EinEspressoBitte, il blog di Simona dalla Germania

 

Simona, quando aveva ancora 15 anni, ha sentito nascere in lei un forte senso di inquietudine, che l’ha portata a viaggiare per il mondo, lontana da casa. Dopo il suo primo viaggio-studio in Inghilterra, è partita per la Svizzera, ma ha trovato la pace in Germania. Attualmente Simona si occupa del blog: EinEspressoBitte, nato con l’obiettivo di “far capire alla gente che si può sorridere, che l’atteggiamento positivo aiuta sempre e che non bisogna credere a tutto quello che stampa e tv propinano”. Simona lavora anche per una multinazionale che si occupa di marketing. Ed infine, sta cercando di trasformare la sua passione per la cucina, in un vero e proprio lavoro, insegnando la cucina italiana in tedesco in una scuola di Hallbergmoos (cittadina vicino a Freising).

 

Simona, quando ha avuto inizio la tua vita da expat?

 

La mia vita da expat è iniziata quando avevo appena 15 anni, col mio primo viaggio-studio in Inghilterra o meglio…la mia testa da expat ha preso forma a quell’età! Ero ovviamente troppo giovane per preparare i bagagli e cambiare Paese, ma è stato proprio quel viaggio a farmi capire che l’inquietudine che avevo dentro non era solo l’adolescenza scalpitante, era qualcosa di diverso, era una famelica voglia di conoscenza, di vivere culture diverse, di scavalcare quelle montagne valdostane che mi avvolgevano, un po’ materne e un po’ soffocanti.

 

Dove ti ha portato quest’inquietudine?

 

Mi ha portata a viaggiare molto, lavoravo col solo obiettivo di poter viaggiare. Ho fatto tentativi di vita in Inghilterra, in Svizzera ed infine la pace dei sensi l’ho trovata in Germania!

 

Perché proprio in Germania?

 

Perché un giorno io e mio marito ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che era ora di andare via, lui ha iniziato a fare colloqui in vari Paesi, abbiamo vagliato le diverse opportunità ed abbiamo scelto il Paese che secondo noi poteva offrirci di più in termini di lavoro e qualità di vita. Così la roulette si è fermata sulla bandiera nero/rossa/gialla!

 

Di cosa ti occupi?

 

Mi occupo della mia “creatura” ovvero il mio blog: EinEspressoBitte.

Mi dà un sacco di soddisfazioni, ma come tutte le creature va nutrito quotidianamente!

Lavoro anche per una multinazionale che si occupa di marketing. Infine sto facendo della mia passione per la cucina, un lavoro! Ho iniziato ad insegnare cucina italiana in tedesco in una scuola di Hallbergmoos (cittadina vicino a Freising). Il prossimo anno invece, insegnerò cucina italiana in francese ad Eching e Allershausen. Saranno delle lezioni particolari, non le solite!

Il marchio EinEspressoBitte prevede sempre il buon umore e il sorriso e una buona dose di originalità! E tutte e tre saranno presenti nelle mie ricette!

 

 

Quali sono i pro e i contro di una vita da expat?

 

I contro? Sai che è una domanda alla quale fatico a rispondere? Ho scelto di essere un’expat e me ne assumo tutte le responsabilità. Potrei rispondere con una serie di luoghi comuni, tipo: mi manca la mamma, il cibo non è buono, il tempo fa schifo…ma sono esattamente le questioni che combatto nel mio blog! Ho scelto di essere un’expat, nessuno mi ha puntato la pistola alla tempia, sarebbe diverso se fossi stata costretta o portata controvoglia in un altro Paese! Non stavo bene in Italia, non ero a mio agio in Valle d’Aosta, quindi “il grande pro” per me è stato scegliere di andare via! Avere a che fare con culture diverse, aver imparato un’altra lingua, aver assaggiato cibi che non conoscevo, essermi confrontata con persone con esperienze opposte alla mia, aver trovato i punti in comune o i punti di disaccordo e poi imparare, imparare e imparare, ecco “il mio più grosso pro”!

 

Qual è il giusto modo di approcciarsi ad una vita in continuo movimento?

 

Per rispondere a questa domanda voglio scomodare Albert Einstein, che diceva:

La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre”. Aprire la mente significa non rimanere ancorati alle proprie convinzioni senza dare una possibilità a quello che ci può offrire un Paese nuovo. Aprire la mente vuol dire provare prima di dire: “Non mi piace”. Aprire la mente necessita il vivere in un posto prima di giudicarlo.

 

EinEspressoBitte” è il nome del tuo blog. Ci spieghi cosa significa e con quale intento è nato?

