Tasse per costituire una società a Dubai vs Italia

Tasse, burocrazia lenta, pressione fiscale in continuo rialzo: in Italia costituire un’impresa è diventata un’impresa. A Dubai Daniele Pescara dà l’opportunità di accedere alle aree fiscali speciali – le Free Zone – defiscalizzate al 100%.

 

Nuove imprese: in Italia è sempre più difficile costituirne una 

Aprire un’impresa in Italia? È un’impresa! Burocrazia lenta e tassazione tra le più alte al mondo scoraggiano anche il più temerario degli imprenditori. Basti pensare che nel “Doing Business – Traning for reform” – il rapporto annuale della Banca Mondiale che monitora la facilità di fare affari nelle diverse economie mondiali –  l’Italia occupa il 58esimo posto su 190, dietro a Paesi quali Kenya e Kossovo.

 

A penalizzare il nostro Paese sono le consuete problematiche che da anni inficiano il buon funzionamento della macchina statale: un sistema burocratico farraginoso, elevati costi amministrativi per avviare la fase di start up e tasse in continuo aumento. 

 

Imposizione fiscale e pagamenti dei tributi 

In Italia vige, dunque, un sistema di imposizione fiscale e di pagamento di tributi che rappresenta un vero e proprio disincentivo per chi desidera avviare un’iniziativa imprenditoriale o, in genere, un’attività economica. 

 

Ogni imprenditore è tenuto a versare all’erario – sia a titolo di saldo relativo all’anno passato, sia a titolo di acconto per l’anno in corso – quanto dovuto in termini di tasse e, in particolare:

 

  • Irpef;
  • Ires;
  • Irap;
  • Contributi Inps

 

L’elenco, tuttavia, non comprende gli ulteriori contributi dovuti, ovvero il diritto annuale della Camera di Commercio, l’IMU, e altri tributi di carattere minore.

 

Pressione fiscale alle stelle 

La pressione fiscale in Italia è salita attestandosi al 43,1%, ovvero la stessa soglia che avevamo toccato nel 2014, a soli 0,3 punti percentuali dal record storico che abbiamo registrato nel 2013.

 

Pressione fiscale, ricorda l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che è data dal rapporto tra le entrate fiscali e quelle contributive sul Pil. Secondo la CGIA è evidente che il carico fiscale complessivo che grava sulle famiglie e sulle imprese costituisce un grosso problema.

 

Hai un’idea? È consigliato svilupparla nelle free zone di Dubai 

Che fare in una situazione, come quella italiana, in cui chi ha una nuova idea viene penalizzato da un sistema fiscale troppo oneroso? Si guarda all’estero e, in particolare, agli Emirati Arabi. Niente di più lontano dal 70% di tasse previste nel Bel Paese per i circa 10.000 residenti Italiani a Dubai e per le oltre 200.000 aziende registrate nelle Free Zone della sola capitale turistica del Golfo Persico.

 

Costituiti a partire dal 1985, tali territori non hanno mai riservato sinistre sorprese – contrariamente a ciò che continuamente accade nel nostro Paese, ove i vari governi altalenanti con le loro riforme contributive discutibili e spesso grottesche rendono impossibile conoscere con certezza il funzionamento del fisco statale. Ad oggi, se ne contano circa 50 e sono le Free zone degli Emirati Arabi Uniti: aree fiscali speciali, divise per settori e per regolamentazioni, ma tutte accomunate da una cosa: “non si pagano tasse”.

 

Ce ne parla Daniele Pescara, CEO di Falcon Advice con sede a Padova e a Dubai, che da più di un decennio si occupa di accompagnare le eccellenze italiane nel trasferire la propria sede legale negli Emirati e ad investire a Dubai.

 

 

«Il motivo della loro esistenza è semplice – spiega il finanziere veneto -. Esistono da più di 35 anni al solo scopo di attrarre eccellenze da tutto il mondo, non solo in termini di brand, ma anche di know how e mindset in tutti i settori».

 

«Nei primi mesi del 2021 – continua l’imprenditore – si è registrato un boom di richieste in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che si sono tramutati in 140 milioni di dollari di investimenti collocati».

 

Pescara parla dell’Italia come di un Paese tecnicamente fallito: «conosco due tipi di aziende in Italia  – ribadisce il CEO di Falcon Advice – ovvero chi è fallito e chi fallirà. Bisogna puntare solo su chi investe».

 

Quanto costa aprire una società in una Free zone

«Il costo dipende dalla tipologia di servizio offerto e dall’operatività che vuole avere il cliente» spiega Pescara.

 

Una società di trading avrà caratteristiche diverse da quelle di una consulting, ma per essere seguiti da professionisti accreditati, il servizio base ha un costo di circa 20.000 € e per un anno non ci saranno grattacapi: 

 

  • 0% tasse personali;
  • 0% tasse societarie;
  • nessun costo per il commercialista;
  • no sindacati
  • no bilanci.

 

Le PMI rappresentano oltre il 94% di tutte le società che operano negli Emirates, con il 73% nel settore all’ingrosso e al dettaglio, il 16% nel settore dei servizi e l’11% nel settore industriale. Il numero di aziende classificate come PMI supera le 350.000 unità e oltre l’86% della forza lavoro nel campo privato rappresenta il 60% del PIL.

 

Un successo chiamato Falcon Advice 

La Falcon è diventata un punto di riferimento per quanto riguarda la costituzione di un’impresa a Dubai. Basti pensare che il livello di soddisfazione dei clienti è salito al 98% solo nel mese di aprile 2021

 

Molte, infatti, sono le recensioni su Daniele Pescara da parte di clienti soddisfatti che in tutti questi anni hanno deciso di investire qui. ITALPRESS, l’Agenzia di Stampa più importante d’Italia, lo ha già pubblicato su 150 diverse testate. Parallelamente crescono anche le opinioni positive sui servizi offerti.

 

I servizi offerti da Falcon Advice 

Soluzioni ad personam, soddisfazione del cliente, professionalità, un servizio chiavi in mano e un rapporto rigorosamente dal vivo: sono questi gli ingredienti del successo di Daniele Pescara.

 

L’imprenditore mette a disposizione uno studio che si occupa esclusivamente di costituire società a Dubai, dando ai clienti l’opportunità di accedere alle aree fiscali speciali, defiscalizzate al 100%.

 

Ogni aspetto viene pianificato dall’Italia, non ci sono viaggi a vuoto, e ogni particolare è messo nero su bianco in un contratto: così, in circa 36 ore la nuova società è costituita

 

Volo, hotel, appuntamenti, visite mediche, visto, bank account, e tutto quanto necessario è espletato in tempi record con servizio limousine dall’aeroporto. Il finanziere veneto è presente durante tutto il viaggio per accompagnare spalla a spalla il cliente.

 

«Siamo un ponte tra il mercato emiratino e quello italiano – conclude Pescara -, una risorsa per chiunque necessiti di un’assistenza burocratica e fiscale a 360 gradi. Chi ci sceglie lo fa con la certezza di raggiungere il proprio risultato con tempistiche ben definite e livelli di massima soddisfazione.».