Sotto i 200mila euro, gli affari sono a Madrid e Barcellona

 

La crisi porta anche qualcosa di buono con sé, per così dire. E mentre la Spagna non naviga certo in buone acque – per settembre è attesa una richiesta di salvataggio light alla BCE da parte del Presidente del Governo Mariano Rajoy – la bolla immobiliare continua a dare le palpitazioni.

 

Sgonfiatasi alla fine del 2007, mandando letteralmente a gambe all’aria l’industria principale su cui si basava il miracolo economico spagnolo, la bolla immobiliare ha lasciato un mercato immobile con crollo dei prezzi e possibilità di affari. Chi abbia un discreto budget a disposizione e non debba ricorrere a mutui bancari (praticamente sigillati in Spagna, ma non di più facile accesso neanche in Italia), potrà, infatti, trovare un certo tornaconto.

 

I connazionali più informati, consapevoli di ciò si stanno guardando intorno oltre confine, per “mettere al riparo” cifre che corrispondono ai loro risparmi e che, vista la situazione, non si fidano più a investire in banca o in borsa.

 

Secondo l’agenzia giornalistica italiana TMNews, infatti, sono in aumento gli acquisti immobiliari degli italiani all’estero (+13,7% nel primo trimestre del 2012).

 

I compratori italiani hanno puntato gli occhi soprattutto su Londra, città già “abbastanza italiana”, visto che ci vivono circa in 200mila, ma pur sempre molto cara, anzi forse la più cara capitale europea in fatto di prezzi al metro quadrato.

 

 

E allora? Dove cercare gli affari? Sicuramente in quei paesi dove economia in recessione e bolla immobiliare hanno creato una miscela esplosiva, come Grecia e Spagna.

 

Nella penisola iberica Il calo dei prezzi continua inesorabile, seppure con minore intensità – sono diminuiti di un 10,6% nel luglio del 2012 rispetto alla stesso mese del 2011 – e le vendite sono praticamente ferme sul fronte locale, anche perché disoccupazione (+24,6% nel secondo trimestre del 2012) e mancanza di liquidità delle banche, che hanno serrato i rubinetti dei mutui, non permettono al mercato di riprendersi.

 

I prezzi più stracciati – anche a -50% – si sono visti senz’altro nelle zone maggiormente “devastate” dal boom delle costruzioni degli anni d’oro: la costa del Sol e soprattutto Almeria, Marbella, Valencia e provincia.

 

Ma nessun luogo è immune in Spagna. Così anche le grandi capitali soffrono di “calo dei prezzi” e a Madrid e Barcellona è arrivata la valanga delle case tra i 100.000 e i 200.000 euro!

 

Secondo il portale immobiliare www.idealista.com, infatti, “Madrid e Barcellona si sono riempite di case in quella fascia di prezzi”. A Madrid, gli appartamenti in vendita tra i 100.000 e i 200.000 euro sarebbero ormai il 31% dello stock, mentre a Barcellona sono tra i beni più comuni (almeno il 26% del mercato).

 

 

Infatti, i venditori, compresa l’antifona, hanno cominciato ad abbassare la guardia e se desiderosi – o in necessità – di vendere sono pronti a negoziare al ribasso (a volte il bene si acquista a -30/40% del prezzo di vendita) e l’acquirente che ora si rivolge verso questo mercato sa che ha più o meno carta bianca.

 

Certo, la valutazione da fare, poi, è anche quella relativa alla zona e al tipo di bene che si acquista (le costruzioni degli anni ‘60/’70/’80 non hanno qualità eccezionali). Ma pare proprio che la Spagna, ritornando quasi ai livelli del 2003, si sia trasformata in terreno d’affari per il compratore estero e lo resterà quasi certamente per almeno ancora qualche annetto!

 

Appartamenti in vendita al di sotto dei 200.000€ a Madrid:

 

www.idealista.com/pagina/listado?zona-madrid-pisos=V:V:28-079-07-001-XX-XXX::200000&sort=precio&direccionOrden=1

 

Appartamenti in vendita al di sotto dei 200.000€ a Barcellona:

 

www.idealista.com/pagina/listado?zona-barcelones-pisos=V:V:08-XXX-02-XXX-XX-XXX::200000&sort=precio&direccionOrden=1

 

A cura di Paola Grieco

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