Ribello, la cucina italiana a Maiorca

 

Da ballerino professionista a ristoratore di successo. Emilio Ingrosso, (zio del famoso Sebastian, dee jay e produttore discografico, ex membro del gruppo Svedish House Mafia), 47 anni, è il titolare del ristorante Ribello, a Palma, nell’isola di Maiorca. E ha cambiato vita diverse volte, ottenendo sempre grandi soddisfazioni. Nato a Taranto ha però vissuto in Svezia fino al 2007. A 17- 18 anni diventa ballerino ed entra a far parte di un corpo di ballo guidato da Patrizia Wahlgren, a Stoccolma. Esordisce nel musical West Side Story. “Ho conosciuto anche Gino Landi (celbre coreografo e regista)” racconta, ma non vuole spiegare perché non è stato preso nella sua squadra. Nel 1991 apre una scuola da ballo nella capitale svedese ed è subito molto frequentata. Come nasce poi la passione per la ristorazione? “Chiedevo sempre dei piatti particolari quando andavo al ristorante in compagnia dei miei amici clienti. Così loro stessi mi suggerirono di aprirne uno. D’altra parte provenivo da una famiglia di cuochi”. Nasce così “Il Conte, nel 1994”, ristorante con 42 coperti, che in soli tre mesi spopola e attira molti personaggi famosi, dello spettacolo e non solo. “Da me erano di casa Roxette così come Brigitta, la sorella del Re di Svezia; Laura Pausini ed Eros Ramazzotti che è però entrato in forte competizione con la prima per via della frequentazione dello stesso locale”. Nel 1995 Il Conte riceve un premio come miglior ristorante di Stoccolma.

 

Ma Emilio non si ferma, e cambia di nuovo. E innova, come il solito. Il 6 maggio del 2010 apre il Ribello, un bistrot nel centro di Palma, in Spagna. Anzi, puntualizza, “il termine ristorante è un po’ demodé. Per me questa è come fosse un’installazione, e comunque un espresso-bar”. Lo stile? “Italian fusion con l’esaltazione degli aromi base: aglio, basilico, peperoncino e vino bianco, che in una serata ti regalano tante emozioni diverse”.

 

 

l locale è di grande atmosfera, elegante e raffinato. Non è raro trovare la gente in attesa all’ingresso e in particolare belle donne. Colpiscono le tante sfumature oltre alla composizione e presentazione delle portate. Ad esempio, i tovagliolini corredati di bottone, quasi fossero piccole camicie, e i grandi specchi svedesi. “La differenza fra un ristorante e il mio bistrot è che qui puoi anche gustare anche un vino da 280 euro se vuoi, ma la base è comunque il miglior rapporto qualità- prezzo possibile”. Ribello ha ricevuto numerosi attestati e premi importanti ed è sempre frequentato da una clientela vip internazionale. Ma siamo sicuri che Emilio Ingrosso non si fermerà qui nemmeno questa volta.

www.restaurante-ribello.com

 

Alessandro Luongo

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