L’Australia è davvero la nuova America?

Ricordate le immagini di oltre un secolo fa, splendide immagini in bianconero nelle quali visi impauriti, bimbi sporchi e denutriti con vestiti sdruciti, genitori dalle barbe mal-curate e donne segnate dagli stenti della povertà, segnavano l’epopea di migliaia di italiani (soprattutto veneti, friulani, emiliani, calabresi, campani, lucani e siciliani), arrivati impauriti sulle coste occidentali di un’Atlantico profumato di salsedine e promesse?

Era l’epopea della migrazione dall’Italia verso l’America, la nuova vita, la possibilità di creare un futuro alle proprie famiglie inserendosi nell’arena della vita dove i gladiatori erano irlandesi dal volto truce, ebrei della diaspora, tedeschi fuggiti dalla povertà rurale di una Germania allora disperata, affamata. Una condizione allora burocraticamente difficile da gestire nei permessi; fortunatamente oggi il web consente anche online di partire tutelati all’arrivo, grazie a portali dedicati anche per un permesso in Australia per mezzo del pratico Eta Australie.

Quelle stupende immagini sono esposte all’interno del Museo di Ellis Island, nella baia di New York, tra lo sguardo benevolo della Statua della Libertà e il landscape della ski-line di una Manhattan oggi offesa e ferita dal terrorismo, senza le sue torri ma con la voglia di rimanere immaginario cinematografico e culturale.
Ebbene quegli emigrati, oggi, non hanno più sudicie valigie di cartone, visi impauriti, bimbi malnutriti e con le scure trecce infestate da pidocchi ma hanno il volto sorridente di una new-generation di migranti di nuovo pronti ad uscire da un’Europa in pieno declino economico e sociale per ritrovare altrove la linfa della vita.
L’Australia: la nuova frontiera e, per il suo territorio in gran parte desertico, l’outback dei serpenti e dei canguri, dei parrocchetti e dei cacatua sghignazzanti, la sola e vera border-line vero l’assoluto di oggi.
Un quotidiano autorevole come Il Corriere della Sera ha definito recentemente l’Australia come la nuova America delle opportunità per i nomadi della vita, i migranti italiani non più alla ricerca della sopravvivenza ma come scrupolo di nuova vita intesa come possibilità esistenziale in armonia con popolazioni e Natura, in simbiosi nel delicato equilibrio tra Uomo e Natura, realtà urbanizzata e e tecnologizzata e vita ‘into the wild’.
Nell’articolo del Corriere della Sera l’autore si chiede, basandosi sui risultati di un’inchiesta OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), se veramente si può definire l’Australia di oggi come la nuova America per i migranti italiani.

La risposta è positiva per quanto il Mondo oggi non sia più quello d’allora, quando partire era disperazione, spesso con il bagaglio dell’ignoranza culturale sulle spalle e pochi vestiti in valigia.
Oggi partire è ponderazione delle possibilità e l’Australia si è oramai stabilmente definita come meta per ì backpapers’ del giro-in-giro (parafrasando mr- Hogan in ‘Crocodile Dundee’), così come il Paese eletto principe del WOOF (World-Wide Opportunities on Organic Farms, cioè la possibilità di visitare il Paese offrendo la propria mano d’opera in cambio di vitto e alloggio), nomadi dell’agricoltura biologica e del nuovo stile di vita di migliaia di persone, slegate da dimore fisse, lavori fissi, zingari del Mondo, vivi nel Mondo e con il respiro del Mondo.

Ma Australia è anche opportunità concreta di poter creare la nuova vita con tutte le convenzioni richieste dalla grande percentuale di persone: una casa stabile, un lavoro stabile, la scuola per i figli, un welfare elevato e ideale per giovani, adulti e anziani, una natura meravigliosa e la concreta possibilità di integrarsi se avrete considerato ogni aspetto.
Il trasferimento in Australia è possibile se presterete attenzione alla richiesta dei visti, in queste applicazioni, comodamente online, il governo ‘down under’ richiede precisione nella compilazione e rispetto delle norme d’immigrazione.
Nulla di estremamente complicato e per maggiori informazioni sui visti per visitare l’Australia sono disponibili su www.australia-eta.com.

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