I diritti gay nel mondo: la situazione

 

Le leggi sulla parità e i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono tra gli argomenti più controversi della politica di ogni paese e, anche se in alcune nazioni del mondo, i diritti degli omosessuali vengono incoraggiati e rispettati, in molti altri paesi non è così. Il presidente degli Stati Uniti incoraggia e sostiene i matrimoni gay e Papa Francesco sembra voler adottare un approccio alla questione dell’omosessualità più aperto e meno radicale rispetto al suo predecessore ma, se queste figure di riferimento per tutto il mondo hanno una visione meno ristretta rispetto ai gay, non significa che tutto il mondo stia seguendo la stessa linea. In Russia, ad esempio, gli adolescenti omosessuali vengono ancora torturati e le leggi anti-gay del presidente Putin prevedono punizioni severe per chi lotta o incoraggia un’apertura verso l’omosessualità. O ancora, in Africa, l’omosessualità è illegale e la violenza contro le persone LGBT è in continuo aumento. Quali sono quindi le nazioni migliori e quelle peggiori in fatto di eguaglianza e diritti per i gay?

 

In Argentina, ad esempio, grazie a una legge del 2012, è possibile cambiare i propri dati sui certificati di nascita e favorire così il cambio di sesso per coloro che sono transgender, e il matrimonio omosessuale è legalizzato dal 2010 e fa in modo che l’unione sia alla stregua di quella eterosessuale comprendendo anche il diritto di adozione. Uruguay e Città del Messico hanno seguito l’Argentina e, nel 2013, anche la Colombia ha riconosciuto il primo matrimonio gay dello Stato.

Anche in Asia i gruppi LGBT stanno facendo grandi passi avanti e, l’anno scorso, il Vietnam ha visto la sua prima manifestazione di orgoglio gay, gay proud, e il Ministero della Giustizia ha avviato una procedura atta alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali. A Singapore, l’ultimo raduno gay ha attirato quasi 21.000 persone e la lotta per i diritti gay è sempre in prima fila.

 

Infine, a Cipro, l’unico luogo in Europa in cui l’omosessualità è ancora illegale, si sta combattendo duramente perché il diritto a essere gay sia rispettato e riconosciuto dal governo del paese; e in Malawi, il presidente Joyce Banda ha annunciato che le leggi che criminalizzano l’omosessualità verranno presto abrogate. Il numero di paesi che ha legalizzato di recente i diritti gay e il matrimonio o l’unione civile omosessuale è sempre in crescita e ne fanno parte paesi dell’Europa e non solo come Danimarca, Brasile, Francia e Nuova Zelanda. Già da tempo nella lista dei virtuosi, invece, troviamo Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Regno Unito, alcuni stati USA, Canada, Aruba, Curaçao, Sint Maarten e Sud Africa.

 

In quali nazioni la situazione LGBT sta, al contrario, peggiorando?

 

In Iran, un paese dove l’omosessualità è punibile con la pena di morte si poteva pensare che i diritti gay non potessero oramai che peggiorare ma, adesso, l’omosessualità viene persino definita come “una malattia che deve essere curata” e la situazione generale del Medio Oriente non è molto diversa da quella dell’Iran.  L’Africa, come l’Iran, condanna l’omosessualità e moltissimi gay vengono incarcerati e condannati ogni giorno anche per cose banali come ricevere un messaggio di testo da un altro uomo ritenuto gay. Questa situazione è evidente specialmente in paesi come il Camerun o la Nigeria che vietano il matrimonio omosessuale con una pena di quattordici anni di reclusione; o in Uganda dove si sta cercando di approvare una legge simile e che punisce i rapporti gay con la pena di morte. Anche in Zimbawe la situazione non è migliore e si unisce a quella dei trentotto paesi dell’Africa dove essere LGBT è illegale.

 

Infine, in Russia, i diritti dei gay si stanno attivando già da tempo e si cerca di lottare strenuamente perché l’omosessualità venga riconosciuta e rispettata, ma la violenza contro le persone LGBT è in aumento e le proteste sono ancora all’ordine del giorno.

 

A cura di Anna Scirè Calabrisotto