Miami, ritorno all’investimento

 

La scommessa è decisamente alta. E destinata a spostare, probabilmente, quantità rilevanti di capitale: entro il 2020, Miami sarà la capitale dell’America Latina ricca. La previsione è di Federico Maria Ionta, amministratore delegato di First the Real Estate, società specializzata nell’investimento immobiliare in Florida. A Miami stanno piovendo investimenti. Come i 10 miliardi di dollari, per esempio, in ballo per Live Miami 2020, a nord di Biscayne Boulevard e lungo la baia omonima. Fra i progetti, in particolare, il Tunnel del porto di Miami (607 milioni di dollari), il Park Museum (che include il Museo delle arti e scienze, 500 milioni), Genting’s Resort World (con hotel, ristoranti, teatri, casino, 4 miliardi), Miami World Center (4 miliardi), One Bayfront Plaza (2 miliardi), Brickell City Centre (1,2 miliardi) e poi un porto per mega yacht, e l’ampliamento dei parchi di Biscayne. “Per gli investitori privati, nei prossimi anni, ci saranno nuove opportunità, soprattutto nell’area di South Beach”, afferma Leo Civelli, amministratore delegato di Reag Europe. “Gli edifici di nuova costruzione sono pochi e i prezzi destinati a incrementare”. Miami è molto amata dagli italiani per le spiagge, i locali, i negozi griffati, gli ottimi ristoranti, i campi da golf, un clima simile a quello dei vicini tropici. In questa città si trovano anche le sedi di numerose importanti società e istituti bancari. Dopo la crisi, e con la forte diminuzione dei prezzi, la città è a corto di proprietà e i costruttori si stanno rimettendo in attività.

 

Alessia Marelli, milanese da 18 anni trasferitasi in Florida, broker di Redilco International Real Estate, conferma che “molti italiani vorrebbero vivere qui e c’è sempre più interesse all’acquisto. I nostri connazionali vogliono investire somme fra i 300 e i 500mila dollari, soprattutto per ricavarne una rendita da locazione”. Nella logica di acquistare a fini d’investimento, le zone su cui puntare, in questa situazione di mercato e con un occhio al futuro, sarebbero Brickell, Miami Downtown, Biscayne Corridor, Sunny Isles, con qualche opportunità particolarmente interessante, soprattutto per il mercato high end, a South Beach.

 

 

Tra le nuove aree emergenti, interessante l’area di Midtown-Design District, nei cui pressi sorge il nuovo Icon on the Bay, che sta andando molto bene. I prezzi qui sono accessibili, 3.500 euro al metro, con metrature medie di 120-130 metri, escluse le penthouse. Il Design District fino a tre anni fa era un quartiere che faticava a decollare, mentre adesso vive un boom: ad arte e design si è aggiunto il settore moda, da quando le più importanti firme del fashion si sono messe alla ricerca di un’alternativa a zone più famose, ma ormai diventate care, come per esempio Bal Harbor dove si svolge la manifestazione Art Basel. Nel Biscayne Corridor i prezzi medi si aggirano intorno ai 2.400 euro al mq, a Brickell sui 3mila, a Midtown sui 2.250 euro e a Sunny Isles invece 3.150 euro. La città è oramai considerata il gateway per il Centro e Sud America, e l’import-export con questi paesi è strategico per l’intera regione. Altro fattore importante, per la crescita dei prezzi, è l’accessibilità: numerose compagnie aeree propongono voli con destinazione Miami con cadenza giornaliera. Favorendo acquirenti emergenti da Cina, Hong Kong, Argentina, Malesia e Brasile, e generando un aumento nelle locazioni (+12%).

 

La punta più a sud di Miami Beach, Sofi (South of Fifth Neighborhood), è il quartiere più esclusivo di South Beach. «Anche Bal Harbour rappresenta la fascia più alta del mercato immobiliare grazie alla presenza di hotel di lusso e residenze di pregio», aggiunge Civelli.

 

Alessandro Luongo