Corrado Rizza: un dj Italiano a Miami

 

La scelta di cambiare citta’ e Paese: il coraggio di ricominciare da capo. E’ la storia di Corrado Rizza, dj e produttore romano, trasferitosi a Miami con la moglie Francesca e il figlio Santo.

 

Da quanto tempo ti sei trasferito a Miami?

 

Mi sono trasferito ormai da 5 mesi. L’avrei fatto anche prima pero’ ho dovuto aspettare circa 1 anno per ottenere la green card come artista e poter portare anche mia moglie e mio figlio di 6 anni.

 

Perche’ la scelta di cambiare citta’? E soprattutto sara’ definitiva?

 

Credo che niente sia definitivo nella vita, tutto dipende da te. Al momento e’ una bella esperienza…io sono nato e cresciuto in Italia, amo il mio paese ma purtroppo l’Italia mi ha dato tanto ma mi ha tolto anche tanto.Mi riferisco al fatto che lavorando nel campo artistico, dove ho fatto cose molto importanti, mi sono ritrovato all’improvviso travolto dalla grande crisi economica e di valori che ha investito il nostro paese e sicuramente il settore artistico e’ stato uno di quelli piu’ colpiti. Quindi ho preferito trasferirmi negli Stati Uniti dove forse ancora esiste meritocrazia. Lo dimostra il fatto che mi hanno concesso appunto la green card per meriti artistici e per quello che ho fatto nella mia carriera. A dire il vero la spinta finale l’ho avuta quando la societa’ per la quale ho lavorato per 7 anni a Roma mi ha dato il ben servito senza riconoscermi quello che mi spettava e la giustizia italiana non mi sta tutelando. Pensate che il giudice e’ cambiato gia’ 4 volte e la prossima udienza sara’ tra 2 anni.

 

Che differenze ci sono in termini di qualita’ di vita tra Miami e Roma?

 

La differenza e’ immensa in termini proprio di qualita’ di vita: io vivo a Miami Beach qui niente traffico smog e stress. E’ come se fosse una piccola citta’ ma con le oppurtunita’ di una grande metropoli: arte, moda, cinema e soprattutto musica. Qui la burocrazia funziona, i tempi legati alla giustizia sono molto piu’ veloci  La gente e’ piu’ disponibile collaborativa e spesso ti sorride per strada. Certo come in tutto il mondo si possono incontrare difficolta’ e persone balorde e mi dispiace dirlo purtroppo molti personaggi bizzarri che ho incontrato sono proprio italiani.

 

Perche’ proprio Miami e non un’altra citta’ americana?

 

Conosco molte citta’ americane e anche se amo NY dove ho vissuto per un periodo negli anni ’80. Credo che per una famiglia che cambia completamente vita e decide di trasferirsi negli Stati Uniti  Miami sia un giusto compromesso  perche’ ti regala un clima e degli scenari caraibici in un contesto americano con dei ritmi meno frenetici rispetto alle grandi citta.’ E poi da qui ti sposti dove vuoi in breve tempo.

 

Come hai fatto ad ottenere la green card?

 

Come ho gia’ detto per meriti artistici, la cosidetta extraordinary ability, una categoria introdotta nel ’91 che consente ad artisti, sportivi, letterati, scienziati di chiedere appunto la carta verde per meriti professionali.

 

Che cosa ti permette di fare questo visto speciale?

 

Permette a me ed alla mia famiglia di stare in America senza limiti e di poter operare in qualsiasi settore. Praticamente siamo come cittadini americani senza diritto di voto.

Che progetti hai per il futuro?

 

Tantissimi! Voglio fare arte a 360 gradi: musica, video, fotografia e pittura al servizio uno dell’ altro. Voglio fondere tutte le mie conoscenze e provare ad ottenere prodotti fruibili da varie prospettive. Lo so e’ un po’ difficile da spiegare ma spero di dare presto qualche esempio

 

Si parla tanto di crisi mondiale, come e se si sente la crisi a miami?

 

Si certo la crisi e’ stata mondiale anzi e’ cominciata proprio qui in America ma sinceramente qui c’e’ molta positivita’ e ci sono tanti segnali che lo dimostrano, come ad esempio il settore immobiliare che sta ripartendo tantissimo. In America e’ tutto ancora possibile anche che un cinquantenne come me, si possa rimettere in discussione mentre in Italia ti fanno credere che devi andare in pensione e che per te e’ finita professionalmente.

 

Descrivici la tua Miami, che cosa ti piace della “magic city”?

 

Mi piace il clima e la luce: i tramonti sono pazzeschi e le spiagge sono proprio come piacciono a me bianche e larghissime. Poi c’e’il mare, veramente caraibico. Vi racconto questo aneddoto: una volta un condizionatore vicino casa  mia faceva molto rumore e  dava fastidio. Nel cuore della notte ho chiamato il comune sono arrivati dopo 30 minuti. Quando mi hanno chiesto se potevo aspettare 2 giorni per risolvere il problema ho risposto ma certo una volta in Italia per un problema simile ho aspettato 2 anni!!!! Questo significa a mio avviso non solo efficenza ma rispetto verso il prossimo.

 

A Miami c’e’ una comunita’ di italiani molto forte, come sono visti gli italiani all’estero?

 

Sicuramente noi italiani ci facciamo sempre volere bene e risultiamo simpatici, pero ‘qui bisogna volare bassi perche’ come e’ vero che ci sono tante opportunita’ e anche vero che devi vivere nella legalita’ e non devi mai comportarti in maniera scorretta perche’ se ti pescano il conto da pagare e’ salato.

 

Consigli che vorresti dare a qualcuno che vuole trasferirsi?

 

Sicuramente di verificare se ci sono i presupposti per farlo ovvero capire come ottenere il permesso di residenza Esistono vari modi che uno studio legale puo’ consigliare, altrimenti e’ difficile spostarsi per piu’ di 3 mesi.

 

Mary Marchesano