delle piattaforme online, un pò una Kraut-valley europea. Con 20 milioni di pernottamenti nel 2011 aggiungo anche il mio settore: il turismo.

 

 

www.berlin-kombinat.com è il sito dell’agenzia di Marta.

 

Invece il suo blog è

www.berlin-kombinat-blog.net

 

A cura di Geraldine Meyer