Dublino a fine bolla: è l’ora di comprare ?

 

Quello che accomuna Dublino, Atene, Madrid, Barcellona, Londra, Washington è una situazione del mercato immobiliare che pare “allettante”, ma allo stesso tempo tanto incerta che difficilmente ci si azzarda a “cogliere la palla al balzo” e gettarsi a capofitto su un acquisto immobiliare.

 

Queste città – site in paesi ormai notori per essere stati scenari di una bolla immobiliare esplosa quasi simultaneamente alla fine del 2007 – dovrebbero offrire opportunità allettanti per l’investitore straniero o per chi ivi residente decida di mettersi definitivamente un tetto sopra la testa. Secondo l’ultimo indicatore dei prezzi della case redatto da The Economist, dal 2007 in Spagna i prezzi sono calati del 22,4%, negli Stati Unititi del 27,8%, in Gran Bretagna del 10% e in Irlanda di quasi la metà (49,8%). Ma la domanda che tutti si pongono è: avremo veramente toccato il fondo? O c’è da aspettarsi un’ulteriore svalutazione dei beni immobiliari e conviene quindi attendere a gettarsi nell’arena della trattativa?

 

Quello che è certo è che una situazione del genere crea un clima di attesa e sfiducia e a Dublino è ciò che sta accadendo.

Anche a Dublino, e nel resto del paese, lo scenario (visto con il senno di poi) è lo stesso di quello dei paesi succitati: un’euforia costruttiva smisurata ha portato in un periodo relativamente breve (5 o 6 anni) a edificare ad oltranza e i prezzi hanno cominciato ad aumentare in modo vertiginoso. Le fonti ufficiali, poi – politici, media, esperti del settore, costruttori, agenti immobiliari – assicuravano che “l’Irlanda soffriva di una carenza cronica di alloggi. Che ben presto i prezzi si sarebbero normalizzati e che l’atterraggio sarebbe stato morbido”. Molti compratori hanno attinto a queste fonti, credendoci, e hanno acquistato beni che oggi valgono come minimo la metà.

 

Oggi, al quinto anno dall’esplosione della bolla, la situazione prezzi pare essere avviata verso la normalità, pochi però riescono a credere che siamo vicini alla fine del tunnel.

 

Che i prezzi siano più bassi di prima è, comunque, una realtà lapalissiana, compresi quelli della locazione: “Gli affitti sono scesi rispetto a quando sono arrivata qui nel 2007/2008. Nella zona dove vivo io, carina e centrale, allora non avrei nemmeno potuto avvicinarmi: un appartamentino (di 45 mq) andava sui 1.600/1.700 euro al mese. Oggi siamo sugli 850 e si può trovare anche a meno”, dichiara Benedetta Cazzamali, italiana, residente a Dublino, esperta commerciale di Oracle. “Se però, le multinazionali, che danno il lavoro a moltissimi giovani, se ne dovessero andare, e questo è possibile se l’aliquota vantaggiosa di cui godono per le tasse societarie (12,5%) fosse portata, come pare, ai livelli degli altri paesi europei … le opportunità di lavoro a Dublino scemerebbero drasticamente e con esse la possibilità di pagarsi un alloggio”.

Il ragionamento non fa una piega! E comunque, a Dublino – multinazionali permettendo – il mercato dell’affitto è in pieno fermento, come conferma John Fitzgerald dell’Istituto ESRI di Dublino, recentemente intervistato dal quotidiano spagnolo La Vanguardia “A Dublino stiamo assistendo a un aumento della domanda degli affitti. Gli appartamenti di proprietà vuoti sono quasi tutti in regime di locazione e molti giovani lavoratori sono in necessità di alloggio. Tutto fa pensare che abbiamo toccato terra …”

 

Che il momento del “Buy Now!” fosse arrivato l’aveva annunciato a gennaio di quest’anno anche l’Irish Indipendent, ma da allora il prezzo medio degli alloggi ha continuato a diminuire: 13% a Dublino e 5,8% nel resto del paese.

 

Il blog anonimo – molto referenziato per informazioni sul mercato immobiliare – Nama Wine Lake (http://namawinelake.wordpress.com), esprime, seppur cautamente, opinioni divergenti da Fitzgerald. Secondo Nama W.L., infatti, i prezzi sono destinati a cadere ulteriormente e non smetteranno di farlo fino a che non avranno raggiunto la soglia del meno 65% (non prima della fine del 2013).

 

In Irlanda del Nord, le quotazioni, in realtà, sono già cadute del 59,5% (rispetto ai picchi massimi del 2007) e uno dei motivi potrebbe essere che proprio qui (a Nord Est) e nell’interno del paese sono spuntate come funghi le famose “urbanizzazioni fantasma”, quelle costruite in zone impossibili, che nessuno abita e che non si venderanno mai. Le Autorità stanno meditando di risolvere la questione con i Bulldozer.

Circa 553mila abitazioni sono state costruite in una decina d’anni fino al 2007, per un paese che ha una popolazione di 4,5 milioni di persone. Oggi, circa 294mila di queste sono vuote.

 

All’epoca del miracolo economico, Dublino era diventata una delle capitali più care del mondo. In dieci anni, i prezzi erano aumentati del 330% e Grafton Street, la principale arteria commerciale della città, si situava immediatamente dietro alla 5º Av. di New York per i prezzi del metro quadrato.  Tra le zone interessanti di Dublino – da setacciare in caso di acquisto o affitto -si possono citare i Docks o “The Quays”, una delle più care; Dublin 4 (Ballsbridge); il centro… Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, il prezzo medio di una proprietà a Dublino nel 2007 era pari a 431,016euro (267,987 nel resto del paese), oggi i dati “ufficiali” parlano di 184.584 euro nella capitale e 156.157 nel resto d’Irlanda.

 

La realtà può essere ancora più allettante e un margine di negoziazione rispetto ai prezzi d’agenzia è sempre da prendere in considerazione. Per tastare il terreno, i due portali di vendita immobiliare da consultare sono: www.myhome.ie e www.daft.ie.

 

Di Paola Grieco

Foto a cura di Dora Franzini

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