24 anni e zaino in spalla alla scoperta della vita: la storia di Massimo

 

Ventiquattro anni da compiere, nessun segno apparentemente particolare riportato all’anagrafe, e giusto un paio di sogni in ballo. Uno in particolare, fare il giro del mondo senza aerei, attraversando da terra da nord a sud l’Africa”. Questo il sogno di Massimo Lo Bianco, partito alla scoperta del mondo senza alcun programma. Viaggiare senza piani per vivere l’esperienza più bella della sua vita, portandosi dietro solo poche cose, per poter in tal modo “godere delle cose essenziali che il mondo ha da offrirci, lasciando a casa o per strada, tutte le paure e i pregiudizi che ci portiamo dietro quotidianamente”.

 

Uno zaino, una macchina fotografica e un mondo da scoprire”. Con queste parole ti descrivi sul sito. Ma quando nasce questa tua voglia di scoperta?

Nasce prima di tutto dai racconti di mio zio, chef rinomato, in giro per ogni angolo del mondo. E, dalla maggiore età, dall’esperienza sulla mia pelle. Ho preso per la prima volta un aereo poco dopo aver compiuto i 18 anni, perché quello che avevo qui iniziava a starmi stretto. I racconti mi avevano fatto sognare e mi sentivo come chiuso in una gabbia e la sensazione che ho provato durante il mio primo viaggio è stata come spiccare il volo verso la libertà.

 

 

Cosa significa lasciare tutto a 24 anni e partire alla scoperta del mondo?

Significa non sprecare la parte migliore della propria vita a far soldi per poter godere di una dubbia libertà, nella parte meno preziosa della vita stessa.

 

Come ti sei preparato a questo lungo viaggio?

Non mi sono mai preparato nel vero senso della parola, piuttosto mi sono accertato che il mio sogno fosse realmente fattibile, tutto il resto è stato solo un domino di conseguenze ovvie.

 

Hai pianificato tutto?

Niente di niente. Non ho nessun programma, solo una direzione da seguire. Viaggiare senza piani diventa un’avventura continua, un modo per vincere le proprie paure e godersi appieno la vita. Viaggiare alle proprie condizioni, abbattendo i falsi miti che rischiano solo di impoverire la nostra vita.

 

Quando prevedi di rientrare?

Chi rifiuta i viaggi preconfezionati lascia al caso il compito di decidere i suoi spostamenti, gli incontri ed eventualmente un ritorno.

 

 

Come riuscirai a sostenerti economicamente?

Lavorando, se ne avrò bisogno. Ho svolto una miriade di lavori in questi anni, che potranno facilitarmi il normale proseguimento del viaggio, senza particolari problemi. Avevo già qualche spicciolo da parte, che vorrei cercare di toccare il meno possibile per godere dei piccoli disagi che solo il viaggio può offrire.

 

Quali saranno le tappe del tuo viaggio?

Spagna e Portogallo inizialmente, per poi continuare verso il continente nero. Al resto ci penserà il caso, se credete possa esistere davvero.

 

Nel tuo viaggio cosa hai deciso di lasciarti alle spalle e cosa invece hai portato con te?

Lasciarmi alle spalle ovviamente gli affetti, come familiari, amici e ragazza, ma allo stesso tempo ho portato con me tutto l’entusiasmo e la convinzione di riuscire a far capire a quante più persone possibili quanto sia appagante fare quello che ci rende felici davvero.

 

 

Cosa significa viaggiare portandosi dietro solo poche cose?

Significa godere delle cose essenziali che il mondo ha da offrirci, lasciando a casa o per strada, tutte le paure e i pregiudizi che ci portiamo dietro quotidianamente.

 

Di cosa sicuramente sentirai la mancanza in tutto questo tempo?

Non sentirò la mancanza di niente e nessuno. Ormai grazie alla tecnologia puoi riuscire a rimanere in contatto con i tuoi cari da ogni angolo del mondo. E sinceramente alle comodità preferisco l’essenziale, è questo che ti fa godere l’essenza del viaggio.

 

 

Quali sono i tuoi timori, i tuoi dubbi?

I timori e dubbi è giusto che ci siano, sono quelli che ti tengono appeso ad un filo immaginario, che se oltrepassato ti fanno entrare in quella che si chiama avventura.

 

E le tue certezze?

Sono certo che sarà l’esperienza più bella della mia vita, ma allo stesso tempo, spero, riuscirà a trasmettere quel qualcosa di cui i media non amano molto parlare: quanto poco basta per essere felici.

 

Anche se forse è un po’ prematuro, quali sono i tuoi progetti futuri?

Non amo avere progetti a lungo termine. Al momento preferisco concentrarmi su quello che sto vivendo in questo momento con tutte le mie forze e la mia testa e chissà che non possa nascere qualcosa di interessante, anche da questa scelta magica della mia vita.

 

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A cura di Nicole Cascione