 

EinEspressoBitte è la prima frase che ho imparato in tedesco e quella che uso più spesso, in realtà la dicitura corretta è “Einen Espresso Bitte”, ma detto velocemente suona come lo scrivo io! Sono molto affezionata a questa frase, la dico più volte al giorno e mi fa sentire un po’ italiana e un po’ tedesca! Il blog è nato per combattere i pregiudizi e far sorridere di me e con me sulla mia buffa vita da expat! Ad un certo punto ho iniziato ad avere una sorta di orticaria per le lamentele di altri espatriati, i continui paragoni con l’Italia e tutto ciò che di negativo sentivo, in più i Mass Media italiani rincaravano la dose con la diffusione di luoghi comuni e pregiudizi…così è nato EinEspressoBitte, per far capire alla gente che si può sorridere, che l’atteggiamento positivo aiuta sempre e che non bisogna credere a tutto quello che stampa e tv propinano!

 

Parlaci un po’ del tuo blog…

 

Il blog è cresciuto ed è appena diventato un dominio! Dopo 6 mesi di militanza su blog spot, sono approdata a www.einespressobitte.com ! Ora, entrare nel mio blog è un po’ come entrare a casa mia. Il sito è suddiviso in stanze. I temi trattati sono vari ed entrare nelle mie stanze significherà entrare nel mio mondo! C’è il Laboratorio, dove racconto delle “varie ed eventuali” di questa buffa vita da expat: esperienze di vita, scontri più o meno violenti con la lingua tedesca, articoli scritti per i giornali con cui collaboro. Oppure si può scegliere di entrare in cucina con me! EinEspressoBitte ai fornelli si cimenta nell’arte culinaria italiana e non. Per qualcosa di più rilassante c’è Il Salotto, uno spazio dove chiacchierare di libri, musica e argomenti vari, sorseggiando un caffè! Poi c’è il Boudoir, una stanza privata dove ci saranno “cose da donne” made in Germany…and more! E infine EinEspressoBitte fuori casa, dove racconto, a modo mio, le gite fuori da Freising, la Baviera e i posti che visito!

 

 

Sono in molti a contattarti?

 

Sì, in molti mi contattano sia sul blog, che sulla pagina FB o ancora per mail: cerco sempre di rispondere a tutti. Le domande sono di diverso genere, c’è chi mi chiede informazioni sul sistema sociale, chi sui corsi di lingua tedesca, sul costo della vita, sulle opportunità. Posso parlare sulla base della mia esperienza ed è quella che cerco di trasmettere. Oppure c’è chi semplicemente mi dice che leggendomi si fa della grasse risate!!! Ed è questo che mi riempie il cuore!

 

Come si vive in Germania?

 

Posso dire come vivo io: bene…anzi benissimo! Vivo in Baviera, perciò faccio riferimento a questo territorio. La qualità della vita è alta, i servizi funzionano bene, le città sia all’esterno che all’interno sono collegate dai mezzi, perciò la macchina diventa un optional, come pure tutti gli stress che ne conseguono. Il costo della vita in generale è meno alto che in Italia, sicuramente ci sono cose che costano di più e cose che costano di meno, ma facendo una media spendo molto di meno qui che a casa mia in Italia. Purtroppo non riesco a trovare dei lati negativi… Sto bene qui, per ora non ho avuto nessun problema, sarei disonesta a dire il contrario o a trovarli per forza! Se dovessi proprio scavare per trovarne uno, posso dire, le temperature! Anche se sono abituata al freddo Valdostano, al freddo bavarese ancora non mi sono rassegnata!

 

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, quali sono le differenze con quello italiano?

 

Le differenze sono tante, è sicuramente un mercato più regolamentato per quanti riguarda le professioni. Sono un’ex dipendente di un’agenzia di lavoro italiana, ho lavorato con i fondi del Fondo Sociale Europeo e ho potuto vedere il declino di un mercato del lavoro italiano allo sbando, senza un reale controllo. Qui il controllo è più elevato e conoscono esattamente le professioni che mancano, così da non rischiare l’esubero. La differenza che salta all’occhio subito è l’investimento che fanno sui giovani o meglio sui neolaureati, in cui credono e spendono risorse, hanno capito che sono loro il futuro. Quello che in Italia purtroppo non viene fatto! Molti dei nostri professionisti vengono qui a lavorare, proprio perché vengono riconosciuti come tali e remunerati di conseguenza.

 

Avrai sicuramente avuto modo di conoscere persone del luogo. I tedeschi sono così “freddi” come dicono?

