Il Mal d’Australia

 

Comincio questa rubrica parlando di gente che sta male, ma male davvero.

 

Quel male che ti prende in un giorno preciso, un giorno che addirittura hai cercato e voluto, nonché addirittura pianificato per mesi o magari un anno o due. Quel male che la maggior parte mette in conto di subire, ma altri non se lo aspettano e restano come fulminati.  Quel male che la maggior parte sa di averlo e che non fa niente per farlo sparire, anzi, lo accetta con un piacere e spera che non se ne vada mai. Il giorno in questione è quando l’aereo atterra dopo circa venti ore di volo e il male di cui sto parlando è il famosissimo Mal d’Australia.

 

In pratica, questo fenomeno consiste in una serie di sintomi e fasi.

 

Vediamoli insieme:

 

Fase uno: si avvertono sintomi di vario genere, agitazione, paura, ansia, euforia, entusiasmo, malinconia e diverse altre coppie di emozioni, l’una l’opposto dell’altra, che letteralmente mandano a puttane gran parte dei canoni di comportamento e aspettative. Di solito precede il volo con un periodo variabile da qualche giorno a settimane o mesi. Passerà, o meglio, evolverà in qualcos’altro, ma intanto godetevelo. Consiglio di farvi parecchie foto, per poi ridere di voi stessi confrontando il Prima e il Dopo.

 

Fase due: fuso orario. Per i più sfigati, tipo il sottoscritto, è l’equivalente della somma di vari “giorni dopo”. Il giorno dopo la festa di Capodanno, quello dopo il compleanno, quello dopo la laurea o l’ultimo giorno di scuola e quello dopo la prima volta che…(completate la frase). Si rimane in balìa di questo stato per un periodo che va da qualche giorno ad una settimana. Oltre la settimana consiglio di tornare indietro e ritentare di nuovo.

 

Fase tre: in questo momento si torna finalmente lucidi e si esce dalla fase meramente acuta, ma si rimane tuttavia in uno stato chimico alterato, dato da un misto di emozioni positive, che sovrastano decisamente quelle negative. In questo stato vorresti ficcare il naso in ogni singolo posto della città che hai scelto, sotto ogni ponte, dietro ogni strada e da tutte le angolazioni possibile. L’impatto con una grossa città Australiana è troppo grande e diverso rispetto a quello che siamo abituati, per cui, complice anche l’effetto sorpresa, non vorrete smettere di guardarvi intorno. Fate pure, ma tenete presente che ci sono moltissime telecamere di sicurezza, per cui datevi un apparente contegno e cercate di assumere espressioni intelligenti. Tranquilli, ci siamo passati tutti.

 

Fase quattro: potremmo definire questa fase come quella dell’assestamento. Durante le prime tre avete visto di tutto e di più, quasi tutto vi sarà sembrato tutto perfetto, ma è ora che si fanno i conti con la Vera Realtà. Per alcuni di voi non cambierà un cazzo, trovando nella realtà di tutti i giorni la realizzazione delle proprie aspettative. Per molti si tratterà di fare un bilancio ragionato tra pro e contro. Per alcuni altri, l’esperienza si rivelerà un autentico fiasco per cui voleranno presto verso altri lidi.

 

 

Poco male, l’Australia è per molti, ma non per tutti.

 

Come del resto qualsiasi altro posto esistente.

 

Tuttavia, molto di quello che proverete una volta arrivati qui, ma specialmente dopo qualche mese, dipenderà dalle premesse con cui siete partiti, dalle aspettative che avete e dalle motivazioni che vi hanno spinto a partire. Inoltre, bisogna fare i conti con quello che si vuole ottenere, cercando il più possibile di puntare ad obbiettivi realistici e non farsi prendere la mano da facili entusiasmi. Una dettagliata raccolta di informazioni veritiere unita ad una seria analisi delle proprie possibilità e mezzi di cui si dispone (economici e personali) è l’unica ricetta vincente per poter vedere le proprie possibilità di successo crescere col tempo.

 

Tuttavia, questo è solo il primo articolo di questa nuova rubrica e di tempo per chiarire meglio alcuni concetti ne avremo in abbondanza.  Nel frattempo, mi sono appena ricordato che il fenomeno di cui ho descritto le fasi poco sopra, potrebbe ripetersi nel tempo e presentarsi in forma ridotta quando uno meno se lo aspetta. Sei li che ti godi finalmente un punto di vista bilanciato e sereno quando succede qualcosa che sballa tutto di nuovo e ti precipita di nuovo alla fase precedente, per non dire a quella iniziale. Si certo, ci saranno anche momenti di sconforto e giorni in cui maledirai quel cazzo di cane che ti ha sgamato la tua piccola scorta segreta in aeroporto, ma tutto sommato sarà un’esperienza con i controcazzi fiocchi.

 

Rimanete dunque da queste parti.

 

Si prega infine quelle persone che storcono il naso per qualche parolaccia di soprassedere, lo stile è quello di sempre rintracciabile ai link qui di seguito, per cui nessuna sorpresa. Guardo fuori dalla finestra, osservando una Sydney colorata dei colori di fine pomeriggio, in cerca di una frase ad effetto per chiudere queste righe e tutto quello che mi viene in mente è che quasi dopo un anno e mezzo che soffro del Mal d’Australia, spero ancora con tutto me stesso di non guarire mai e di contagiare più persone che posso.

 

A presto…

 

Giordano

 www.giordanodallabernardina.com

Quello dell’e-book su come prepararsi a vivere in Australia

http:selz.com/1h7rEDF

nonchè quello della pagina Facebook www.facebook.com/Lif3.zero

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