 

Posso parlare per mia esperienza ed urlare a gran voce il mio NO. Personalmente l’unico freddo che ho percepito è stato a febbraio, nelle 3 settimane dove rimani volentieri abbracciato al termosifone, a causa delle temperature polari! Per il resto ho sempre avuto a che fare con persone amichevoli che, dove hanno potuto, mi hanno dato una mano a capire il sistema e soprattutto ad imparare la lingua. Le migliori lezioni di tedesco le ho avute in strada, al supermercato o quando chiedevo un’informazione! Ognuno ha la propria esperienza in proposito, vivo convinta del fatto che l’atteggiamento positivo nella vita sia tutto, detto ciò, mi propongo sempre col sorriso e ricevo sempre sorrisi.

 

 

E loro invece, che opinione hanno di noi italiani?

 

Sinceramente? Non saprei… Non ho mai chiesto a nessun amico tedesco cosa ne pensasse e quello che sento in giro è sempre “per sentito dire” o frasi che rimbalzano di bocca in bocca, riempite di particolari. Per attitudine mia vado oltre le nazionalità. Quando parlo con qualcuno, comunico con la persona, non con il Paese di provenienza, cerco di assorbire informazioni, esperienze, conoscenze e poco m’importa di che colore è la sua bandiera! Perciò non mi son mai posta la domanda e non ho mai domandato! In fondo, loro sono circa 84 milioni e noi circa 60 milioni, diventa difficile chiedere a tutti il loro pensiero!

 

Cosa manca all’Italia che la Germania possiede?

 

Bella domanda, l’impulso sarebbe rispondere “tutto e niente”! Se parliamo del sistema, manca tutto: manca il rigore, mancano le regole, manca la cultura per il rispetto delle regole, manca l’educazione al rispetto delle regole, manca la coerenza politica, manca la politica, manca l’investimento sui giovani, manca l’apertura mentale, manca la cultura del turismo…e la lista potrebbe essere infinita! Poi guardi le risorse e ti viene da scuotere il capo. Cosa ci manca? Abbiamo il Paese più bello in assoluto: mare, montagna, sole, cibo buono, bella gente, la culla della civiltà, Dante, Michelangelo e chi più ne ha più ne metta. Eppure il tutto lo abbiamo trasformato in NIENTE.

 

Mi elenchi tre buoni motivi per trasferirsi in Germania?

 

    Per sorridere?

  1. La birra!!! Ho scoperto perché le donne hanno la pelle così liscia, perché bere birra (nei limiti ovviamente) fa bene e quale posto migliore di questo?! Vivo a Freising nella città col birrificio più antico del mondo!

  2. I Bier Garten!!! Vuoi mettere la bellezza dell’andare a mangiare in un bel bier garten e dividere la panca col primo che capita? La semplicità di un panino, una birra ed una sana chiacchiera!

  3. Le Volk fest!!! Molti non sanno che la Germania, e soprattutto la Baviera, è sempre in festa! L’Oktober fest è quella che le conclude, ma a partire dal mese di maggio, ogni paesino apre le sue porte alle feste del popolo! Ed è un tripudio di giostre, vestiti tipici ed allegria!

Seriamente?

I motivi per trasferirsi sono molto personali, potrei dire i miei, ma non corrisponderebbero a quelli di molti! C’è chi lo fa per amore, chi per lavoro, chi per disperazione…io l’ho fatto perché lo volevo fortemente e lo voleva fortemente anche mio marito! Ma non tutti abbiamo la stessa esperienza!

 

E tre buoni motivi per non farlo?

 

Per sorridere?

Faccio un citazione dal blog di Spinoza, sentita giusto l’altra sera nel corso della trasmissione “Penelope” sul web, a cui ho preso parte.

  1. In Italia se sei neolaureato hai un sacco di tempo a disposizione.

  2. L’Italia è un Paese dove si mangia benissimo, almeno le prime tre settimane del mese.

  3. L’Italia è un Paese dove regna ricchezza e benessere: talvolta si viene pagati anche solo per votare.

Seriamente?

Non trasferitevi d’impulso, ponderate bene la decisione, cambiare Paese non è facile, bisogna essere estremamente convinti, non è come andare in vacanza un paio di settimane, espatriare significa entrare in un Paese con usi, lingue ed abitudini diverse. Non andate via se non siete convinti. Non andate via se non avete l’apertura mentale necessaria al cambiamento delle vostre abitudini. Non andate via per poi lamentarvi di tutto e di tutti, non è costruttivo e non serve né a voi né agli altri!

 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

 

Migliorare il mio tedesco e godermi questa buffa vita da expat, fatta di vita e stupori che mi accompagnano ogni giorno! Continuare a fare quello che mi piace: scrivere e cucinare e farli diventare un lavoro!

Vi lascio con questa frase di Confucio, che mi accompagna da sempre: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche un giorno in tutta la tua vita”.  Se volete chiacchierare con me o leggermi mi trovate su:

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A cura di Nicole Cascione